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Le giornate di un anziano pittore scorrono veloci, dense di incontri con personaggi bizzarri ed eccentrici, in attesa che il tramonto finalmente lo ricongiunga con la sua amata Luna. Un Pierrot sotto mentite spoglie che con il suo telescopio ammira e contempla il suo amore impossibile e con pinceau e palette lo rende tangibile così da poterlo stringere a sé. Il personaggio portato in scena viene spogliato da quell’astuzia e da quella cattiveria conferitagli dalla compagnia dei Gelosi e ancor di più da Albert Giraud, mantenendo la vitalità ed esasperandone l’aspetto romantico e malinconico che Jean Gaspard Debureau aveva dato alla maschera. In Lùmina l’amore travagliato e surreale di Pierrot si realizza. Difatti la Luna assume sembianze umane e in tutto il suo splendore si palesa davanti gli occhi increduli del pittore trascinandolo in un valzer senza fine. La compagnia Syncho Teatro dimostra di aver metabolizzato e rielaborato l’esperienza e il linguaggio degli svizzeri Mummenschanz e dei più recenti Familie Flöz, creando un proprio linguaggio e una cifra stilistica che trova compimento nell’evoluzione di una maschera centenaria. Preciso e pulito il movimento scenico di Lorenzo Marchi che padroneggia in maniera ineccepibile il punto fisso. Vivace ed energica anche l’interpretazione di Claudia Sorrentino che cambia ben quattro maschere riuscendo a donare ad ognuna fisicità diverse. L’attrice si fa sopratutto apprezzare per le movenze eleganti con cui definisce il personaggio Luna. Fondamentale lo sguardo della regista, Roberta Sciortino, grazie al quale si assiste ad un impeccabile utilizzo dello spazio scenico e che “impone” agli attori il timing della farsa e del clown teatrale. La scenografia di Fabio Pecchioli è studiata nel dettaglio. Ogni oggetto o spazio è sul palco per essere utilizzato e mai al solo fine di abbellire la scena. L’accurato disegno luci diventa elemento narrativo ancor più delle musiche. Maria Gentile, la costumista, mostra tutto il suo estro e la sua bravura con la realizzazione della gonna stellata indossata dalla Luna. Di particolare pregio la rielaborazione delle maschere larvali create da Lorenzo Marchi. Il Teatro Spazio Franco continua a confermarsi tra i più interessanti del circuito off di Palermo, ennesima prova ne è la scelta di inserire in stagione i Syncho Teatro con Lùmina. Spettacolo in cui il silenzio è voce e ritmo. Una commedia lunare capace di commuovere anche il più accanito Scrooge e di ammaliare i più piccini.

Giuseppe Artale