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Un delicato incanto “Escargot. L’eterna bellezza delle piccole cose” del Teatro del Piccione
Nel piccolo, prezioso teatro della Corte di Giarola con Danila Barone, regia di Antonio Panella

Una musica ritmica e quieta accompagna i movimenti, i gesti di Daniela Barone che, con una sorta di turbante, due paia di occhiali, entra in scena con passo morbido come rimbalzando piano su un terreno morbido. Sulla schiena porta una sorta di sacco a pelo arrotolato che ricorda il guscio di una chiocciola: aperto si rivelerà un piano tondo di stoffa concentrico con diversi scomparti da cui appariranno/ scompariranno oggetti, come in una casa con scaffali e cassetti. Lo sguardo è curioso, un sorriso lieto sul volto. “Questo sembra un buon posto per fare casa”. Parla poco, sempre come in ascolto della natura intorno, con quella camminata tranquilla, tutto il corpo ad accompagnare i passi seguendo la musica. Con la primavera una sorta di serena meditazione. Si susseguono le stagioni. L’ispirazione nasce anche dagli haiku: poche parole per una sintesi di natura e stati d’animo. Sulle spalle anche una sedia: indispensabile per sostare nella propria casa. Una corda e un bastone per stendere il bucato, veloce ad asciugarsi!. E’ arrivata l’estate. Una breve relazione con una spettatrice: sai fare la cicala? Mostra una foto. Tutto si svolge lentamente, ma, per una forma d’incanto, l’attenzione resta viva. Oh! Un avviso: sta arrivando l’autunno! Cadono le foglie. La radio in cuffia. Ma poi la spegne. “Ci vuole allenamento per ascoltare il proprio pensiero”. Arriva il freddo dell’inverno. Il tempo passa. Nuove stagioni. Senza dimenticare “la dolcezza dell’erba, il calore delle cicale, le sfumature di giallo, il silenzio della neve”. Si guarda infine intorno Danila Barone per “Escargot. L’eterna bellezza delle piccole cose” - regia di Antonio Panella, produzione Teatro del Piccione - e, ricomposto il suo zaino/ casa mobile, dichiara, con quella sua speciale serenità: “sapevo che questo era un bel posto per aprire la mia casa”. Uno spettacolo di pochi elementi ma di una speciale fascinazione: tutti molto contenti, bambini e insegnanti, applausi e sorrisi nel bel Teatro della Corte di Giarola.

Valeria Ottolenghi