Ancora oggi ci sono schieramenti politici basati sul razzismo, che si insinua anche nei conflitti tra i popoli.
Quello di oggi è un razzismo, che si è sviluppato negli ultimi anni in Europa in rapporto alla diffusa immigrazione, che porta a vivere a fianco di persone "diverse" per colore della pelle, cultura e religione.
Si manifesta così un senso di irritazione verso gli "intrusi", che vivono nei quartieri della nostra città, occupano posti nel mercato del lavoro, non rispettano le nostre regole di vita o addirittura infrangono le nostre leggi.
In questo caso, nasce, addirittura, un senso di paura nei loro confronti: li consideriamo pericolosi, perché commettono furti e violenze, contribuiscono al giro della droga e della prostituzione. Molto spesso apprendiamo dai media che gli extracomunitari sono i protagonisti di fatti criminosi, ma "i razzisti" commettono l'errore di giudicarli come coloro che per natura sono quelli che commettono atrocità di ogni genere.
La cultura razzista nasce e si afferma attraverso le idee trasmesse dalla famiglia, dagli amici, dagli ambienti che si è soliti frequentare, dai gruppi politici con cui si entra in contatto. Per questo occorre educare gli esseri umani a controllare con la ragione i propri istinti aggressivi e le proprie paure, a prendere coscienza che il razzismo può annidarsi nell'animo di ciascuno.
È necessario far propri i grandi valori della democrazia, dell'uguaglianza degli uomini, della universalità dei diritti per combattere questo problema, per il quale, purtroppo, non si trovano soluzioni efficaci.
A ciò contribuisce la mancanza di una piena integrazione fra la società europea e la comunità di immigrati, che talvolta tendono ad isolarsi per difendere la loro lingua, i loro costumi, le loro religioni.
Noi giovani dovremmo lottare contro questo modo di agire e di pensare, dovremmo sensibilizzare l'opinione di tutti e pretendere delle leggi che tutelino i diritti di chi viene considerato " diverso". Non bisogna dividere la società in "noi" e "lori", in "buoni e cattivi", "amici e nemici", "bianchi e neri", ma dobbiamo rispettare quel comandamento che dice: ama il tuo prossimo come te stesso.