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C’era una volta un trio, I Centouno… Se fossi un novelliere, inizierei a raccontare così l’ultimo spettacolo di Luca Latino, Flavio Moscatelli ed Ezio Passacantilli, Niente panico, scritto con Giuliano Rinaldi, in scena al teatro Roma.

Di primo acchito, si potrebbe definire una sequenza di sketches legati da un filo rosso: una compagnia di attori che si trova a dover realizzare uno spettacolo nonostante non vi siano né i tecnici, né le scenografie. In realtà Niente panico è stato molto più di questo. 

Più che di sketches, sarebbe meglio parlare di comiche, sulla falsariga di quelle scritte e realizzate da Stan Laurel e Oliver Hardy, con personaggi dotati di un commisurato spessore drammaturgico e una trama in grado di sostenere la piccola farsa di volta in volta rappresentata. Mentre nella scenetta ci si trova di fronte a un florilegio di battute, raramente di situazioni, messo in piedi per suscitare risa fra il pubblico, nella comica alla Laurel & Hardy è una microstoria che aiuta il paradosso a svilupparsi e ad agire. In ognuna delle farse, Luca Ezio e Flavio sono sempre gli stessi personaggi ma, di volta in volta, con caratteristiche diverse. Ora sono dei ladri pasticcioni che tentano di svaligiare la cassaforte di una banca. Cambio d’abito, ed eccoli diventare tre amici che cercano una soluzione per salvare Luca da un matrimonio troppo costoso per colpa della sua futura sposa. Nuovo cambio d’abito, ed eccoli impersonare altri tre amici, diversi da quelli di prima, che durante una cena in un pub provano ad aiutare Flavio nel conquistare una ragazza. E lo stesso Flavio, subito dopo, vestirà i panni di un agente immobiliare incaricato di vendere all’amico Luca, dal carattere scontroso e diffidente, un lussuoso appartamento di proprietà di un visionario e pazzoide Ezio. E si arriva, in conclusione, ai tre nei panni di detective (Luca e Flavio) e di medico legale (Ezio) alle prese con una morte misteriosa su cui far luce.

In ciascuna di queste piccole comiche, è emersa la caratteristica autoriale migliore de I Centouno: il loro tendere alla commedia, alla storia di grande respiro che, di paradosso in paradosso, racconta in modo scanzonato, mai banalmente, il mondo in cui viviamo. Luca Latino, Flavio Moscatelli ed Ezio Passacantilli non si accontentano di battute e situazioni comiche fine a se stesse. Desiderano raccontare vicende umane verosimili che il pubblico può sentire come sue proprie. Una caratteristica che, dalla scrittura, sfocia nella recitazione: mai caricaturale, molto attenta ad essere verosimilmente realistica. Come a voler dire che il comico non è un aspetto fantastico della vita umana, ma quello più autentico della nostra quotidianità.

Molto brava Ilaria Mariotti nell’assecondare le follie recitative de I Centouno. Una piacevole e simpatica sorpresa.

Niente panico è uno spettacolo che ricorda, mutatis mutandis, le comiche di Charlot e di Laurel e Hardy. Qualità originali e rare da incontrare nel panorama del teatro contemporaneo. 

Pierluigi Pietricola