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VESPE D'ARTIFICIO - regia Luigi Maio

Luigi Maio in "Vespe d'artificio" Luigi Maio in "Vespe d'artificio"

Il Futurismo da Stravinskij a Petrolini
spettacolo 'post-futurista' da camera scritto e musicato da Luigi Maio "il Musicattore®"
Luigi Maio – regista e Musicattore®
Enrico Grillotti - pianista
Brescia, Teatro Sociale Brescia, 14 febbraio 2014

www.Sipario.it, 15 febbraio 2014

Per applaudire Luigi Maio sono stati in tanti a dedicare anche la serata di San Valentino, innumerevoli infatti coppie (e non solo) di giovani e meno giovani ieri per assistere al Teatro Sociale a Brescia al suo spettacolo "Vespe d' artificio", il divertissement teatral-cameristico che svela il volto scanzonato del movimento di Marinetti attraverso il dialogo surreale fra Petrolini e Stravinskij. Lo spettacolo scritto, musicato e interpretato da Luigi Maio, già testimonial Unicef e Premio dei Critici di Teatro, passa in rassegna gli aspetti meno noti del Futurismo (compresi quelli musicali e cinematografici) ai quali fanno da contrappunto le battute di Ettore Petrolini. Il titolo si ispira al balletto «Fuochi d'artificio» di Igor Stravinskij. Come sempre divertente, istruttivo e coinvolgente Maio assembla estratti di partiture di Savinio e Pratella e suoi brani originali, in cui gioca a far la parodia a testi tipici delle composizioni e delle esecuzioni futuriste. La poliedricità tipica del Musicattore ripropone il grande Petrolini in un'interpretazione del tutto originale dello stesso, sfogando la sua attitudine al trasformismo alternandosi tra i panni del compositore Stravinskij a quelli del Vate del teatro comico italiano.
Sul palco faceva bella mostra (oltre alle caricature di Martinetti, Groucho Marx, Petrolini e del quadro che Depero dedicò a Stravinskij) anche la riproduzione della prima pagina de "Le Figaro" del 20 Febbraio 1909 con tanto di "Manifesto Futurista". Maio, esibendo alcune copie a mo' di strillone, descriveva i perplessi lettori parigini dell'epoca cambiando in corsa le rime della rossiniana "Cavatina di Figaro", cantando con voce da Baritono il noto «Figaro qua! Figaro là!» e giocando tra il nome del Barbiere e quello della testata parigina con ilare effetto! Ripetuti gli applausi, le chiamate in scena e le richieste di bis per il Musicattore che alla fine ha coinvolto gli spettatori offrendo loro la mozartiana "Aria di Papageno" de "Un piccolo Flauto Magico" facendo starnutire il pubblico a tempo di musica, trasformando la platea in un divertito coro a suon di «ETCÌ! ETCIÀ!». Piacevole San Valentino per tutti i presenti.

Francesca Camponero

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Febbraio 2014 13:35

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