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Sinopsi testi

Sinopsi testi (160)

Giovedì, 28 Luglio 2016
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RODOLFO MORANDI. UNA VITA AL SERVIZIO DEL POPOLO
di Cosimo Andrisano

Il testo ripercorre le tappe salienti della vita e del pensiero di Rodolfo Morandi, la figura più originale della sinistra marxista e classista italiana, che superò sin dagli anni 30 il punto morto dell' antinomia socialdemocrazia-stalinismo, con la conseguente azione politica unitaria nell'opporsi al fascismo prima, e successivamente nella lotta resistenziale. Mitico protagonista della ricostruzione ideologica ed organizzativa del P.S.I. scompaginato dalla scissione saragattiana del '47, oggi rappresenta un imprescindibile punto di ripartenza per una sinistra che faticosamente è alla ricerca di presupposti storici, ideologici e politici dopo la fine dell'esperienza sovietica ed il fallimento della socialdemocrazia europea.

Martedì, 12 Luglio 2016
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TERRORE E MISERIA REPUBBLICANA
di Cosimo Andrisano

La presente opera conclude idealmente la trilogia di drammi, iniziata da "Fine del sogno", una fotografia delle rivolte operaie e stuentesche del '68, e proseguita dal dramma incentrato sulla figura di Rodolfo Morandi, che ne voleva essere il degno sbocco storico sul piano politico-istituzionale.

Domenica, 12 Giugno 2016
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PEZZI DI CUORE (NEL PRIMO MISTERO DI SANTA MEDEA)
Dramma in un atto con coro
di Angela Matassa

Dodici storie. Dodici mamme. Dodici assassine. Il testo racconta, come lo snocciolarsi dei misteri di un rosario, le terribili vicende di alcune donne che, per diversi motivi, si sono trasformate in figlicide.
Non c'è un messaggio diretto, né giudizi di alcun genere, il testo vuole solo essere la testimonianza di una cruda realtà, trasfigurata attraverso il linguaggio scenico. Né teatro cronaca, né teatro civile: solo storie, che possano suscitare emozione e commozione.
Voci fuori campo, canti e musica accompagnano gli interpreti in questa dolorosa teoria di misteri, pensando alla più grande madre assassina: Medea.

Mercoledì, 18 Maggio 2016
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MANDELA LIFE
Terza parte della trilogia
di Emilia Ricotti

Mandela immobile, disteso, in silenzio, Walter in ginocchio accanto.
Non è la deposizione di Caravaggio. Stretto in una mano un telegramma, apre la mano e Walter nel più assoluto silenzio gliela prende e gli rimane accanto.
La morte di Thembi e della madre è il punto più alto dell'avventura dell' uomo e non c'è posto per mistificazioni di sorta e davanti alla predica becera del reverendo sulla riconciliazione, Eddie Daniels infuriato risponde: "ma reverendo lei sta predicando la riconciliazione alle persone sbagliate. "
E un implacabile Mandela smaschera, denuncia e accusa i latrati di Fourie e delle guardie ubriache davanti alla fila di detenuti nudi in una gelida notte d'inverno.
Ma a confortarlo a Robben Island tra gli sbuffi del vento e la luce accecante ci sono i pescherecci, le petroliere, i gabbiani che si tuffano in mare, le foche a cavallo sulle onde e l'andirivieni incessante dell'acqua che si infrange sulla scogliera dove i detenuti raccolgono le alghe viscide e verdastre impigliate sugli scogli e trasformano in un atelier all'aperto un lembo di scogliera battuta dai venti e l'immagine dei detenuti e delle guardie che banchettano seduti in cerchio sulla spiaggia, il profumo che si spande dal pentolone che gorgoglia, il gusto della zuppa di pesce sul palato, sono immagini che si scolpiscono nella mente come le sculture nate dai relitti per un'inattesa alchimia.
E anche l'addio a Robben Island che si allontana nella luce dorata del tramonto è doloroso.
E la magia di Mandela continua anche in un assolato terrazzo :Maggiore, mi servono sedici fusti vuoti.
-Che deve farne, Mandela? -
Devo tagliarli a metà e ricavare ampi vasi, mi occorre terriccio, semi ...
e Mandela con un cappello di paglia, con un paio di guanti e con le cesoie raccoglie delizie ed il suo orto prorompente è un'altra risposta al delirio del sistema. Ma siamo agli sgoccioli e il sistema capisce di essere dalla parte sbagliata della storia e Mandela in isolamento nelle sue tre stanze dove vive come in una baita sull'Himalaya comprende che la violenza deve essere fermata, da una parte e dall'altra e le condizioni concordate e rimbalza la voce: "Mandea ibero" e all'offerta di libertà risponde: "Quale libertà mi viene offerta se proprio i miei diritti di cittadino Sudafricano non sono rispettati?
Soltanto gli uomini liberi possono negoziare, i detenuti non hanno potere contrattuale.
La mia libertà e quella del mio popolo non possono essere divise."
E a De Klerk controbatte: "un sistema oppressivo non può essere riformato, ma deve essere completamente abolito."
E l'immagine di de Klerk che dichiara: "il momento del dialogo è arrivato," e quella dello stesso De Klerk e di Mandela che brindano, suggella, settantacinque anni di lotta.

