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Sinopsi testi

Sinopsi testi (152)

Sabato, 09 Aprile 2022
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REAR WALL 
by Miriam Spera

Alfred Hitchcock and his wife Alma are on a relaxing holiday in Saint Moritz. They’ve returned to their honeymoon hotel. One night, an unexpected visit interrupts their peace: it’s their friend François Truffaut. Another interview, maybe? No. As Alma opens the door to the famous French filmmaker, a series of plot twists begins. This is not just a psychological thriller, following in the footsteps of two great masters of cinema and a pioneer woman of the seventh art. This is a story that unfolds like a movie, in search of the cause and the meaning of every human creation.

Sabato, 09 Aprile 2022
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REAR WALL – Il muro sul cortile
di Miriam Spera

Alfred Hitchcock e sua moglie Alma stanno trascorrendo una tranquilla vacanza a Saint Moritz, in quello che fu l’albergo della loro luna di miele. Una notte, la loro quiete viene interrotta dall’inaspettata visita dell’amico François Truffaut. Un’altra intervista? No. Quello che accade dal momento in cui Alma apre la porta al cineasta francese è un susseguirsi di colpi di scena che portano lo spettatore molto, molto lontano… Un giallo psicologico e non solo. Che attraversa temi estetici, metafisici, esistenziali, sulle tracce di due grandi maestri del cinema e di una pioniera della settima arte. Una storia che si srotola come una pellicola, alla ricerca della causa e del senso di ogni creazione e di ogni avventura umana.

Venerdì, 08 Aprile 2022
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IL BAR DELLE 4.30
di Sabrina Monno

Nel quartiere Saragozza di Bologna esiste un piccolo bar che apre solo dalle 4.30 alle 7.00 del mattino. Una notte una donna decide di suicidarsi, buttandosi dal balcone del proprio appartamento. Luigi, un giovane articolista, viene mandato sul posto per documentare l'accaduto. Sfortunatamente, alla vista di un gesto così estremo, Luigi sarà preda un forte attacco di panico e troverà rifugio nell'unico bar aperto alle 5 del mattino. Nel bar incontrerà: Mara, la barista ed ex scrittrice di successo; Maurizio, un uomo di mezza età dipendente dalla masturbazione; Greta, una donna di 60 anni che aspetta un uomo che non arriverà mai; Chiara, una ragazza promiscua; Marco, un ragazzo che usa il sesso come mezzo per concludere i propri affari e Luca, un prete innamorato di una donna. Luigi, per sfuggire ad una realtà estremamente dolorosa come il suicidio, si ritrova catapultato in un altro tipo di realtà ancora più desolante: la morte dell'anima.

Venerdì, 08 Aprile 2022
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NESSUN GINECEO SI ADDICE A QUELLE QUATTRO
di Giulio Irneari

Canto muliebre per quattro voci ed un poeta.
(La metà del mondo può ancora salvare l’altra?)

Commedia in due atti dove quattro donne, dovrebbero essere cinque ma una non si presenterà, vengono convocate, e senza che se ne rendano conto, da un celebre poeta cieco. Tutti i personaggi, che hanno una controparte in un uomo ed in donne realmente esistite, sceglieranno volutamente di non dire chi siano veramente per riserbo, per gioco. Il poeta vuole che parlino di sé e attraverso le loro storie possano esprimere le potenzialità poco espresse della metà del mondo. Nonostante le difficoltà ed a volte il destino che si è crudelmente scagliato contro alcune di loro, sono riuscite a vivere la loro identità al femminile in modi tra loro molto diversi. Non risparmiano osservazioni salaci al poeta, ma riescono ad affermare le loro personalità, le loro peculiarità di genere anche quando non saranno d’accordo. Affermeranno e sosterranno con forza che non si tratta di risolvere solo il problema delle donne, ma quello dell’intera umanità di cui non sono una malaugurata appendice, bensì una parte vitale che non ha semplicemente potuto esprimere appieno le sue potenzialità con le caratteristiche che le sono proprie. Nelle loro parole non c’è odio né rivalsa. ma parlano di giustizia. Anche gli uomini dovranno fare la loro parte e forse troveranno modo di liberarsi da pregiudizi, ma anche da pesanti stereotipi ispirandosi ad un femminismo che non è prevaricazione, ma senso della giustizia e della dignità, atti dovuti e necessari e non una graziosa concessione.

Venerdì, 08 Aprile 2022
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PLISSÉ
di Giulio Irneari

La voce anonima di un attore affronta il tema della malattia di Alzheimer utilizzando la metafora di una gonna a pieghe, “plissettata”, ed estende alla musica di Bach l’analogia della complessità dovuta ai diversi punti di vista che possono originarsi dalla distanza che separa l’osservatore da ciò che vede. Lo stesso vale per il concetto di verità. Il dramma della malattia è privare chi ne è colpito della propria identità attraverso la cancellazione della memoria e della consapevolezza di sé e del mondo che lo circonda. Per comunicare questo concetto ricorre ad immagini, considerazioni, simulazioni di dialoghi. Tuttavia, in mezzo al dramma che questa malattia scatena in chi la subisce in prima persona o come parente o amico sopravvive la possibilità che le emozioni trovino spazio per esprimersi e rendere ospitale il deserto.

