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HISTOIRE DU SOLDAT – CHIGIANA INTERNATIONAL FESTIVAL & SUMMER ACADEMY 2023

"L’histoire du soldat", Alessandro Carbonare "L’histoire du soldat", Alessandro Carbonare

Alessandro Carbonare clarinetto
Ilya Gringolts violino
Giuseppe Ettorre contrabbasso
Monaldo Braconi pianoforte
Angelo Romagnoli voce recitante
GIOVANNI BOTTESINI - Gran duo per clarinetto, contrabbasso e pianoforte in si bemolle maggiore
LUCIANO BERIO  - Sequenza IX per clarinetto
IGOR’ STRAVINSKIJ - L’histoire du soldat Suite per violino clarinetto e pianoforte
Palazzo Chigi Saracini, 27 luglio

www.Sipario.it, 2 agosto 2023

Un gioiello, un’allegria, una bella serata tra amici, questo raffinatissimo concerto che ci ha fatto scoprire il lato giocoso di grandi artisti internazionali. Per cominciare il Gran Duo per clarinetto, contrabbasso e pianoforte di Luigi Bottesini, al quale si deve la scoperta delle potenzialità del contrabbasso, qui egregiamente espresse da Giuseppe Ettorre, primo contrabbasso dell’orchestra scaligera, che non disdegna di varcare i confini della classica. Ma il re della serata è il clarinetto, almeno fino ad un certo punto che poi sveleremo, nella persona di Alessandro Carbonare, primo clarinetto in Santa Cecilia che nel corso della serata ha rivelato altre qualità insospettabili. A lui la celebrazione di Luciano Berio, presente nell’opulenta estate chigiana con ben trenta composizioni, in questo caso con la Sequenza IX scritta per questo strumento. 
Ma il pezzo forte del concerto è naturalmente la storia mirabolante del piccolo soldato, la cui narrazione tratta da Afanaseev è dovuta a Charles-Edouard Ramuz, incontrato dallo Stravinskij rifugiatosi in Svizzera allo scoppiare della rivoluzione russa. La versione qui presentata è quella ridotta per tre strumenti, ma nulla perde della sua verve, anche se lo spettacolo progettato per essere itinerante qui prevede la presenza del pianoforte, ed il pianista Monaldo Braconi è l’unico musicista al quale non sia richiesto anche di recitare. Il narratore è Angelo Romagnoli, attore plurilingue che qui si diverte a ritornare ai luoghi di questa provincia dove ha vissuto la prima gioventù, quindi trasporta la travagliata vicenda del soldatino che torna (in questo caso a Montalcino) dalla sua amata per quindici giorni di licenza che non farà mai, cedendo ingenuamente alle lusinghe del diavolo tentatore, per l’appunto il clarinettista: non sappiamo se il mecenate Reinhart, clarinettista dilettante che finanziò la prima esecuzione della Histoire du soldat, e per il quale Stravinskij riconoscente creò questa versione ridotta, fosse altrettanto dotato di vis comica quanto il nostro irresistibile Carbonare nella veste diabolica… voce tenebrosa e roca al suo apparire fingendosi un vecchio, cambierà ancora nelle successive trasformazioni, suggerendo la natura del demonio semplicemente con maglietta rossa e fazzoletto dello stesso colore sotto la giacca nera. I numerosi allievi dei corsi venuti ad applaudire i loro docenti, che hanno occupato fino il loggione, se così vogliamo chiamare la balconata elegantissima che affaccia sulla sala dei concerti di Palazzo Chigi-Saracini, non sanno più se ammirarne la spericolata capacità di musicista o le qualità di attore, anche se pochi di loro saranno stati in grado di apprezzarne l’accento spoletino che sfoggia ad un certo punto della narrazione… provengono infatti dai più svariati paesi. Per chi non conoscesse questo apologo russo rivisitato dalla musica di Stravinskij, l’oggetto del contendere è il povero violino del soldato,  strumento che rappresenta non solo la felicità del fare musica, ma tutto quanto c’è di buono e di bello nella vita per un essere umano: spetta quindi ad Ilya Gringolts (primi studi a San Pietroburgo, nel ’98 il più giovane vincitore del Premio Paganini) spetta a lui recitare la parte del timido soldatino in una lingua non sua, riuscendo appieno a rendere lo smarrimento dell’ingenuo protagonista. Ma a lui spetta anche la trionfale esibizione finale, e non possiamo che essere trasportati dal suono vigoroso e brillante che scaturisce dal suo strumento, con una naturalezza che galvanizza il pubblico, già stregato da una serata musicale sui generis ed assolutamente brillante.

Annamaria Pellegrini    

Ultima modifica il Domenica, 06 Agosto 2023 10:43

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