TANTE BELLE COSE Ci sono persone che non riescono a separarsi dalle cose e accumulano tutto nelle loro case finché gli oggetti non li sommergono. In America si chiamano “hoarder”. Orsina è una “hoarder”, fa l’infermiera a domicilio, non è cosciente del suo disagio, ma mette a disagio i vicini, che mal sopportano la sua mania di accumulare e la ritengono responsabile della sporcizia della palazzina. Per buttarla fuori i condomini, guidati dalla implacabile Bolasco e dal viscido Eugenio, assumono un amministratore pieno di debiti e ricattabile, Aristide. Fra Orsina e Aristide c’è una spontanea simpatia e lui si illude di poterla aiutare a sgombrare tutto. Nella sua missione impossibile è costretto ad entrare nella rutilante, divertente e creativa follia della donna, che è legata ad ogni oggetto, anche il più piccolo, da un ricordo affettivo, da un progetto futuro, da un timore irrazionale di privarsene. In un crescendo comico ed emotivo, i due trovano motivi di scontro e di solidarietà, e arrivano fino alla soglia del sentimento. Ultimo lavoro di Edoardo Erba, uno dei più interessanti drammaturghi del nostro paese, “Tante belle cose”, giocato sul doppio piano della commedia e del dramma psicologico, è un lavoro fresco, vivo, pulsante di energia e comicità, uno sguardo poetico e ironico sulle fragilità umane. |