GIN GAME Per trascorrere le domeniche, i due anziani protagonisti Fonzia e Weller, giocano a carte. Un gioco nuovo, il gin, nel quale Weller eccelle e al quale Fonzia si sta appassionando. Affettuoso e cordiale nei confronti dell’amica in un primo tempo, l’uomo quando si rende conto che l’amica impara troppo rapidamente e comincia a vincere superando il maestro, scatena il suo disappunto, che finisce per diventare collera allo stato puro. Dietro questa rabbia si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito: l’anziano giocatore è vittima di un passato fatto di frustrazioni economiche e personali. Da parte sua Fonzia reagisce alle ferite accumulate in una vita di delusioni e di abbandoni, cedendo al turpiloquio e a reazioni ben lontane dalla sua educazione. Il finale ci mostra la dura realtà: due anziani stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il velo dell’ipocrisia. Valeria Valeri e Paolo Ferrari, maestri indiscussi del teatro, danno qui prova eccelsa delle loro doti interpretative. |