Teatro diffuso e abbonamento 'itinerante', quasi 80 giornate di spettacolo: sono questi i risultati della ReteTeatri Vi.Vi. che coinvolge le sale di Vicenza e provincia a tre anni dalla fondazione. Insomma mentre il sistema teatrale nazionale rischia la rivoluzione Franceschini, territori recettivi e attivi come quello vicentino non si fanno prendere in contropiede e tentano un percorso che abbatte i localismi e municipalismi e cerca di presentare la proposta culturale e teatrale del territorio come un patrimonio comune, puntando sulla mobilità e la curiosità degli spettatori. Sei teatri più il teatro per eccellenza, il teatro coperto più antico del mondo, il Teatro Olimpico di Andrea Palladio, due festival e il Ciclo di Spettacoli Classici della scena scamozziana con 67 anni di vita, più di 75 compagnie, 350 artisti, oltre 120.000 spettatori, oltre 6.000 abbonati: così si propone il palcoscenico senza confini della rete Teatri Vi.Vi. all'inizio del suo terzo anno di vita. Quella lanciata da Teatri Vi.Vi. è una sorta di scommessa, soprattutto se si pensa che tradizionalmente il pubblico della prosa è un pubblico stanziale, che ha come riferimento il teatro della propria città e che difficilmente si sposta. L'abbonamento diffuso vuole mettere in atto una sorta di mobilità dello spettatore e offre sei spettacoli in sei diversi teatri: a Vicenza, Arzignano, Bassano del Grappa, Lonigo, Schio e Thiene con un titolo a scelta tra i designati, da due a quattro spettacoli che ogni teatro della Rete mette a disposizione. Lo spettatore acquista così, al costo di 60 euro (non sono previste riduzioni) un 'abbonamento su misura', scegliendo e componendo un programma personalizzato. Gli spettacoli fra cui scegliere spaziano da: Forbici e Follia con MaxPisu il 27 febbraio 2015, a Lavori in corso con Ale e Franz, il 12 marzo, al Teatro Mattarello di Arzignano; da Doppio Fronte con Moni Ovadia, il 30 gennaio, a Svenimenti con Elena Bucci il 24 da Qualcosa rimane con Monica Guerritore e Carolina Crescentini, il 27 febbraio, a Gli Innamorati di Carlo Goldoni l'11 aprile al Teatro Comunale di Lonigo; o ancora da Falstaff con Giuseppe Battiston il 9 dicembre a L'ispettore generale regia di Damiano Michieletto il 22 febbraio al Teatro Comunale di Vicenza.
Un'offerta molto varia dunque, per il primo esperimento sul territorio nazionale di un abbonamento comune tra città diverse, un trait d'union concreto, anche per il pubblico, tra i cartelloni dei teatri della Rete, uno strumento che permette un accesso trasversale all'offerta di spettacolo dal vivo. Iniziative simili fino ad oggi hanno riguardato soprattutto le aree metropolitane, come infatti non ricordare Invito a Teatro che a Milano all'inizio degli anni Novanta permetteva agli spettatori di comporre la propria stagione su una rosa di teatri e spettacoli che aderivano all'iniziativa. Per quanto riguarda la possibilità di stagioni diffuse, ovvero che coinvolgono più Comuni e luoghi di spettacoli dal vivo, in provincia di Cremona alcuni Comuni piccoli che non possono più sostenere il costo di una intera stagione hanno affidato la programmazione a soggetti terzi – compagnie teatrali o agenzie di spettacolo attive sul territorio – che hanno provveduto a programmare spettacoli su diverse sedi. Ma in questo caso la stagione diffusa è motivata da una impossibilità dell'ente pubblico di tenere aperto il teatro del paese, il caso di Teatri Vi.Vi. non è un ripiego, ma piuttosto uno sforzo in più che oltrepassa i confini municipali e è finalizzato a dare l'immagine di un territorio in movimento per amore del teatro. Il sito www.teatrivivi.it consente di avere in un unico colpo d'occhio sia la programmazione completa del cartellone comune, sia il programma artistico di tutti i teatri coinvolti, con i riferimenti alle singole biglietterie per l'acquisto online dei biglietti a prezzo scontato; sul sito è possibile acquistare, come già detto, l'abbonamento 'trasversale' comune.
In conclusione: la rete Teatri Vi.Vi, si nutre di connessioni trasversali; nata come rete teatrale per collegare il capoluogo alla provincia e per proporre agli spettatori una programmazione coordinata, senza sovrapposizioni, diventa un motore che mette in relazione i luoghi e pone al centro dei percorsi, culturali e umani, le persone; un'unica grande sala di 120.000 spettatori che si apre al territorio e cerca di rispondere alle esigenze culturali dei suoi utenti, e non solo. Il network dei Teatri Vi.Vi. si è formato liberamente due anni fa riunendo la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, che coordina la Rete, il Teatro Olimpico del Comune di Vicenza, il Teatro Remondini del Comune di Bassano del Grappa, il Teatro Comunale di Lonigo "G. Verdi" del Comune di Lonigo, la Fondazione Teatro Civico di Schio del Comune di Schio e il Teatro Comunale del Comune di Thiene e, dallo scorso anno, il Teatro Mattarello del Comune di Arzignano. La rete si avvale inoltre della partecipazione dei Circuiti Regionali Arteven, associazione per la promozione e la diffusione del teatro nelle città e della Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona GAT. «La Rete Teatri Vi.Vi. si compone dunque di sei soggetti intenti a proporre percorsi e progetti che attraversano le performingarts e promuovono cartelloni e festival; sei realtà ad alta densità qualitativa che danno valore al coordinamento ed alla condivisione: questo grazie alla partnership che crea accesso e facilita la partecipazione alle vaste e qualificate comunità teatrali vicentine. Un'esperienza fruttuosa, destinata a sedimentarsi, e diventare modello anche per altre realtà a livello nazionale», questo almeno si augurano i promotori del circuito.
Teatri Vi.Vi.: un territorio in scena. L'iniziativa di promozione teatrale vicentina oltre i confini municipali. -di Nicola Arrigoni
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