Riportare la Parola in primo piano
consegnandola alla Poesia
di Mario Mattia Giorgetti
Il continuo evolversi della comunicazione digitale ha segnato un altrettanto continuo degrado della parola come tassello indispensabile di un pensiero, di un concetto articolato.
Oggi si assiste ad una contrazione, se non ad sgorbio, uno sfregio, del periodo del discorso, della parola significante. E tutto questo per sintetizzare la comunicazione nei tempi del digitale.
Ed è per questo motivo che Sipario insiste verso i giovani perché abbandonino questo tipo di comunicazione aberrante e riprendere possesso del linguaggio, della parola poetica, della struttura del pensiero.
Cosa c'è di meglio che "teatralizzare" la parola, dare corpo ad essa attraverso il suono che può essere caricato di intenzioni, di allusioni, di vita interpretativa ?
Cosa c'è di meglio che recuperare un nostro patrimonio poetico e renderlo vivo attraverso la lettura?
Ed è per questo che noi vogliamo restituire il potere che ha su di noi la Poesia, riportarla nella bocca di tutti gli esseri viventi. Invitare i giovani a riscoprire la Poesia come alternativa al condizionamento del linguaggio digitale.
È un grido di sofferenza, il nostro, di allarme. Un disperato tentativo di non perdere la nostra identità culturale, un modo di condividere la vita insieme all'atto poetico, al recupero di una memoria che sta andando verso l'oblio.
Ed è per questo che abbiamo lanciato la rubrica "Poesia in voce, Incontri Quotidiani" cavalcando proprio il potere del web, di YouTube, di Google e di tutte le applicazioni possibili esistenti.
Ridare voce alle nostre più belle parole che i nostri Poeti di ieri e di oggi ci hanno consegnato.
Una Poesia al giorno, siamo convinti, migliora la vita dei nostri giovani.
Per questi motivi abbiamo aperto una rubrica online dedicata alla Poesia a cui tutti possono partecipare per trasmettere da l'uno all'altro l'amore per le nostre parole, per il loro suono, la loro vita, prima che il digitale ci strozzi in gola, in testa la ricchezza del nostro lessico.
Il nostro vuol essere un invito alla partecipazione, perché anche così si fa teatro, si fa Comunità dal vivo. Come vuole essere il teatro che si rispetti.