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DANTON libero adattamento di Umberto Puggelli. Sinossi in italiano

DANTON
(Memorie e riflessioni di un condannato a morte)
di Umberto Puggelli

In una semibuia prigione illuminata fiocamente da un piccola torcia, su di un pancaccio è seduto Georges Jacques Danton. Veste brache bianche strette di gambe e ghette grigie con alcuni bottoni mancanti. Camicia bianca a blusa aperta davanti ma con un fiocco (dell'epoca) bianco sciolto penzoloni. Gli indumenti sono qua e là sporchi. Ha in testa, messa a sghimbescio, una parrucca tardo settecento, scarmigliata.
Ha poco più di trentacinque anni. E' nato ad Arcis-sur-Aube il 26 ottobre del 1759. Avvocato e rivoluzionario. Rinchiuso nella prigione della Concergerie, è in attesa che trascorrano alcune ore mattutine prima che venga portato sul patibolo, già bellamente allestito, al centro di piazza de le Rivoluzione, per essere ghigliottinato. L'evento avverrà nel pomeriggio seguente; sarà, messo a morte, insieme ad altri 15 suoi compagni: tutti accusati di cospirazione contro la repubblica! A nulla varrà l'ormai famoso motto di Danton: "Audacia, ancora audacia, sempre audacia e la Francia è salva". E' il primo mattino del 16 germile 85 aprile) 1794: logicamente è la data stabilita per la sua ascesa al patibolo. Poco meno di cinque anni prima e cioè il 14 luglio dell' '89, anche lui ha partecipato alla presa della Bastiglia. Sono trascorsi cinque interminabili lunghi anni durante i quali sono accaduti episodi drammatici che hanno visto morire tanta e tanta gente: talvolta assolutamente innocente.
Danton è stato condannato dall'ex amico e compagno di rivoluzione, Maximilien De Robespierre, nato da una nobile famiglia d'avvocati D'Arras, chiamato da tutti l' "Incorruttibile", il quale, quattro mesi e mezzo dopo, e cioè il 10 termidoro, (27 luglio) seguirà la stessa drammatica sorte dei sedici da lui condannati. Egli, ferito e quasi morente, per un vano tentativo di togliersi la vita, salirà, aiutato e tenuto per le braccia da due gendarmi, gli orribili gradini della ghigliottina. Lo farà insieme al fratello Agostino e al famigerato Saint-Just: tutti implacabili accusatori di Danton!
Tutto iniziò a precipitare per Danton, a partire dal marzo del 1974, da quando, cioè, i giacobini cominciarono ad effettuare arresti e a dare luogo a conseguenti esecuzioni capitali dei loro più accaniti oppositori: i rivoluzionari moderati; e fra questi il più perseguitato fu, appunto, Georges Jacques Danton: Saint-Just lo attaccò duramente facendolo, prima di tutto, estromettere dal Comitato di Salute Pubblica, organo esecutivo della nuova Repubblica Francese di cui egli era membro autorevole e, successivamente, accusato di malversazione venne arrestato e immediatamente processato. La condanna già stabilita: morte per il taglio della testa! Prima che la sentenza fosse letti dai giudici, Danton, prendendo la parola, formulò un'appassionata e appassionante arringa che è rimasta fra i più importanti discorsi della Rivoluzione Francese.

Ultima modifica il Venerdì, 29 Novembre 2013 13:19
La Redazione

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