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Film: The Help
redatto da D'Amico Annachiara e Milazzo Angelo
Classe V B T, Istituto Tecnico Statale " G. Garibaldi" – Marsala
Referente del progetto: Prof. Teresa Titone

The Help è un film del 2011 diretto da Tate Taylor e interpretato da Emma Stone, Viola Davis, Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain e Octavia Spencer.

Genere: Drammatico, commedia
Il film è tratto dal romanzo L'aiuto di KathrynStockett, è ambientato negli anni '60 nello stato del Mississippi, in America. Anni famosi per l'abolizione delle leggi razziali sotto la spinta di uomini importanti, come Martin Luther King. La protagonista è Eugenia, una ragazza bianca neolaureata di origini borghesi, diversamente dalle sue amiche già sposate con figli, Eugenia mira alla realizzazione della sua carriera, per fare esperienza trova lavoro in un quotidiano della sua città. Nella sua città molte donne afro-americane lavorano come domestiche presso le famiglie bianche aristocratiche, subendo umiliazioni e atteggiamenti discriminatori. Aibileen Clark è una domestica che ha sempre accudito i bambini di famiglie bianche, con un passato drammatico perde suo figlio di 23 anni in un incidente sul lavoro,senza che nessuno lo aiutasse. Adesso il suo lavoro principale è badare alla bambina diElizabeth una donna giovane e immatura nel ruolo materno. Anche Minny è una domestica, con un carattere spinoso, sposata con un uomo violento e con 5 figli.Nell'animo di Eugeniaemerge un desiderio di denuncia sociale che la porta a scrivere un libro originale incentrato al racconto delle badanti, per mostrare alla società un'altra prospettiva dal loro punto di vista. Aibileen decide di aiutarla spinta dal ricordo di suo figlio. Le storie sono drammatiche piene di umiliazioni e violenze psichiche. Nel frattempo Minny viene licenziata perché scoperta a usare il bagno domestico, piuttosto che il suo ,ubicato fuori. Grazie ai primi manoscritti, Miss Stein (capo di un importante giornale a New York) incoraggia Eugenia a scrivere più racconti questa volta più forti. Così dopo l'omicidio di Medgar Evers e le continue manifestazioni per i diritti civili di Martin Luther King inizia la collaborazione di denuncia di molte "negre" (termine dispregiativo che usavano le famiglie nei confronti delle badanti). Eugenia riesce a pubblicare il libro in anonimo,viene lanciato e spopola nella città con successo. Skeeter (pseudonimo di Eugenia) divide i proventi con le domestiche e ottiene un lavoro importante nel famoso giornale. Dopo il successo del libro, Eugenia si riavvicina alla madre malata che in un primo tempo per motivi irrilevanti cacciò da casa la domestica Constantine, tanto amata e ammirata dalla figlia. Le domestiche invece si trovano a far conto con la realtà, nonostante il libro contenga nomi e luoghi diversi da quelli originali, sono evidenti le corrispondenze con gli eventi accaduti in città. La più infuriata è Hilly che dopo aver letto la vicenda che causò il licenziamento della sua domestica Minny, decide di vendicarsi costringendo la sua amica a licenziare Aibileen, accusandola di un falso furto. Aibileen frustrata dall'accaduto e dal pianto della bambina, decide di uscire con dignità traendonein cambio la libertà, con l'intento di crearsi una nuova vita.
Abbiamodeciso di raccontare questo film perché ci ha colpito la determinazione e il coraggio delle donne protagoniste del film, ci ha emozionato e ci ha fatto riflettere sul potere e sul ruolo delle donne. Donne forti, coraggiose che lasciano i propri figli badando bambini di altre famiglie in cambio di una misera paga e subendo umiliazioni, tornando a casa e trovando un marito violento spesso latitante. Ammiriamo molto la determinazione della giornalista che esce dall'ambiente stereotipato in cui vive con coraggio, lasciando dietro di se le amicizie d'élite e il fidanzato, non c'è niente di meglio di scegliere se stessi nonostante le opinioni e le conseguenze che la vita ci pone di affrontare! E non c'è niente di più bello cheessere LIBERI.
Concludiamo quest'articolo citando una frase che esclama Aibeelen alla fine del film quando lascia la casa dove ha lavorato:
"Dio dice che bisogna amare il nostro nemico, è difficile però. Ma si può cominciare dicendo la verità. Nessuno mi aveva chiesto cosa provavo ad essere me stessa, quando ho detto la verità mi sono sentita libera e ho cominciato a pensare a tutte le persone che conosco e alle cose che ho visto e che ho fatto. Mio figlio diceva sempre che un giorno ci sarebbe stato uno scrittore in famiglia, credo che sarò io".

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Febbraio 2016 23:38
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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