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AIDA 150 - regia e coreografia Marco Batti

"Aida 150", regia e coreografia Marco Batti. Foto Mauro Batti "Aida 150", regia e coreografia Marco Batti. Foto Mauro Batti

Regia e coreografia MARCO BATTI
Musiche GIUSEPPE VERDI
Direzione Musicale FRANCESCA LAZZERONI
Costumi JASHA ATELIER
Siena, Teatro dei Rinnovati
9 marzo 2022

www.Sipario.it, 15 marzo 2022

Forse era stata pensata per l’anno passato questo AIDA 150, messa in scena il 9 di marzo 2022 dal Balletto di Siena, sempre capace di incuriosire per tematiche mai banali ed in questo caso meritevole anche di una proposta apprezzabile per valore didattico-musicale. Una realtà, questo balletto in residenza ormai in città da diversi anni, ricca di vivacità e consenso, che riesce a tenere in vita l’amore per la danza anche nei momenti di difficoltà, come i due ultimi anni trascorsi: educa all’amore per fare danza nell’ Accademia ed al piacere dello spettacolo dal vivo, come abbiamo potuto vedere nel pubblico partecipe che ha occupato tutta la platea del Teatro dei Rinnovati ed una gran parte dei palchi.
La considerazione all’inizio di questa recensione è dovuta alla data del debutto: l’Aida fu commissionata a Giuseppe Verdi e debuttò nel 1871. Marco Batti, direttore artistico popolarissimo a Siena e non solo (lo ricordiamo all’opera anche in Spagna, a Burgos, città anch’essa ricca di fascino e famosa per la sua Cattedrale) non si è fatto spaventare da un impegno non da poco, e per questo spettacolo ha portato in scena non solo la sua compagnia, ma anche le voci più talentuose dell’Unione Corale Senese diretta da Francesca lazzeroni che si sono alternate anche a registrazioni storiche, come quella magica di Giuseppe di Stefano in Celeste Aida, e alle musiche dal vivo eseguite dalla pianista Elina Yancenko, in uno spettacolo che ci ha offerto momenti molto apprezzabili nell’esecuzione danzata dei brani più famosi. Spettacolo corale nel quale si sono distinti i Soprani Cinzia Savino, ed Anna Vigori, il contraltista Floriano D’Auria, il tenore Claudio Giovani, i bassi Tommaso Corvaja, Simone Balducci, Claudio Mugnaini, ed ancora vogliamo sottolineare Dielli Hoxha dalla voce potente e singolare. Imperdibile nella sua perfezione vocale ed espressiva e nell’attitudine scenica la soprano Costanza Renai. Per quanto riguarda i danzatori, è stato un crescendo di grande efficacia dove il succedersi dei quadri narrativi ha visto protagonisti in un vero tour de force di grande professionalità gli stessi multiformi artisti, come Giorgio Otranto ed Elena Iannotta in O terra addio, e quest’ultima come solista ne O cieli azzurri, Matilde Campesi ed Eleonora Satta che esprimono una grazia assoluta quali Sacerdotesse, ed abbiamo ancora apprezzato una bella qualità atletica e dinamica in Ramon Cernera e Filippo del Sal in una compagine di grande e classica preparazione tecnica. Applausi anche a scena aperta dal pubblico di giovani appassionati.

Annamaria Pellegrini

Ultima modifica il Sabato, 02 Aprile 2022 11:05

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