lunedì, 29 aprile, 2024
Sei qui: Home / P / PRIVATE CALLAS – coreografia Monica Casadei

PRIVATE CALLAS – coreografia Monica Casadei

"Private Callas", coreografia Monica Casadei. Foto Marco Caselli Nirmal "Private Callas", coreografia Monica Casadei. Foto Marco Caselli Nirmal

ideazione, coreografia, scene, luci, costumi Monica Casadei
sound design e creazioni video Fabio Fiandrini
acconciature e make-up Cinzia Costantino e Fasulo Nicola by Backstage Parma
collaborazione sartoriale Elena Nunziata
assistente ripetitore Alessandra Pizza
assistenti di produzione Michelle Atoe e Mattia Molini
danza Samuele Arisci, Michelle Atoe, Marek Brafa Misicoro, Monica Castorina, Arianna Cunsolo, Sally Demonte, Alfonso Donnarumma, Desy Falletta, Chiara Falzone, Sofia Gentiluomo, Sophie Ghamlouche, Costanza Leporatti, Enrico Luly, Mattia Molini, Christian Pellino, Salvatore Sciancalepore
con la partecipazione di Jazz Studio Dance – Ferrara e Gruppo Teatro Danza – Ferrara
produzione Compagnia Artemis Danza
coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna-Assessorato alla Cultura, Comune di Parma
PRIMA ASSOLUTA
Teatro Comunale, Ferrara 29 ottobre 2023, 

www.Sipario.it, 1 novembre 2023

In Prima assoluta, presso il Teatro Comunale Abbado di Ferrara, nell’ambito del progetto Corpi Violati, è andato in scena Private Callas, ideato e coreografato da Monica Casadei, che ha curato anche le scene, i costumi, le luci. Nel centenario dalla della nascita della “Divina”, la coreografa ferrarese tesse, con rispetto per la vita dell’artista, un omaggio al celeberrimo soprano concentrandosi, come dichiara il titolo, sulla parte della sua vita fuori dalle scene teatrali, rispettando nella sua traduzione artistica l’essenza delle cose. Spiega Monica Casadei: <<Penso che abbiamo tutti una Maria e tutti una Callas. Nel mio caso sento una Maria, molto, molto intensamente, e nello stesso tempo c’è uno splendore della Callas “divina”, dal quale anche io sono sedotta; ma Maria rimane sempre la base, per raccontare la rabbia, la solitudine e la forza che lei sprigiona poiché è anche atavica, ancestrale ed eterna nel bene e nel male>>. Lo spettacolo inizia con due teorie di danzatrici in abito da sposa che dal fondo della platea salgono sulla scena, quasi un pellegrinaggio rituale, l’ascesa ad un punto dell’esistenza mai raggiunto dalla cantante con l’uomo cha amava. Quest’ascesa è poi rafforzata da una sorta di dualismo tra bene e male: da una parte le prepotenze subite, l’indifferenza di cui è oggetto, le fragilità della donna Maria; dall’altra l’arroganza del compagno il potente imprenditore Onassis. La coreografia, che ripercorre i momenti più salienti della vita dell’artista e del suo rapporto tormentato col magnate greco, ha una vivida chiarezza narrativa, sottolineata dai corpi violati dall’umiliazione e dal rifiuto. I passi a due e gli assolo della danza, questi affidati a due interpreti capaci di grande pathos, e le mani, agite come danzatori a sé stanti, soprattutto nei movimenti coreografici corali, raccontano storie parallele, con grande eleganza coreutica. Monica Casadei riesce a dare la sensazione di assistere a monologhi affiancati; è come leggere contemporaneamente brani di lettere diverse, ascoltare racconti simultanei, differenti ma complementari. Di forte potenza scenica è il clonare l’uomo Onassis, per esprimerne tutte le sfumature emotive, così come la scelta fare uscire di scena questi cloni con una sfilata in platea, uguale e contraria a quella che ha aperto lo spettacolo. Di grande impatto e suggestione è la voce iconica di Maria Callas, che cuce la colonna sonora con il sound design e le creazioni video, che riproducono i giardini della sua villa a Sirmione, le "sacre antiche piante", angolo di serenità cui anelava la Voix du Siecle del ‘900, e che fanno da cornice alle coreografie della performance. Efficace pure la scelta dei costumi, quasi opposti al sentire che ispirano i personaggi: bianco per Onassis e nero per le lunghe vesti della Callas. Suggestive le luci e la scenografia, che ha reso gli abiti da sposa, indossati all’inizio dalle danzatrici, corpi stessi, appendendoli in un tableau luminoso a sfondo scena. Questo spettacolo mette in luce i chiaroscuri di una vita segnata dal successo e dalla solitudine, è una pièce corale che racconta con partecipazione un’anima frammentata. Le ovazioni a fine spettacolo sono ampiamente condivisibili.

Giulia Clai

Ultima modifica il Domenica, 05 Novembre 2023 13:06

Iscriviti a Sipario Theatre Club

Il primo e unico Theatre Club italiano che ti dà diritto a ricevere importanti sconti, riservati in esclusiva ai suoi iscritti. L'iscrizione a Sipario Theatre Club è gratuita!

About Us

Abbiamo sempre scritto di teatro: sulla carta, dal 1946, sul web, dal 1997, con l'unico scopo di fare e dare cultura. Leggi la nostra storia

Get in touch

  • SIPARIO via Garigliano 8, 20159 Milano MI, Italy
  • +39 02 31055088

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.