Mercoledì, 18 Maggio 2016
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IO ERO, TUTTO DIVERSO
Emilia Ricotti

"Io ero, tutto diverso" Josef per raccontare Josef, una storia diversa, una vita trascorsa nelle stanze dei DIM, dei CIM, nei letti dei reparti blindati, dopo la legge 180, del maggio 78.
Il dramma di Josef ripercorre il lato oscuro dell'universo umano. "JOSEF Dottore lo vedi, terapia, terapia, (solenne) ora sono opera tua!
DOTTORE Che dici, sei crudele!
JOSEF (terreo) Io crudele tu che mi imbottisci di litio , di tavor,...e scartato come un terrorista, non ho il tritolo in cintura, ma scartato lo stesso!
E' questa la tua analisi, terapia, terapia, tu lo sai cosa penso, come mi sento, come mi vedo, dopo i soggiorni obbligati?
lo vedi il mio corpo in rovina?
Intorno a me la vedi la paura che cresce e mi allontana da tutti.
Che scrivi in cartella? Il carteggio che cresce, lo leggi? Ma io posso ricominciare da zero? Posso dirti che penso? Dottore ti detesto coi tuoi test del cazzo! Tu che vuoi indagare i miei brogli? lo sai quanti fili, quanti lacci, intricati come il mondo!
DOTTORE Intricati da prima!
JOSEF (terreo) Da prima lo so, ma ora di più.
Capire, capire dimmi è difficile questo?
DOTTORE Capire è difficile!
JOSEF (terreo) Mi vuoi dire perché?
DOTTORE Patologie, patologie, devastanti!
JOSEF (terreo) Dottore così scoppio! Mi capisci? Allora dimmi, dove va la mia vita? Mai pianure, sempre o in salita, o in discesa. Ma dimmi, la mia strada qual è? La mia casa qual è? Nelle stanze dei DIM, dei CIM, nei reparti stregati? Ma ti pare vivibile? La diagnosi giusta qual era? Tutto questo perché? Ma perché, proprio a me? Nel mio cervello cosa c'è che non va?
La dopamina mi manca? Ce n'è troppa da una parte e ne manca da un'altra?
Non c'è tempo, lo so si corre a duemila e capire vuole dire lasciare la giostra, scendere a terra e andare all'indietro, aspettare, smontare silenzi, e fidarsi, ma sai dottore, io di te non mi fido! Il mio cervello per te è top secret, vuoi studiare, capire, puoi solo spiare da un buco, breve pausa dopo vattene!
Ed io ero la vite spanata, che fa spanare le altre!"

Domenica, 15 Maggio 2016
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TELEFONO AMICO
Vittorio Tivoli

Telefono amico di Vittorio Tivoli è una serie di dieci monologhi immaginati come sfoghi telefonici all'anonimo interlocutore d'un centro di "telefono amico". Si tratta quindi in realtà d'un dialogo a una sola voce che sovente dà corpo all'altro rispondendo alle sue domande, obiezioni e parole di conforto.
Ogni monologo caratterizza una precisa psicologia alla base della situazione di malessere evidenziata.
La tonalità evocativa scelta varia da una telefonata all'altra, sovente prevalgono il grottesco e la parodia temperati, di fronte alla sofferenza psichica dei personaggi, da un'empatia solcata dalle increspature della crudeltà di cui è capace l'ironia.
Per chiudere, una concisa panoramica delle 10 telefonate con sintesi delle situazioni evocate.
Sogno d'oriente
Vedovo di mezza età sposa una giovane proveniente dal Nordafrica. Mal gliene incoglierà.
Con l'aiuto del Signore
Vittima designata da sempre, si ribella al marito violento per amore del figlio.
Cuore di madre
L'aggrovigliato rapporto d'un ragazzo gay con sua madre.
Successi ... tradimenti
Sofferta vita sentimentale d'una donna di successo che si fa imbrogliare da un uomo molto più giovane.
Conosco il suo passato
Lo sfogo d'una donna cui la migliore amica ha portato via il marito.
Sei una nullità
Manager di successo perde la testa per la giovane segretaria e ne rimane distrutto.
Onora il padre e la madre
La figlia del nonno materno che ha messo incinta sua figlia racconta la traumatica scoperta dell'incesto da cui è nata.
Sacrificarsi
E' sempre stata disponibile a sacrificarsi, un'ossessione che fa della sua vita un totale disastro.
Sii spontaneo
Tipo riflessivo portato all'autoanalisi non riesce a esser diretto, spontaneo. Per imporselo recita la parte che ci si aspetta da lui. Conquista il successo ma il prezzo è alto, non sa più chi è.
Scappatelle
Il trauma d'un figlio che scopre per caso un'inaspettata scappatella extraconiugale del padre e rimette in discussione tutto il suo rapporto con i genitori.