Lunedì, 28 Febbraio 2022
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SCUOLA TEATRALE 7 - BRONTE
di Aldo Manfredonia

E’ uno dei capitoli di un progetto a più largo respiro intitolato Scuola di teatro in cui in una accademia per aspiranti attori e attrici l’insegnante e un gruppo di ragazzi e ragazze si esercitano nella recitazione di pezzi che si richiamano a personaggi storici e letterari.
C’è un copione di base che ricalca le vicende note ma ognuno è libero di condurre la storia in maniera libera indirizzandola anche verso soluzioni diverse
perché il personaggio storico-letterario è solo uno spunto per l’esercitazione. 
Bronte è la storia della famiglia delle famosi scrittici inglesi dell’Ottocento e si dipana attraverso la descrizione dell’ambiente in cui vissero e anche soprattutto attraverso i rapporti interpersonali che condizionarono, mescolandosi alla personalità di ognuna di esse, il carattere della produzione letteraria. Charlotte, la sorella che visse abbastanza per assaporare la fama letteraria sua e della sorella Emily; Emily stessa schiva e riservata che vive un suo mondo particolare che esprime solo nel carattere dei personaggi che muove nella sua unica opera, Anne la sorella più mite con minori ambizioni e non ultimi il reverendo Patrick, il padre, che rimane nel sottofondo come qualcosa che non ha minimamente influenzato le dinamiche della famiglia e il fratello Branwell che come un corpo estraneo mai inserito nel gruppo si consuma fra ambizioni inutili, amori fantastici e debolezza verso l’alcool e la droga. Aleggia dall’inizio alla fine negli eventi della famiglia quella sensazione di morte che progressivamente toccherà tutti i personaggi. Eppure quello che viene fuori prepotentemente è una fortissima sete di vita che traspare da atti e parole. Anche Emily, che a lungo, ha ignorato la malattia alla fine prima di morire cerca disperatamente la luce.

Lunedì, 28 Febbraio 2022
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SCUOLA TEATRALE 4 - ANTIGONE
di Aldo Manfredonia

Una giovane donna nel mito affronta la morte per obbedire alla legge morale che gli impedisce di lasciare che il corpo del fratello morto giaccia pasto di cani e corvi com ordinato dal tiranno della città. Una giovane donna inserita nella realtà di tutti i giorni abbandona tutto per assistere il fratello malato di una grave malattia. Sarà una settimana, saranno alcuni mesi ma lei gli sarà accanto per dargli quella presenza affettiva che lui non ha mai avuto in famiglia. Padre e madre chiusi nei loro interessi hanno lasciato che i due figli crescessero da se stessi e chiaramente il più debole ha avuto la peggio! La donna ha provato a chiedere aiuto ma ha trovato solo un muro di indifferenza e di egoismo contro cui è inutile scontrarsi. E allora, pur vituperata e accusata per gli errori che sta commettendo, rivendica la legge morale della sua coscienza che la spinge ad abbandonare tutto per stare vicino al fratello sofferente, fino alla fine.

Lunedì, 28 Febbraio 2022
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LA PECORA PERFETTA
di Rosa Leto

2050 d.c. In una cellula familiare, il padre K 20129, in contrasto con il regime imperante, vuole dare un'istruzione e dei valori diversi al figlio PQ 20198. Per questo usa dei vecchi libri organici vietati. Viene scoperto e denunciato dalla sua amatissima compagna F20143, costretta a farlo per salvare il figlio e lei stessa dalla reazione degli organi governativi. K 20129 è costretto a fuggire. Vaga nella down town. Si spinge in posti indefiniti, dimenticati, alla disperata ricerca dei nomadi digitali. Deve scegliere: unirsi ai nomadi digitali e perdere ogni dritto e identità, oppure accettare il ricondizionamento per tornare alla famiglia che ama. Deve rinunciare a quello che crede, alla sua intima coscienza per l'amore della sua compagna e di suo figlio?

Venerdì, 11 Febbraio 2022
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TWO QUARTETS
by Alessandro Giudice

