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SKIANTO - di e con Filippo Timi

"Skianto", di e con Filippo Timi "Skianto", di e con Filippo Timi

Di Filippo Timi
Monologo, atto unico
Regia Filippo Timi
Luci Gigi Saccomandi
Costumi Fabio Zambernardi
Con Filippo Timi e con la partecipazione canora di Salvatore Langella
Produzione Teatro Franco Parenti
Teatro Comunale di Carpi, 24 Novembre 2019

www.Sipario.it, 28 novembre 2019

A distanza di 5 anni dalla sua ultima rappresentazione, Skianto, di e con Filippo Timi, si rivela uno spettacolo che ha ancora molto da dire sia dal punto di vista drammaturgico che della messa in scena.
Introdotto da un appuntamento assai interessante svoltosi in data 23 Novembre 2019 presso il Teatro Comunale di Carpi, all'interno della rassegna Artisti da Vicino, lo spettacolo presenta spunti di grande impatto emotivo.
Filippo, omonimo di Timi, è protagonista indiscusso di quello che potrebbe definirsi un monologo in due atti intervallato da brani musicali suonati live, video-installazioni e performance di vario genere.
Avvolto nel suo pigiamino, Filippo è -al contempo- acrobata e ballerino in quel circo interiore che è il disagio dell'isolamento.
Filippo pedala sulla propria cyclette. E lo fa velocemente, come a non accorgersi dell'immobilità del suo velocipede.
Prendendo spunto dal miglior Artaud, Timi, ci regala la storia di un ragazzo disabile che sembra essere prigioniero di un ambiente esterno non ancora pronto a riceverne la ricchezza.
La disabilità di Filippo è infinitamente più abile di coloro che lo circondano, standogli attorno ma mai accanto.
Filippo ringrazia, in maniera amara e ironica, quel Babbo Natale troppo generoso che non smette mai di regalargli amarezze e delusioni.
Attraverso l'uso del dialetto perugino le emozioni arrivano ancora più forti, stemperando temi importanti con l'eleganza di un'apparente leggerezza.
Un quadro completo in cui profondità e leggiadrìa si fondono dando vita a qualcosa di unico, come unico è l'attore Timi.
L'accompagnamento musicale di Salvatore Langella rende lo spettacolo fruibile anche dagli amanti della musica in un repertorio bizzarro che va dal neomelodico napoletano, passando per i brani dei cartoni anni '80, ma senza dimenticare il pop di un'inedita "One more time" di Britney Spears capace di travolgere col suo pop mainstream.
Filippo è prima di tutto individuo, pieno di anima e di gioco, capace di toccare corde insolite.
La recitazione di Timi diventa tutt'uno col personaggio capace di diventare altro da sé, fino ad incarnare il corpo di animali mitologici quali un presunto mini-pony? Un minotauro? O forse un unicorno?
Si tratta comunque di simbologie ben precise capaci di rivelarci significati altri, tutti da scoprire.
Tema portante è la voce senza voce.
L'obiettivo principale di Skianto è infatti uno solo: dar voce a chi voce non ha.
Parlare per chi non viene mai ascoltato, ma senza gridare, semplicemente accompagnando per mano lo spettatore in un mondo che forse non conosce abbastanza e che solo avvicinandosi con ascolto e umiltà potrà arrivare ad abbracciare comprendendolo nella propria interezza.
Timi ci ricorda che il teatro è soprattutto apertura e abbraccio.
Uno sguardo sempre attento, il coraggio di guardare negli occhi.
Anche mentre recita, il Filippo personaggio si fonde col Filippo-uomo, capace di far arrivare la forza delle proprie pupille anche ai palchi posti agli ordini più alti.
Non tralascia nessuno Filippo. Lui è lì per comunicare, per prendere la mano a tutti.
Con quel suo timbro vocale unico, Timi irrompe nei cuori degli spettatori e lo fa rendendo semplice ciò che è complesso.
Skianto è assieme libertà, di pensiero e di rappresentazione.
Trascende i canoni formali del teatro per andare oltre. Prende strade diverse, rischia, s'infrange contro i muri, abbattendoli.
Per un'opera di questo tipo si potrebbe citare una frase tratta dal romanzo "Non rivedrò più il mondo" : -Sono uno scrittore. Io faccio una magia, attraverso i muri-
La si potrebbe citare eccome, senza rischiare di uscire dall'argomento o di risultare pesanti.
Perchè è proprio questo che Skianto fa : una magia.
Affinchè tutti i Filippo possano liberarsi, avere un posto e qualcosa/qualcuno che ne riconosca l'esistenza e il valore.
Affinchè la libertà di pensiero trionfi sovrana e a nessuno venga mai negata.

Dafne D'Angelo

Ultima modifica il Giovedì, 28 Novembre 2019 08:19

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