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Festeggia i 25 anni in Sadler’s Wells questa azione scenica danzata divenuta irrinunciabile, per la gioia dei bambini qualunque lingua parlino: nel periodo natalizio vede susseguirsi le generazioni, tanto che da tempo viene ospitata nel più capiente Peacock Theatre, in pieno centro, non lontano da Trafalgar Square.
Il libro di Raymond Briggs uscito nel 1978 è alla base di un’avventura creativa che comincia con un film di animazione per la tv per la prima volta sullo schermo il 26 dicembre 1882, un’opera a disegni animati di grande poesia, autori Diane Jackson e Jimmy T. Murakami. Alla quale seguì nel 1993, 29 anni orsono, la rappresentazione teatrale con musica e testi di Howard Blake, che debutta dapprima con esiti strepitosi in Birmingham, la seconda città più importante per il teatro in Inghilterra: qui nacque il primo stabile già cent’anni orsono, il Bimingham Rep’s Theatre Company che appunto produsse e continua a produrre questo spettacolo.
Tre gli appuntamenti proposti per la 25esima prima londinese, sabato alle 11.00, alle 14.30, alle 19.00, e si andrà avanti fino al 31 dicembre, giorno che con la notte di Capodanno chiude le festività natalizie in questo paese. Siamo stati allo spettacolo del primo pomeriggio, e gli interpreti in locandina sono quelli dell’orario citato, perché naturalmente a questo ritmo gli interpreti ruotano (e quanti nomi oggi famosi nel mondo tra di loro…) tanto più che ognuno, essendo reso spesso irriconoscibile dal costume, rappresenta più personaggi. Chi non varia è Dad, ovvero il babbo nonché Babbo Natale, Brodie Chesher (molti bambini infatti sospettano che Babbo Natale sia il babbo). Varia anche l’interprete bambino, qui il biondo Stanley Williams, che con l’omino di neve è il personaggio sempre in scena, da quando vede i fiocchi bianchi scendere al mattino sulla sua casetta, e fa il pupazzo di neve mentre passano gruppi canterini (e qui la platea è già in silenzio, stregata) e la sera quando va a letto… parte per avventure che lo vedono volare con la sua creatura magica, tra danze e suoni che hanno quali protagonisti animali domestici e non, e perfino frutta esotica. Nel 2000 in quest’opera in progress vennero inserite le figure di una ballerina di carillon che diventa Ice Princess in duo con Jack Frost (qui la incantevole Samantha Rodulfo e l’acrobatico Ryan Upton) e sarà questa l’idea che darà vita alla presenza del grande balletto di tradizione nello spettacolo, con azioni di assoluto virtuosismo. La musica, dal vivo, vede al piano il magico Costas Fotopoulos, re degli accompagnatori di film muto, un tocco che fa sognare, qui anche nel ruolo di direttore d’orchestra. La scena all’interno della quale si svolgono le avventure del bimbo e degli esseri fantastici, con un grande apporto del maestro delle luci, è contenuta in un sito a forma di arcobaleno, come una metà di quelle palle di vetro che rovesciandosi fanno cadere la neve, quelle che stavano sui comò delle modeste abitazioni d’antan, e tutto lo spettacolo è giocato sulla leggerezza, leggerezza dei corpi anche se avvolti nel péluche, la leggerezza della serenità nella quale tutto è possibile. Ma dietro tanta leggerezza ci sono professionalità straordinarie, basti dire che il coreografo Robert North ha danzato già con la compagnia di Martha Graham, e l’autore di musica e parole di The Snowman può vantare oggi la creazione di ben 700 titoli.

Annamaria Pellegrini