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SOIRÉE RACHMANINOV – Coreografie di Uwe Scholz e Riva&Repele

Yumi Aizawa e Simone Repele in "Alla fine del mondo" di Simone Repele e Sasha Riva. Foto Marcello Orselli Yumi Aizawa e Simone Repele in "Alla fine del mondo" di Simone Repele e Sasha Riva. Foto Marcello Orselli

Soirée di musica e danza 
A 150 anni dalla nascita e a 80 anni dalla morte di Sergej Rachmaninov (1873-1943)
Direzione artistica: Daniele Cipriani. Consulenza musicale: Gastón Fournier-Facio
Beatrice Rana e Massimo Spada pianoforte. Ludovica Rana violoncello
Coreografie: Sonata e Trio di Uwe Scholz; Alla fine del mondo di Simone Repele e Sasha Riva (prima assoluta)
Musiche di Sergej Rachmaninov: Preludio in do diesis minore op. 3 n. 2 (da una registrazione di Sergej Rachmaninov); Vocalise in mi minore op. 34 n. 14, per violoncello e pianoforte; Andante dalla Sonata per violoncello e pianoforte in sol minore op. 19; Preludio in re maggiore op. 23 n. 4; Andantino dalla Suite n. 2 in do maggiore per due pianoforti op. 17; Danze Sinfoniche op. 45, versione originale per due pianoforti.
Danzatori: Yumi Aizawa, Rachele Buriassi, Parvaneh Scharafali, Oleksii Potiomkin, Esnel Ramos, Simone Repele, Sasha Riva, Luca Curreli, Riccardo Ciarpella, Francesco Curatolo, Chiara Dal Borgo, Giulia Pizzuto, Chiara Ranca
Voce recitante: Ettore F. Volontieri. Testi a cura di Gastón Fournier-Facio. Versione italiana di Simonetta Allder
Luci: Alessandro Caso. Costumi: Anna Biagiotti. Direttore di scena: Luis Ernesto Doñas
Prima: 2 luglio 2023, Parchi di Nervi, Nervi Music Ballet Festival; 6 luglio 2023, Palazzo Mauro De Andrè, Ravenna Festival.

www.Sipario.it, 4 agosto 2023

«Una sola vita non basta per la musica», diceva Rachmaninov. Ma la sua, certamente, fu un’esistenza consacrata alle note, al pianoforte, alle orchestre. Una vita di successo e tormento, di viaggio e di nostalgia. In un doppio anniversario che lascia convergere fine ed inizio, Rachmaninov sembra tornare scalpitante nel nostro presente con note infuocate e di velluto, in un trionfo di contrasti e modulazioni. Nasce da qui una Soirée di musica e danza, prodotta da Daniele Cipriani con la consulenza musicale di Gastón Fournier-Facio, presentata in prima assoluta sui palcoscenici estivi di Nervi e Ravenna. 

Al centro del palcoscenico troneggiano tre strumenti, pronti ad accogliere mani preziose: quelle di Beatrice Rana, prodigio del pianoforte, acclamata sulla scena internazionale, di Massimo Spada, pianista dal tocco vigoroso, e di Ludovica Rana, lirica al violoncello. Le note dal vivo si agganciano, come in un’eco misteriosa in grado di attraversare un secolo, ad una registrazione dello stesso Rachmaninov: apertura “a sorpresa”, nel brusio semibuio della platea, per una soirée di elegante composizione. La musica assume poi i contorni della danza, muovendo leggiadro il gesto di due amanti: Rachele Buriassi ed Esnel Ramos, entrambi principal ai Grands Ballets Canadiens, vestono le note rincorrendo morbidamente gli attimi. Nella coreografia Sonata di Uwe Scholz, coreografo tedesco prematuramente scomparso, si riscopre un’attitudine compositiva cristallina, che alle linee neoclassiche associa la levità di intrecci d’amore e sfioramenti fugaci. Poco dopo – quando ancora risuonano, argentee, le note di Massimo Spada – Buriassi e Ramos incontrano un terzo interprete, Oleksii Potiomkin dall’Opera di Kiev, danzatore d’atletica figura e dal delicato gesto. Danzano Trio, dello stesso Scholz, composto all’epoca della direzione del Balletto di Lipsia: un brano tecnicamente impegnativo e dai passaggi inusuali, con la protagonista femminile costantemente in cielo, statuaria e senza peso, ondeggiante su note inquiete.

La serata riserva per l’atto finale una creazione coreografica in prima assoluta, frutto dell’estro impetuoso di Sasha Riva e Simone Repele. Il loro Alla fine del mondo, creato sull’ultima partitura di Rachmaninov, le Danze Sinfoniche (di cui lo stesso compositore avrebbe voluto vedere la versione in balletto), li vede in scena con un ensemble di otto danzatori in cui spiccano Yumi Aizawa e Parvaneh Scharafali, già protagoniste di carriere internazionali. Il riferimento ad aneddoti legati a Rachmaninov permette a Riva e Repele di creare un racconto in tre tempi, i cui colori si stagliano vividi, celebrando il genio e la vita. Di nuovo, i due coreografi/interpreti rivelano lucidità e perfezionismo creativo, infondendo nel gruppo un movimento potente, alternato a posture ricurve e microgesti, quasi a segnare la nevrosi di un tempo insofferente, sull’orlo di un totale capovolgimento. In pantaloni ampi e gilet dal taglio elegante, i dieci stendono pennellate furiose in tutte le sfumature del lilla – richiamo al fiore prediletto da Sergej – incorniciati da alti muri in diagonale. Barriere da cui vedremo apparire segni di vita e di libertà, mentre silenziosi cadranno i petali del tempo. 

«Cosa accade a chi è lontano da noi?» si domandano i due autori. E alla riflessione sulla nostalgia di casa, che attanagliò Rachmaninov all’indomani della Rivoluzione d’ottobre, Riva e Repele sovrappongono le loro personali esperienze di lontananza: nomadi del balletto, distanti da terra e radici. Di certo tutto resiste, cresce e si trasforma, come un’umanità “alla fine del mondo”, qui dipinta come una tribù post-apocalittica dai capelli argento e dalle lunghe dita: mani grandi come quelle di Rachmaninov, generatrici di una nuova musica, di un nuovo tempo, di una nuova possibile era. Balletto dalle molteplici suggestioni, Alla fine del mondo rivela anche abili interpreti: accanto alle già citate Aizawa e Scharafali, brillano infatti Luca Curreli, Riccardo Ciarpella, Francesco Curatolo, Chiara Dal Borgo, Giulia Pizzuto e Chiara Ranca. 

Prolungati gli applausi, al Pala De Andrè di Ravenna, per i protagonisti della Soirée: per la stella Beatrice Rana con Massimo Spada e Ludovica Rana; per Ettore F. Volontieri, ex direttore della Fondazione Rachmaninoff che, in veste di narratore, rievoca i ricordi di vita del compositore, e per tutti i ballerini in scena. Un buon debutto per una produzione che ci auguriamo di vedere presto in tour. 

Lula Abicca e Giuseppe Distefano

Ultima modifica il Venerdì, 04 Agosto 2023 22:54

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