di Friedrich Schiller
traduzione Carlo Sciaccaluga
regia Davide Livermore
con (personaggi e interpreti)
MARIA STUARDA, ELISABETTA | Laura Marinoni
ELISABETTA, MARIA STUARDA | Elisabetta Pozzi
ANNA KENNEDY nutrice di Maria, GEORGE TALBOT conte di Shrewsbury, UN UFFICIALE | Gaia Aprea
MORTIMER nipote di Paulet, ANGELO DEL DESTINO, IL PAGGIO servitore della regina Elisabetta|Linda Gennari
WILLIAM CECIL barone di Burleigh, MELVIL maggiordomo di Maria|Giancarlo Judica Cordiglia
CAVALIERE PAULET custode di Maria, CONTE DI AUBESPINE ambasciatore di Francia, WILLIAM DAVISON segretario di stato|Olivia Manescalchi
ROBERT DUDLEY, conte di Leicester|Sax Nicosia
Chitarra e voce Giua
costumi regine Dolce & Gabbana
costumi Anna Missaglia
allestimento scenico Lorenzo Russo Rainaldi
musiche Mario Conte, Giua
direzione musicale Mario Conte
disegno luci Aldo Mantovani
regista assistente Mercedes Martini
produzione Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, CTB Centro Teatrale Bresciano
Durata: 2 ore e 50 minuti (spettacolo con intervallo)
Teatro Mercadante, Napoli - fino al 10 Dicembre 2023
Due donne, due regine, due cugine, due destini. Così potrebbe sintetizzarsi Maria Stuarda la tragedia composta alla fine del 700 da Friedrich Schiller dedicata alla regina di Scozia che muore decapitata perché pericolosa per le sue pretese al trono inglese. L’allestimento firmato da Davide Livermore è andato in scena al teatro Mercadante di Napoli dal 6 al 10 Dicembre; esso racconta gli ultimi giorni di vita della regina di Scozia tra trame, alleanze, inganni e speranze dei protagonisti che ruotano attorno alla decisione delle Regina Elisabetta sulle sorti della sua parente che potrebbe mettere a repentaglio la sua permanenza al trono, e della quale vuole sì sbarazzarsi ma uscendone quasi indenne dalla crudeltà, affinché passasse il messaggio che la decisione sia stata presa perché costretta dalla volontà del popolo. La scena prende il via con un angelo del destino posto al centro del palcoscenico che, tramite una sua piuma che lascia cadere sul palco, deciderà chi delle due attrici protagoniste tra Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi interpreterà la sventurata regina. L’originale scelta del regista, vuole infatti che Elisabetta I d’Inghilterra e la rivale Maria Stuart vengano interpretate dalle due attrici in modo alternato, scambiandosi i ruoli di sera in sera in modo casuale. Questo sottolinea anche la bravura e la versatilità di Marinoni e Pozzi che solo in scena, durante questo rito, scoprono chi delle due interpreterà la cugina condannata e chi la regina che dovrà decidere le sue sorti. Simona Buonaura
Assieme alla narrazione recitata c’è anche la musica talvolta suffusa, talvolta gridata: una chitarra elettrica sottolinea, di volta in volta, i momenti più intensi ma anche quelli più violenti. Lo stile è lineare, gli attori professionali, qualcuno più emozionato. La scelta di attrici donne che interpretano personaggi maschili in alcuni tratti crea confusione nello spettatore e forse non rende il dovuto pathos della scena. È chiaro che la volontà del regista è quella di accendere un focus sul rapporto tra donne e potere, e che quindi abbia voluto analizzare i meccanismi maschili della donna difronte a situazioni delicate e determinanti per la vita. Di chi fidarsi? Chi veramente consiglia per una giusta risoluzione? Chi invece per i propri interessi? Elisabetta è schiacciata dal dubbio, non sa cosa decidere e cerca di procrastinare il provvedimento. Maria spera che la cugina la possa graziare, trova anche un inaspettato complice ma poi tutto precipita e, da buona cattolica, si prepara alla morte con coraggio e rassegnazione. Uno spettacolo da vedere perché offre una lettura interessante di questo evento storico molto dibattuto e, a parte qualche forzatura superflua, è ben diretto ed organizzato.
A spettacolo terminato durante i ringraziamenti una sorpresa per il pubblico: gli attori con ironia hanno danzato sulle note del brano degli Eurythmics “Sweet dreams” per ricordarci che in fondo nella vita “tutti cercano qualcosa!”