Come sostengono gli studiosi, il clima sulla terra è in continuo mutamento: si passa da caldi torridi a freddi glaciali in pochi giorni, anche in luoghi dove in passato il passaggio tra le stagioni era più lieve e meno netto.
La questione è molto complessa e rischiosa. L'opinione comune è che la base di questi cambiamenti climatici sia dovuta sempre più alla mano dell'uomo, soprattutto attraverso l'inquinamento atmosferico che cambia e sconvolge totalmente l'intero ecosistema della terra. Assistiamo ad alluvioni e onde anomale tsunami si abbattono come muri giganteschi d'acqua sulle coste, distruggendo tutto ciò che incontrano sul loro cammino: comunità distrutte , danni economici sia a persone che a interi sistemi produttivi. Tali fenomeni mettono a rischio i settori economici quali la pesca l'agricoltura e il turismo. Il rischio di un crollo delle riserve alimentare è inesorabile. I principali produttori di inquinamento sono gli scarichi rilasciati dalle aziende, che immettono nell'aria sostanze completamente nocive, altamente tossiche e cancerogene. Come non ricordare l'acciaieria dell'Ilva e l'inquinamento ambientale di Taranto, che resta, ancora oggi, a livelli altissimi, con ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita? Purtroppo gli uomini, nonostante gli evidenti cambiamenti climatici negativi che il pianeta sta subendo, continuano ad avere le proprie "cattive abitudini".
Se assumessimo atteggiamenti diversi e ci preoccupassimo di più di quello che ci circonda, sicuramente questo avrebbe un effetto positivo per la vita di tutti.
Potremmo così salvaguardare il ciclo delle acque e avremmo più risorse di acqua potabile. La pesca e l'agricoltura non sarebbero a rischio.
Basterebbe attenersi a delle semplici piccole regole come ridurre gli sprechi energetici, il trasporto e la mobilità, usare le fonti rinnovabili come l'energia solare ed eolica; quindi, un utilizzo più intelligente delle risorse naturali.
Purtroppo, in Italia pochi conoscono le questioni legate ai cambiamenti climatici, per cui uno dei primi compiti è parlarne con amici e familiari, anche attraverso i social network.
Noi giovani che, nell'immaginario comune, veniamo giudicati astratti e sognatori, dovremmo con metodo ed impegno lavorare nell'elaborazione di obbiettivi concreti, per fronteggiare e superare le attuali sfide ambientali, per migliorare le nostre condizioni di vita e difendere il nostro futuro. Non possiamo trovarci di fronte ad un bivio, perché abbiamo diritto al lavoro e anche alla nostra salute.