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L'aborto
redatto daMelissa Taborre, Katiuscia Mannone e Michelle Rubino
Classe 1 Bt Istituto Tecnico Statale " G. Garibaldi", Marsala
Referente del progetto: prof.ssa Teresa Titone

L'Aborto, oggi rappresenta una delle problematiche più spinose sotto l'aspetto sociale e religioso.

Cosa s'intende con questo termine?
Il termine aborto deriva dal latino ab-orior oppure ab-ortus, che sta a significare: venire al mondo prima del giusto tempo.
Fino agli anni '70 l'aborto era proibito e la pena per una donna che lo praticava andava da 1 a 4 anni di detenzione. Il 22 maggio 1978 viene approvata la legge 194 che detta le norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza (IVG). Questa legge prevede che una donna possa decidere di interrompere la gravidanza, dopo accurate analisi dei motivi che la spingono a questa scelta, entro i primi 3 mesi di gestazione.
È una legge ancora molto discussa, anche perché l'opinione pubblica si divide in coloro che sono favorevoli e coloro contrari.
Secondo la chiesa il feto viene considerato vita fin dalla fecondazione in quanto l'atto sessuale dovrebbe essere un atto d'amore volto alla procreazione e non solo volto al piacere fisico.
In opposizione assoluta alla posizione della chiesa vi è innanzitutto la società attuale, in cui molti sono favorevoli all'aborto come ultima soluzione. Secondo molta gente è giusto che la madre possa avere il diritto di "vita o di morte" sul feto, in quanto ella è quella coinvolta fisicamente e psichicamente.
Senza alcun dubbio, nessuno vorrebbe la morte del proprio figlio. Ma chi siamo noi sempre a giudicare a dare la nostra opinione su temi sempre più delicati e intimi?
Ci sono situazioni in cui una donna si trova a combattere non solo con gli altri ma soprattutto con se stessa... un figlio, il frutto di un amore deve essere accolto nel migliore dei modi, così ogni donna sogna la vita del proprio figlio.
Nel momento in cui si vede negata questa possibilità allora ricorre con grande sofferenza al rimedio più tragico.
Di certo il problema dovrebbe essere affrontato a monte dando gli strumenti e le conoscenze ai giovani affinché non si debbano trovare in questa situazione.
Il procreare è un momento di esplosione, l'esplosione della vita che due "adulti" con coscienza e responsabilità devono assumere.
Essere genitori, obbliga ad assumere l'obiettivo comune di portare alla luce prima e di far crescere dopo, la nuova vita.
Il nuovo individuo che pur essendo la somma di due anime che si incontrano a poco a poco si allontanerà e spiccherà il volo alla ricerca della sua identità.
E ricomincerà il ciclo della nostra eternità.

Ultima modifica il Giovedì, 17 Dicembre 2015 11:17
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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