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ZOFF - regia Maurizio Greco e Sara Greco Valerio

"Zoff", regia Maurizio Greco e Sara Greco Valerio "Zoff", regia Maurizio Greco e Sara Greco Valerio

di Maurizio Greco e Sara Greco Valerio,

liberamente tratto da "Tra i legni" di Giuseppe Manfridi, 

Messina, Sala Laudamo l'8 e 9 marzo 2016

www.Sipario.it, 10 marzo 2016

Maurizio Greco arriva sul palco della Sala Laudamo di Messina con giubotto in mano che deposita in un lato e un golfino che si toglie depositandolo sul lato opposto. Formando in certo modo un'idea di porta come quando da ragazzini si giocava al pallone in qualunque spiazzo circoscrivendo i pali mancanti. Certo Greco con la pelata e qualche chilo di troppo non ha il fisico del portiere di calcio. Ma a lui non interessa vestirne i panni, quanto piuttosto raccontare la vita di Dino Zoff, uno dei più grandi portieri italici. Un ruolo che da ragazzini vestivano quelli scarsi, a differenza dei mediocri piazzati in centro campo e dai più bravi che giocavano all'attacco. Un racconto il suo titolato Zoff liberamente tratto dalla pièce Tra i legni di Giuseppe Manfridi e di cui firma pure la regia assieme a Elisa Panfili. Sono pochi invero i testi teatrali che trattano di calcio. Ma anche il cinema lo ha trattato poco e male a differenza degli States che hanno sempre riservato grandi attenzioni al loro sport nazionale che è il baseball. Mi viene in mente la canzone di Ligabue Una vita da mediano, la pièce Italia-Germania 4 a 3 di Umberto Marino, un amarcord tra amici per rivedersi e ricostruire quell'incontro del mundial messicano del 1970 in cui il Brasile ci batté in finale per 4 a 1 e non dimentico quella memorabile partita del mondiale spagnolo del 1982 raccontata da Davide Enia in Italia-Brasile 3 a 2 che aprì la strada all'Italia campione del mondo, ripetuto e urlato più volte, dal telecronista Nando Martellini, in cui Zoff, alla venerabile età di 40 anni, salvò il risultato parando un colpo di testa dell'attaccante brasiliano Oscar, giocando poi in aereo a tressette con Pertini e compagni di ritorno in Italia. Maurizio Greco ripercorre le fasi più salienti dì Dino Zoff portiere. Poco o niente sulla famiglia, sul suo carattere taciturno, sulla sua voce dai toni bassi, sulle sue stringate dichiarazioni post-partita, né si fa cenno al suo ruolo di allenatore della nazionale italiana e alle sue dimissioni per alcune critiche pesanti avanzate da Berlusconi. Critiche che non hanno scalfito questa colonna del calcio mondiale nato a Mariano del Friuli il 28 febbraio del 1942 e che, tra l'altro pure campione europeo nel 1968, è considerato uno dei più grandi portieri nella storia del calcio. Greco racconta del Zoff ragazzino che parava tutto, i suoi esordi a Mariano, poi nell'Udinese, quindi a Napoli e infine alla Juventus, in cui militò per 11 anni a cavallo degli anni '70 e '80, senza mai saltare una partita di campionato. Con la Juve collezionò 479 presenze (330 in Serie A), vincendo sei campionati italiani, due Coppe Italia e una Coppa UEFA, e disputò due finali di Coppa dei Campioni e una di Coppa Intercontinentale. Zoff infine formò, costituì assieme al libero Gaetano Scirea ed ai terzini Claudio Gentile e Antonio Cabrini, una delle migliori difese della storia del calcio. Sono servite al bravo Maurizio Greco solo tre sedie e 75 minuti per raccontare, anche in dialetto friulano, la vita di questo portiere che detiene il record mondiale d'imbattibilità per squadre nazionali, non avendo subito reti per 1142 minuti consecutivi. Spettacolo incalzante, molto applaudito prodotto da Le Maschere e dal Teatro di Messina.-

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Lunedì, 14 Marzo 2016 12:14

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