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ADAM'S PASSION – regia, scene e luci Robert Wilson

"Adam's Passion", regia, scene e luci Robert Wilson "Adam's Passion", regia, scene e luci Robert Wilson

La passione di Adamo
Arvo Pärt / Robert Wilson
Musica di Arvo Pärt
Prima rappresentazione assoluta Noblessner Foundry, Tallinn 12 maggio 2015
PRIMA RAPPRESENTAZIONE ITALIANA
DIRETTORE Tõnu Kaljuste
REGIA, SCENE E LUCI Robert Wilson
MAESTRO DEL CORO Ciro Visco
LUCI A.J. Weissbard
REGISTA COLLABORATORE Tilman Hecker
SCENOGRAFO COLLABORATORE Serge Von Arx
COSTUMI Carlos Soto
DRAMMATURGIA Konrad Kuhn
PERSONAGGI E INTERPRETI
WOMAN Lucinda Childs
MAN Michalis Theophanous
HEAVY MAN Endro Roosimae
ANOTHER HEAVY MAN Erki Laur
A WOMAN Tatjana Kosmönina
ANOTHER WOMAN Triin Marts
TALL MAN Madis Kolk
VIOLINI SOLISTI Vincenzo Bolognese, Francesco Malatesta
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
con la partecipazione della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma
In coproduzione con EUR SPA / EUR CULTURE PER ROMA
Produzione Originale di Eesti Kontsert / Estonia e Change Performing Arts
Roma – Teatro dell’Opera 1 aprile 2023

www.Sipario.it, 3 aprile 2023

Fra gli spettacoli contemporanei che mi è capitato di vedere negli ultimi anni, del genere lirico-sinfonico Adam’s passion è quello che più si avvicina al capolavoro. Le musiche di Arvo Pärt, la magistrale regia di Robert Wilson, la bravura coreografica di Michalis Theophanous: tutti ingredienti che hanno contribuito a confezionare un gioiello del quale fare esperienza. Perché si tratta di una discesa nell’umano più intimo ed ignoto; scoprendo che in questa zona non albergano quelle zone oscure che Freud e Jung ci hanno raccontato sotto forma di potenze demoniache da addestrare e saper gestire, quanto un mondo primigenio dal quale tutta la realtà ha inizio. Anzi: l’universo intero nel quale viviamo.

Le musiche di Pärt sono meravigliosamente avvolgenti: non tendono ad addestrare il cuore dell’ascoltatore come avrebbero fatto Wagner o Beethoven. Più che altro lo vogliono far emergere in tutte le sue particolarità, senza tralasciarne nessuna, così da integrarlo con la parte razionale appartenente a ciascuno di noi e che il più delle volte tendiamo a considerare come unica e sola. 

Le prime note di Adam’s passion sono dolci, delicate, discrete eppure decise. È come scaturissero da un universo apparentemente distante ma così vicino che, man mano che si procede, finisce per sembrarci molto più familiare di quanto credevamo. E come per incanto, ma non è un’illusione, ecco che la nostra corporalità non viene più percepita: non avvertiamo più le nostre componenti fisiche. Il nostro tempio sacro biologico inizia a cooperare con la componente spirituale e scompare, nella mente, ogni immagine o idea di divisione, logicità, razionalità finalistica. Questo, a riassumerlo in poche parole, l’effetto che le musiche di Pärt creano nell’ascoltatore.

Robert Wilson, dal canto suo, deve certamente averne tenuto conto. Perché la sua regia di Adam’s passion inizia con in scena solo un pannello bianco, luminosissimo, che sfuma in un azzurro color fulmine dal quale emerge l’immagine di un uomo nudo – Adamo, per l’appunto – che lentamente avanza guadagnando il centro della scena; e che con movimenti controllati, armonici e decisi al contempo, crea pian piano tutta la realtà che lo circonda. Adamo è in un mondo senza distinzioni, dove tutto è unità, lui per primo. Poi, fatta esperienza del conoscere, ecco che iniziano le divisioni, le creazioni: in una parola, ha luogo tutto ciò che è umano: le differenze. Unica costante, ignorata dai discendenti di Adamo: la luce che nonostante tutto continua a permeare di sé il mondo.

Michalis Theophanous si è mostrato meraviglioso nei panni di Adamo: con la sua imperturbabilità fisica e mimica ma straordinariamente espressiva, ha interpretato il ruolo dell’essere umano archetipo-creatore del nostro mondo in un modo eccellente. Movenze perfette ed eseguite su calcoli millimetrici. Una miniatura coreografica preziosissima.

Come preziosa e raffinata si è rivelata la direzione di Tõnu Kaljuste: essenziale ma luminosa, al pari dell’opera di Pärt.

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Sabato, 15 Aprile 2023 09:55

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