Di E. Rostand
Commedia musicale (adattamento di R. Pazzaglia)
Regia e scene Bruno Garofalo
Musica e canzoni Domenico Modugno
Costumi Silvia Polidori
Coreografie Orazio Caiti
Luci Gianni Caccia
Maestro d’armi Flavio Massimo Grumetti
Interpreti principali: Gennaro Cannavacciuolo, Cosima Coppola, Gianluca Di Gennaro
Produzione PRAGMA IMMAGINANDO (direzione Rosario Imparato, organizzazione Mario Minopoli)
Al Teatro Augusteo di Napoli, dal 6 al 15 dicembre 2019
Cyrano è una prima nazionale, una prima assoluta insomma. Era il lontano 1979 quando l’appassionato scrittore Riccardo Pazzaglia e il geniale artista Domenico Modugno, che fu interprete del protagonista, decisero di trasformare un classico del teatro di prosa in un’avvincente commedia musicale, regalando magia sempre più emozionante ad una grande rappresentazione di scena. Oggi, dopo 40 anni, la stessa magia viene per la prima volta riproposta secondo un allestimento che intende riportare in auge le scene vere, quelle dipinte, costruite, realizzate a mano, che mettono al lavoro artisti, macchinisti, attrezzisti e tecnici di scena, per tornare a plasmare qualcosa di vero, a dar forma al teatro puro e dal contenuto di qualità. Il fil rouge del musical in questi suoi 40 anni è senza dubbio Bruno Garofalo, costumista e scenografo allora, ancora scenografo e poi regista dello stesso spettacolo oggi. Malinconica favola d’amore e sentimento, Cyrano ha ancora voglia di mostrare i suoi valori a tutti noi, mettendo al primo posto la felicità altrui, non per annullarsi, ma elevando l’oggetto d’amore ad unica vera fonte di gioia e di vita che grazie all’animo dolce e nobile e a tenere parole poetiche si può conquistare oltre tutto e oltre tutti. La guerra e le disgrazie sono fonte di tristezza, ma vengono sorpassate dalla genuinità dei sentimenti e dalla lealtà dei compagni di avventura e la bellezza diventa sì un valore importante, ma quello che alla fine più di tutto conta è la trasparenza dell’anima, la verità dell’amore, la semplice poesia con cui questo viene espresso. Tra realtà e fantasia, il vero re è appunto l’amore, senza vincoli di età e nella sua essenza più profonda e il pubblico non può che apprezzare questo sano e dignitoso sacrificio di sé a favore degli altri, a favore di chi ci sta a cuore. I costumi bellissimi, colorati e sgargianti, le coreografie potenti e ben intrecciate, il ritmo della storia che parte più lento, ma poi prende vita e forma, costruiscono questa favola magica e così ben orchestrata, da rapire i suoi spettatori, travolti da cadetti armati di spade che passano tra le poltrone. Una commedia musicale che rende omaggio al Teatro all’Italiana, una raffinata ed allegra coesione di talenti, ci mostrano come «l’intramontabile romantico poeta spadaccino» abbia ancora tanto da insegnare e noi, di sicuro, tanto da riflettere.
Francesca Myriam Chiatto