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INTERNO ABBADO - regia Andrea Baracco

Interno Abbado Interno Abbado Regia Andrea Baracco

di Andrea Baracco e Giandomenico Cupaiuolo
regia: Andrea Baracco
con Giandomenico Cupaiolo
musiche dal vivo: Lucas Zanforlini
disegno luci: Camilla Piccioni
Roma, Piccolo Jovinelli, dal 2 al 12 ottobre 2008

www.Sipario.it, 3 ottobre 2008
La giornata particolare di Rosa

Spettacolo vincitore dell'edizione Martelive 2008, Interno Abbado ha diritto, come premio, ad inaugurare la stagione 2008-2009 per Teatro Tour Martelive, il progetto che promuove le migliori giovani compagnie teatrali.
Dopo le recite al Teatro Cometa Off, il monologo ritorna a Roma, questa volta al Piccolo Jovinelli.
La struttura drammaturgica prende le mosse dalla sequenza finale di Psycho di Alfred Hitchcock in cui un imparruccato Anthony Perkins assume le sembianze della sua adorata madre.
Cullato dal suono di una fisarmonica, un uomo si veste da donna. Bastano un semplice vestitino, un paio di collane e un ventaglio. Il rossetto, quasi un segno premonitore, va oltre arrivando a sporcare i denti di rosso. Il rito della vestizione è in realtà la messa a nudo del personaggio.
Quella che sta per trascorrere Rosa Abbado è una giornata davvero particolare. La sua vita, finora vissuta in sordina in un paesino della provincia di Foggia, di colpo cambia rotta. Avendo perso le tracce del marito, riceve la telefonata di un appuntato che si aggira ansimando freneticamente lungo i cinque piani della questura. Prima lusingata, poi intimorita, si sente spiata e inseguita nel gomitolo di vie e vicoli del suo paese. È già prigioniera del suo stesso vorticoso delirio, quando inaspettatamente una donna sconosciuta bussa alla porta.
Rosa non si sente più al sicuro. Realizza che chiunque, senza preavviso, può di colpo entrare nella sua vita.
Tutto l'equilibrio della scrittura scenica, fino a quel momento giocata sul grottesco, sul paradosso e sull'amaro ridicolo, si tinge di colpo di nero, anzi di giallo. Rosa non è la signora Abbado, ma Carlo, il marito. Derubato dalla moglie della sua stessa pelle, ha voluto così riprendersela, incarnandone le vesti: "se non è amore questo".
Giandomenico Cupaiolo è attore dalle molte tinte, con una fisicità partecipe e sofferta; né uomo, né donna, ma animale ferito dalle sue stesse unghie smaltate. Il marcato accento pugliese aggiunge un tono carnale alla recitazione ben coadiuvata dalle melodie popolari, suonate dal vivo da Lucas Zanforlini.
La regia di Andrea Barraco è secca e puntuale e lascia ampio spazio al testo, di cui è autore insieme allo stesso Cupaiolo.

Cosimo Manicone

Ultima modifica il Domenica, 11 Agosto 2013 09:29

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