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Mercoledì, 11 Maggio 2011
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La Bohème : Sinopsi

Un poeta, Rodolfo, e il suo amico, Marcello un pittore, muoiono di fame, conducendo una vita bohemienne nell'inverno parigino del 1830. cercano di scaldare la loro stanza bruciando parti dei manoscritti di Rodolofo, quando giungono due amici, Colline e Schaunard, portando provviste e un po' di soldi. I quattro decidono di andare nella taverna locale per festeggiare la Vigilia di Natale. Rodolfo li seguirà un attimo dopo, poiché stava lavorando ad un articolo che doveva completare. È da solo quando sente bussare alla porta. È una bellissima e giovane vicina, Mimì, che chiede luce per la sua candela. Rodolfo gliela accende, ma si spegne di nuovo. Lui le sfiora la mano e sentendola molto fredda gliela prende tra le sue per scaldarla, raccontandole dei suoi sogni di poeta. Anche lei racconta qualcosa di sé, e i due si innamorano. Escono per raggiungere gli amici di Rodolfo al cafè, dove trascorrono una splendida serata alle spese (inaspettate) di un vecchio ammiratore di Musetta, amata da Marcello.

Qualche settimana dopo, Mini racconta a Marcello che l'insana gelosia di Rodolfo li sta allontanando. Rodolfo appare inaspettatamente e Mimì si nasconde dietro un albero. Rodolfo racconta a Marcello che Mimì è malata, e che dovrebbe stare con qualcuno che possa prendersi cura di lei. Ma Mimì non riesce a frenare la tosse e Rodolfo la scopre dietro l'albero. Gli amanti si conciliano, e se ne vanno abbracciati. Nell'atto finale, Rodolfo e Marcello sono nella loro soffitta con i loro due amici. Musetta arriva con la notizia che Mimì è fuori dalla porta, troppo debole per salire le ultime scale che la portano alla sua stanza. Rodolfo la porta dentro e la adagia sul letto. Musetta cede i suoi orecchini, Colline il suo cappotto per comprare le medicine per la morente Mimì. Soli per qualche tempo i due innamorati ricordano e parlano del loro amore . Gli altri tornano ma è troppo tardi: Mimì è quasi morta mentre Rodolfo riversa il suo dolore sul suo corpo.

Mercoledì, 11 Maggio 2011
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T.E.L.

T.E.L. è un dispositivo per comunicazioni utopiche. Due attori, collocati in due luoghi diversi, lontani nello spazio (Napoli e Torino), idealmente anche nel tempo, sono protesi in modo appassionato verso lo stesso irriducibile fantasma. Due pubblici differenti, testimoni simultanei del loro possibile-impossibile dialogo, risultano appena consci della propria reciproca presenza. Sono le condizioni preliminari dello spettacolo di Fanny & Alexander che sembra infangere le unità aristoteliche ed è dedicato alla figura di Thomas Edward Lawrence, ovvero Lawrence d’Arabia. Tra i collaboratori anche lo scrittore algerino Tahar Lamrin e Rodolfo Sacchettini.

Mercoledì, 11 Maggio 2011
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FINALE DI TEATRO

Finale di teatro è una serata omaggio di Guido Ceronetti (e a Guido Ceronetti) per i quarant’anni di vita del suo Teatro dei Sensibili. Ci saranno appunto le marionette “sensibili” e “ideofore”. Negli stessi giorni di Finale di Teatro anche una retrospettiva cinematografica, l’esibizione in città di altre compagnie comprese quelle di teatro di strada, l’incontro con l’architetto Mario Botta. Tema unificante: la disperazione. Cinema e disperazione, architettura e disperazione. Quale disperazione? Quella cui ci conduce, a volte, l’esistenza individuale, quella sul futuro del mondo, sui danni della globalizzazione, sulla cultura vilipesa… Chissà.

Mercoledì, 11 Maggio 2011
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LE BOUC

Hanno vissuto la stessa sorte, in Germania, gli immigrati italiani, greci, turchi. Quella di essere discriminati. Tratto dal primo testo teatrale di Fassbinder e da un suo noto film, Le bouc (Katzelmacher), racconta proprio la storia di uno straniero alle prese con la società borghese di una provincia tedesca. E’ un bell’uomo, affascina le ragazze, scatena amori, odi e xenofobia. Firmato da Guillaume Vincent per la Comédie de Reims, questo allestimento, con una scenografia minima ed una pedana rotante, coinvolge il pubblico in una sorta di viaggio onirico nella realtà cinica della fine degli anni sessanta.

Mercoledì, 11 Maggio 2011
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FRATEME

Frateme è la storia di una famiglia napoletana, che vive nel quartiere di Forcella: madre, padre e tre figli, due dei quali gemelli. Attorno a loro figurano altri personaggi: uno psicologo, un’anziana professoressa, un fantino detto Frateme. Una serie di vicende da commedia partenopea classica portano ad un epilogo davvero crudele e imprevedibile. Sullo sfondo la desolazione dei cassonetti straboccanti. Testo e regia sono di Benedetto Sicca, che è stato uno degli interpreti del film Napoli, Napoli, Napoli di Abel Ferrara.

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