Domenica, 01 Novembre 2015
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LA PESCATRICE DI PERLE
Emilia Ricotti

Tre episodi con un denominatore comune, la donna, vista in tre spazi: una règgia, una cittadina di provincia, un luogo indefinito tra cielo e terra e in tre momenti: passato, presente e futuro. Nel primo c'è una rilettura di due archetipi femminili, uno rimanda a Penelope: "voglio una nuova Penelope che si salva da sola che non tesse e stesse per tenere a bada gli intrusi, che non vive vent'anni prigioniera dei Proci, che non si ripete ogni mattina: pazienza! Pazienza! Di che? Perché? E' una pazienza che uccide! Tu immagini Ulisse, con Penelope alla ricerca di Troia e lui tra quattro muri dorati o in una stamberga che puzza con in mano una tela, mentre aspetta Penelope e tace. Sono miti di sterco, fatti per sopraffare una parte del genere umano. Ogni donna deve imparare dal folle volo di Ulisse.
L'altro rinvia a Didone. Lei, una regina, con una missione da compiere, si prostra misera davanti ad Enea e ne ha in cambio la vaga promessa di un ricordo, gli occhi fissi ai voleri di Giove, smentite di fede prestata, l'anelito a desideri impossibili, un'accusa di invidia e un manifesto d'amore: L'Italia è la mia Patria, "quella l'amor mio." e un biasimo: Piantala, "di amareggiare dunque con i tuoi vani lamenti il cuore mio e il tuo! Non di mia voglia seguo l'Italia!"
A questi modelli si contrappongono altre donne : doppio paio di guanti, tuta gialla, maschera , cappuccio, occhiali: "Ho lasciato la ciurma, la palestra, la discoteca, lo shopping e l'Europa, sono venuta qui in Africa, qui mi sento in pace col mondo."
Nel successivo episodio una donna Franca Viola, diciassette anni, in un giorno, il 26 dicembre 1965 in una cittadina, Alcamo, e uno spasimante respinto, che con quattro scagnozzi si porta via Franca e il fratellino che le si è aggrappato alle gambe.
E' la Sicilia degli anni sessanta quella di Guttuso, di Sciascia e del capitano Bellodi, questa donna con un "no" dà una spallata "all'articolo 544 del codice penale", abbatte lo zoccolo duro dello "stupro legalizzato" e ribalta la storia del costume in Sicilia, il prezzo è alto: la vigna del padre rasa al suolo, il casolare bruciato.
Il paese risponderà:" mai, mai e poi mai!" alla domanda "sposeresti Franca Viola?"
Il coraggio di una donna, di un padre e di un giudice (voce fuori campo) "Picciriddu bieddu, vieni 'cca, assiettati. T'arricordi comu fu u fatto?"* ribalta il canone.
Nell'ultimo episodio appare il Fantasma della madre di Esperanda, sospesa nel tempo e nello spazio con una domanda, uno spiraglio e un manifesto. La domanda è "ti piace il mondo come è diventato?" Lo spiraglio auspica: "solo due forze da vincere , gravità e resistenza, come fanno le aquile quando si alzano in volo", e il "Manifesto Einstein –Russell" che approda ad un confronto serrato, tra il Soldato d'oro con gaget -tecno ed il Fantasma della madre di Esperanda che invoca un' equilibrata cooperazione di generi dove le donne siano disposte ad appendere grembiuli, scarpette e lustrini per contribuire a ribaltare un sistema di pensiero, dal contributo pesantemente maschile, che a gioielli, fatti di mirini, sensori, F 35 contrappone altri gioielli, "gli esseri umani," "scintilla di Dio". *"Bambino bello, siediti qua, ti ricordi come avvenne il fatto?"