In the first of the two scenes of Two Quartets, the one set in the ’60ies, with B. L. O. and W., namely Bank director, Librarian (actually, he is a Bookseller but the initial “B” would cause confusion with the “B” of the Bank director), Officer and Writer, the bank director is very well-off (it’s worthwhile here to observe that back then the current exaggerated number of credit/accumulation/investment institutes with their related subsidiaries didn’t exist). I had discarded the alternative, that is, to insert a banker in his place, because in that case it would have created an excessive social gap between this latter and the other characters, given that the four are friends and have been hanging out since they were students. Usually for his origin a banker has his acquaintances/friendships in uncommon environments, that is, “elevated”, privileged, powerful: the character’s young age, just thirty years old, though it already was an adult age at the time, would precisely connote his inherited social status, namely, in the ’60ies a man of that age really is a banker mostly thanks to his environment/family of provenance; in this regard, I didn’t want to specify the rank of the officer but clearly this latter, given the above mentioned epoch and age, doesn’t occupy yet the position of – for instance – general, who, instead, in certain circumstances, perhaps could be an acquaintance for a banker. Therefore, given the context, it would be appropriate to insert a bank director instead of a banker, but the exchange is anyhow possible because theatre can obviously convey realistic contents also maintaining a certain mark of fiction/surreality. The four characters of the second scene are obviously the sons of those of the first. The theme of the violence on women is just hinted both as a part of a speech pronounced by character A and by means of the audio-diffusion of the song Hey Joe, therefore, in the representation in a different language from English, the visual availability of the translation of the song’s words turns out to be important on stage at the start of the show through a projection of sliding-karaoke subtitles on the wall over the bar or by the use of some Brechtian sign- boards appearing down from above and then disappearing back upwards. The text avoids at the utmost certain scurrilities usually attributable to male dialogues (but not only male, these days), because of a very precise, and not less realistic, style choice. The director can decide if the characters are smokers or not. At the times of the first scene, Judith Immoor wasn’t known as Exner yet: she would acquire that surname later, namely, from her last husband. About that, the text doesn’t mean to express any opinion regarding the figures mentioned (who, by the way, are dead, apart from Lawrence Ferlinghetti and Bob Dylan); as for the rest, every reference to existing people or to true events is accidental. The cast is made of four actors. The very short part of the priest can hypothetically be interpreted also by a volunteer who happens to be at the theatre on each occasion (a spectator, a professional actor passing by there on holiday, etc.).

Venerdì, 11 Febbraio 2022
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DUE QUARTETTI
di Alessandro Giudice

Nella prima delle due scene di Due Quartetti, quella ambientata negli anni ’60, con B. L. S. e U., ovvero, Bancario, Libraio, Scrittore e Ufficiale, il bancario è un assai benestante direttore di banca (val la pena qui di osservare che ai tempi non esisteva l’odierno numero esagerato di istituti di credito/accumulo/investimento con relative filiali), però io ho inteso decisamente evitare di utilizzare la troppo lunga definizione di “direttore di banca”, appunto. Avevo scartato l’alternativa, cioè quella di inserire al suo posto nel gruppo un banchiere, poiché in quel caso si sarebbe trattato di un gap sociale assai marcato fra quest’ultimo e gli altri personaggi, considerato che i quattro sono amici e si frequentano da quando erano studenti. Solitamente per origine un banchiere ha frequentazioni/amicizie in ambienti non comuni, ovvero “elevati”, privilegiati, potenti: la giovane età del personaggio, neotrentenne, pur essendo all’epoca un’età già adulta, ne connoterebbe proprio – appunto – lo status sociale ereditato, cioè, negli anni ’60 verosimilmente un uomo di quell’età è banchiere per lo più grazie al suo ambiente/famiglia di provenienza; a tal proposito, non ho voluto specificare il grado dell’ufficiale ma è chiaro che quest’ultimo, viste le suddette epoca ed età, non ricopre di certo ancora la carica di – per esempio – generale, il quale invece, in determinate circostanze, magari potrebbe costituire una frequentazione per un banchiere. Dunque, dato il contesto, sarebbe opportuno inserire un bancario anziché un banchiere, però lo scambio è comunque fattibile perché il teatro ovviamente può veicolare contenuti realistici pur mantenendo una certa marca di finzione/surrealtà. I quattro personaggi della seconda scena sono i figli di quelli della prima. Il tema della violenza sulla donna è appena accennato sia nell’ambito di un discorso formulato dal personaggio A e sia per mezzo dell’audio-diffusione della canzone Hey Joe, pertanto, nella rappresenta- zione in una lingua diversa rispetto all’Inglese, risulta importante la fruibilità visiva della traduzione delle parole della canzone stessa in scena all’inizio della recita tramite una proiezione di sottotitoli a scorrimento-karaoke sulla parete sopra il bancone- bar oppure con l’utilizzo di qualche cartello brechtiano che appare scendendo dall’alto per poi risali- re e scomparire. Il testo evita al massimo certe comuni scurrilità solitamente riconducibili a dialoghi maschili (ma non soltanto maschili, al giorno d’oggi), per una scelta stilistica molto precisa e non meno realistica. Il regista potrà decidere se i personaggi sono fumatori oppure no. All’epoca della prima scena, Judith Immoor non era ancora nota come Exner: lei assumerà tale cognome successivamente, ovvero dal suo ultimo marito. A tal proposito, il testo non intende esprimere alcuna opinione in merito agli individui menziona- ti (i quali, per inciso, sono defunti, a parte Lawrence Ferlinghetti e Bob Dylan); per il resto, complessivamente ogni eventuale riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è casuale. Il cast va composto da quattro attori. La brevissima parte del prete può ipoteticamente essere interpretata anche da un volontario che si trovi a transitare dal teatro di volta in volta (uno spettatore, un attore professionista lì di passaggio in vacanza, etc.).

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