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Il racconto di chi il sorriso non lo perde mai
redatto da Elena Caterina Sciacca
Classe V B indirizzo Turistico, Istituto Tecnico Statale" G. Garibaldi" – Marsala
Docente referente: Teresa Titone

"Ci si rattrista quando tante volte si sente parlare di malattie che distruggono persone e intere famiglie. Ma il dolore che esse provocano non lo si percepisce fin quando non lo si tocca con le proprie mani'' sono queste le parole che oggi una mamma vuole raccontarci.

Sono parole di chi, dopo una lunga battaglia ... ha vinto!
Rosalba ci racconta: "La nascita di una nuova vita, la gioia di poter formare una fantastica famiglia: sono stati i miei più importanti obiettivi da quando ho detto quel "SI" sull'altare di fronte mio marito. Ma non sempre le cose vanno come vogliamo. Quando ho saputo della mia seconda gravidanza, eravamo tutti felici; donare una sorella alla mia primogenita mi portava ancora più gioia. Laura è il nome che insieme decidemmo di darle.
Sei mesi dopo la sua nascita però, iniziarono le nostre preoccupazioni. Laura non mangiava più, aveva il viso pallido ed era debole. E' da lì che iniziarono i primi e poi infiniti controlli, di seguito la notizia che ci sconvolse: a mia figlia fu diagnosticata la talassemia major, una malattia appartenenti alle empatie recessive, caratterizzata dalla ridotta o assente sintesi dell'emoglobina che comporta un difetto nel trasporto dell'ossigeno. L'unica soluzione, purtroppo momentanea, furono le trasfusioni. Passarono mesi e giorni pieni di dolore, speranzosi di trovare la giusta strada. Dopo 180 lunghi giorni arrivammo all'ospedale San Matteo di Pavia. L aura aveva già 18 mesi e bisognava affrettarsi al punto che ci misero davanti una scelta importantissima: l'unica cura era il trapianto di midollo osseo. Iniziarono le ricerche di un donatore sano e compatibile. Poi arrivò l'esito. Niente errori, nessuno sbaglio: Elena, la sorella maggiore , era 100 % compatibile. I dottori non ci assicurarono molto, era una mossa molto azzardata. Il midollo proveniente da un altro corpo avrebbe potuto rigettarsi. Io e mio marito ci provammo, nella speranza che tutto funzionasse. In soli sette giorni ho visto le mie due bambine correre verso una sala operatoria e vi giuro che l'attesa e il dolore uccidono tanto dentro. Forza e coraggio sono state due dosi di medicine che i dottori non prescrivono ma che bisogna che li diano. Passavano i giorni, Laura vedeva la sua sorellina tramite un vetro, fu spostata in una stanza sterilizzata per quindici giorni. Poi arrivò il midollo; guardavo quella sacca in cui si rifletteva la forza e il coraggio che Elena ebbe.
Oggi, Laura è una bellissima bambina di tredici anni dalle guance rosse fragola e cresce in perfetta salute. Elena, invece, ringrazia Dio per essere riuscita a compiere il gesto più grande che la vita le potesse dare e adesso ha una grande missione: al compimento dei diciotto anni andrà ad iscriversi al Registro Italiano Donatori del Midollo Osseo. Infine, io e mio marito siamo felicissimi d' avere accanto due preziosissime perle unite non solo da un legame di sangue."
Ecco la storia che ci dimostra quanto dura possa essere la vita, quanto difficile possa essere fare una scelta, soprattutto quando si tratta dei proprio figli. Il messaggio che Rosalba vuole lasciarci è di non abbattersi di fronte agli ostacoli, anche se pare impossibile, stringiamo forte i denti e teniamoci ben stretto ciò che è nostro ricordandoci che..

"Sei stato scelto per questa vita perché sei abbastanza forte per viverla''

Ultima modifica il Giovedì, 21 Gennaio 2016 08:39
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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