Il sergente Tarcisio Angeretti, protagonista della storia, è stato testimone oculare dalla disfatta di Caporetto del 24 Ottobre 1917. Attraverso il suo racconto l'autore mette in luce i punti di debolezza dell'esercito italiano:primo fra tutti mancanza di tatticità da parte degli alti comandi militari, mancanza di comunicazione e scarsa organizzazione.
La descrizione realistica del libro in tutti i suoi passaggi suscita rabbia, al pensiero che quei soldati erano costretti a ubbidire a ordini che spesso ne provocavano la morte, paura perchè la loro vita era appesa a un filo e tristezza nel vedere la morte dei propri compagni con cui si era instaurato un legame profondo di fratellanza.
La lettura di questo libro ci fa capire che la guerra è un castigo tanto per chi la infligge quanto per colui che la patisce.