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LA VITA AL CONTRARIO – IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON - regia Ferdinando Ceriani

Giorgio Lupano in "La vita al contrario – Il curioso caso di Benjamin Button", regia Ferdinando Ceriani. Foto Franco Oberto Giorgio Lupano in "La vita al contrario – Il curioso caso di Benjamin Button", regia Ferdinando Ceriani. Foto Franco Oberto

di Francis Scott Fitzgerald
elaborazione teatrale Pino Tierno
con Giorgio Lupano, e con Greta Arditi
ideazione scenica Lorenzo Cutuli
costumi Laura dé Navasques/costumEpoque
colonna sonora Giovanna Famulari e Riccardo Eberspacher
regia Ferdinando Ceriani
produzione a.ArtistiAssociati
Vicenza, Ridotto del teatro Comunale, 12 dicembre 2023

www.Sipario.it, 14 dicembre 2023

Importante è la figura dell’adattatore, in questo caso teatrale, da ritenersi spesso determinante per la riuscita o meno di una messa in scena. Cosa che fa riflettere, pensandoci, anche perché questi professionisti vengono in mente davvero a poche persone, con la conseguenza che spesso non viene riconosciuto loro il lavoro svolto, sia in positivo che in negativo. Invece chi traduce, e adatta soprattutto dei classici ha il suo bel daffare, nello snellire, nell’uso di termini adeguati da inserire nel testo, per arrivare giustappunto all’adattamento. Bello o brutto che sia. La cosa è venuta in mente assistendo a La vita al contrario – Il curioso caso di Benjamin Button, racconto del 1922 di Francis Scott Fitzgerald, che Pino Tierno ha adattato per il teatro, e messo in scena da Ferdinando Ceriani, con Giorgio Lupano sul palco assieme a Greta Arditi. Spettacolo molto gradevole, adattato, uso ancora questa parola, con una nuova ambientazione che va da fine Ottocento agli anni Sessanta (italiana),  con nuovi nomi dei personaggi, dove Benjamin Button diventa Nino (Giovanni) Cotone. Nessun paragone, per carità, alla pellicola hollywoodiana, che nella sua semi perfezione intrattenitiva soffre paradossalmente proprio di troppa Hollywood. Piuttosto, lo spettacolo con Lupano si avvia fin dai primi istanti su una narrazione che abbraccia lo spettatore, lo coinvolge caldamente liberandosi di fronzoli, andando al dunque. Cioè la vita di un uomo qualunque ma al contrario, che nasce vecchio e si avvia alla fine bambino. Con tutto quel che ne consegue, malinconia e mente messa in crisi a parte, peraltro come forza un po’ in ombra nel raccontare la storia, ma di certo importante. Un uomo che ha nel suo destino il fatto, la sventura, direi, di sentirsi sempre fuori posto. Sia con il padre che lo vede (e fa fatica ad accettare) che nasce vecchio, sia con i compagni d’asilo e di scuola, di università, o coi suoi simili, quelli pronti alla guerra che verso la fine lo vedono ragazzetto, troppo giovane per imbarcarsi in un conflitto. Un grande lavoro, quello di Pino Tierno, l’adattatore, che con poche ma indovinate mosse indica a regista e attore la via esatta per rappresentare il racconto al meglio, mantenendo un’aurea leggera e ironica continua pur non disdegnando una certa malinconia, che nell’aria aleggia. Paradossi, segnali onirici vengono vissuti continuamente da Nino, anche alle prese ovviamente con fidanzata e poi con la moglie, Bettina, e le altre dame di varie epoche che lo incontreranno. A interpretare queste ultime, e tutte le figure femminili come l’ infermiera e la balia,  è Greta Arditi, qui limitata nel suo leggiadro danzare, anche se si nota al volo la sua tecnica. E’ una riflessione continua sul tempo e sulla non determinatezza di alcuni avvenimenti, è un giocare vivo e vegeto con le ore che passano inesorabili anche al contrario, un subire quello che gli altri vogliono vedere di noi stessi e un cercare di afferrare le ore, i minuti che passano. Giorgio Lupano usa dialetti vari, dà una bella prova del personaggio, lo tallona, gli regala sentimenti, passione. Ottime le luci, e i costumi d’antan, e bella la regia di Ceriani. Uno spettacolo leggero in parte, che mostra anche alcuni lati emotivi spiccati sull’esistenza, invitando a riflettere. Quello che dovrebbe fare sempre il teatro. Una vita cominciata al contrario, va avanti e torna indietro, lo rincorre e segue il suo tempo, segnata da un destino anomalo, con il protagonista in qualche modo sognatore e naturale vittima. A Vicenza, successo e applausi finali.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Domenica, 17 Dicembre 2023 09:57

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