Domenica, 01 Novembre 2015
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LEI LA PREDA PERFETTA
Dramma musicale in tre atti
Anna Elvira Gaudiano

Premessa:
Il dramma vuole essere un progetto in cui sono coinvolte diverse componenti, il thriller, storie di amore e legami familiari, musica, rinascita spirituale, vita e morte, conversione e redenzione, peccato e perdono.
La musica è un elemento fondamentale, ho scritto all'interno dei testi di canzoni e sono suggeriti elementi musicali di grande emozionalità ... manca ovviamente la composizione ed il commento musicale, la "colonna sonora" non essendo io una musicista ma nella speranza di realizzare tale progetto vorrei incontrare un compositore che possa amare come me questa storia e narrarla attraverso le note.
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La mia idea di rappresentare un thrilling musicale...è un'idea molto articolata, intrigante che scava nei personaggi fino ad estrarre il peggio dell'animo malvagio che tutti nascondiamo ma la tensione giunge ad un epilogo travolgente perché capovolge ogni aspettativa dello spettatore, lo proietta in una dimensione spirituale dove il male trova sconfitta e la pace consola dal dolore.
In pratica il titolo dell'opera è "Lei - La preda perfetta", i protagonisti principali sono una lei, Miranda, la preda, un lui Tommaso il predatore e un altro lui, Andrea che salva Miranda e il bambino che porta in grembo, dalla morte...ma ci sono molti personaggi che comunque sono da considerarsi non marginali bensì fondamentali per il dipanarsi della vicenda...
Il secondo atto è incentrato sullo sviluppo della vicenda dove le indagini accompagnano lo spettatore fino alla risoluzione parallelamente alle vicende dei protagonisti e degli altri personaggi che partecipano con coraggio e determinazione a concludere drammaticamente per un verso (Andrea muore per salvare Miranda) ma positivamente per un altro la storia...(Miranda sposerà Fabrizio il commissario che ha seguito le indagini).
Il terzo atto (che lo considero il più entusiasmante e una mia particolare creazione) è ambientato 20 anni dopo la storia...Miranda, Fabrizio e suoi figli Alberto e Morris concluderanno il dramma portando una luce di speranza alla torbida vicenda...ci sarà un "colpo di scena" che sovvertirà un equilibrio che negli anni si era stabilito ma che in realtà era un equilibrio effimero, mancante di quella reale pace ed accettazione del proprio destino.
Solo il coraggio di questo giovane, con il sostegno del fratello minore potrà dare la risosta che tutti attendevano ... il perdono e l'accoglienza saranno i veri protagonisti.
La scena finale sarà un concerto, protagonista Alberto, violinista (Andrea era direttore d'orchestra)... tutti vestiti di bianco, personaggi positivi e negativi...dei fili legano i polsi degli attori...lentamente, poi sempre più con forza le catene si rompono...non si è più burattini del sistema di potere, orgoglio, successo che ci lega vincolati alla sete di ricchezza e prevaricazione...il sacrificio ha determinato la liberazione e il perdono per tutti...la musica (pensavo al concerto per violino ed orchestra, primo movimento, accorciato eventualmente, di Tchaikovsky in Re Magg.) accompagna tutti verso una nuova dimensione ed una danza unisce verso la gioia...
Il significato finale dell'opera è anche la riscoperta di una nuova paternità...non più figli prigionieri degli errori dei padri... la vera paternità, l'eredità non è data dal sangue...il vero padre terreno di Alberto è Fabrizio che lo ha cresciuto con dedizione e amore e il suo vero padre spirituale è Andrea...Alberto accoglierà in se il talento di colui che ha dato la vita per amore e che per sempre rivivrà nei cuori di Miranda e di tutti gli altri personaggi che hanno dato corpo alla storia.

Domenica, 01 Novembre 2015
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C'È NESSUNO? (LA LOCANDA DEI RIMPIANTI)
Valerio Benvenuto

Dopo essere uscito miracolosamente illeso da un pauroso incidente stradale, Michele vaga in una zona sconosciuta e lontana da centri abitati, entrando infine in una locanda apparentemente abbandonata. Incontra invece Angelo, che lo accoglie amichevolmente e, dopo averlo informato dell’impossibilità di usare il telefono, gli parla della vocazione soprannaturale della locanda. Michele, razionale e concreto, in un primo momento rifiuta le ipotesi del misterioso ospite e tuttavia si trova ben presto intimamente ed emotivamente coinvolto nelle “dimostrazioni”, a tal punto che la prospettiva di conoscere il segreto di quel luogo - che Angelo promette di svelargli prima della mezzanotte - diventa più importante dei suoi bisogni primari e lo induce ad accantonare fino al giorno successivo ogni tentativo di telefonare alla moglie e di far ritorno a casa. L’approfondimento del rapporto e l’empatia con cui Angelo, conducendo il dialogo finale, mantiene la promessa fatta, consentono a Michele di scoprire una sorprendente e ineluttabile verità.

Venerdì, 09 Ottobre 2015
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CLEOPATRA
Gianni Spagnoli

Un dramma reale, una ex prostituta ripercorre le tappe della sua vita. Un viaggio all'interno dei percorsi duri e oscuri della prostituzione, dove una donna non è considerata un essere umano ma un semplice oggetto di consumo, di baratto. Un'impietosa lotta per la sopravvivenza che mette a dura prova il carattere, la dignità e la propria fede. Un mondo paralleloi. Nessuno conosce il cuore di una donna della notte. Un mondo dove si sta da sole e non si è di nessuno.

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