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La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di noi
redatto da Alessia Casubolo, Vincenza Caradonna e Luigi Aloisi
Classe III C S.I.A.
ITET "G. Garibaldi" Marsala
Docente referente: Maria Rita Bellafiore

La pace è uno degli obiettivi che accomuna tutti i popoli, che, spesso, però, si chiedono se sia realmente possibile raggiungere una convivenza pacifica.

Ad oggi, a causa di vari conflitti, della mafia e delle ecomafie, la pace sembra un obiettivo molto lontano da raggiungere. Gli uomini hanno trasformato il mondo, ma non hanno mai realmente imparato a vivere insieme. Hanno creato, soprattutto, dei valori materiali, tralasciando i valori spirituali, facendo sì che il mondo diventasse teatro di continue lotte per raggiungere obiettivi di potere. Nel mondo c'è una guerra silenziosa che sta assassinando la speranza, togliendo la dignità e la libertà "come ha scritto Don Ciotti": la vita è diventata una continua lotta per la fame, per la sete, per la dignità, per la libertà e per la giustizia, valori ad oggi poco considerati a causa delle continue corruzioni. "Come possono finire le guerre nel mondo, se noi non siamo capaci di superare le nostre piccole incomprensioni e i nostri litigi?" Una domanda che tutti noi dovremmo porci, esaltando i valori spirituali come: il rispetto, l'amore, la gentilezza, la lealtà e la nobiltà d'animo. E allora dobbiamo fermarci a riflettere, c'è bisogno di pace, e la pace comincia nel nostro orizzonte di quotidianità, comincia creando delle condizioni di cambiamento nel nostro ambiente. I nostri gesti di dialogo, di perdono, di riconciliazione, sono "mattoni" che servono a costruire l'edificio della pace. Papa Francesco, appena eletto Pontefice, ha gridato con forza: "andate nelle periferie, andate dove c'è sofferenza, fatica, da chi è calpestato nella sua dignità, nei diritti, da chi è messo ai margini". Inoltre, ha sottolineato che dovremmo iniziare proprio noi giovani a non arrenderci mai, ad essere forti di fronte alle difficoltà e alle incomprensioni, perché il vero costruttore di pace è colui che fa il primo passo verso l'altro. Proprio i giovani dovrebbero prendere la decisione di interrompere le ingiustizie della vita e l'indifferenza ai maltrattamenti che viviamo giorno dopo giorno, prendendo anche esempio da un giovane, Floribert, un ragazzo del Congo, che ha vissuto la guerra civile e la guerra tra etnie diverse. Testimone degli orrori, si è posto l'obiettivo di cambiare la realtà, andando contro ogni forma di corruzione e ingiustizia. Appoggiato fin da subito dagli amici, ha organizzato delle manifestazioni per la pace e la fratellanza e ha dato per tali ideali la sua stessa vita, essendo stato ucciso nel luglio del 2007. Altri personaggi, nel corso della storia, si sono distinti per aver lottato per la "costruzione" della pace. Ricordiamo madre Teresa di Calcutta, colei che con la sua nobiltà d'animo e umiltà, ha dedicato la sua vita al servizio dei poveri e ai bisognosi di tutto il mondo. Per il suo operato nel 1979 è stata insignita del premio Nobel per la pace ed è divenuta simbolo internazionale di fratellanza, umanità ed altruismo. Una delle più celebri frasi pronunciate da Madre Teresa riguardante la pace è: "Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia." Nel nome della pace non dovremmo mai dividerci, ma "camminare", non camminare accanto, ma camminare insieme. La pace va percorsa, ha bisogno del contributo di singoli individui e, soprattutto, dei giovani.

Ultima modifica il Giovedì, 29 Dicembre 2016 08:42
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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