martedì, 18 marzo, 2025
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VIA CRUX – regia Gilberto “Gibba” Penza

"Via Crux", regia Gilberto “Gibba” Penza "Via Crux", regia Gilberto “Gibba” Penza

Scritto   da Giuseppe   Cruciani   |   Sergio   Bertolini   |   Francesco   Borgonovo   |   Gilberto “Gibba” Penza
Coordinamento e regia tecnica di Gilberto “Gibba” Penza
Prodotto da Vera Srl
Prodotto da Paolo Ruffini
Direttore di produzione: Valentina Nieri
Fotografie di ©EraCrea Art – Massimo Zanetti
Progetto grafico: Susanna Ferraris
Ufficio stampa: Romeo Alberto Fabbrica
Trieste, Politeama Rossetti, 1 febbraio 2025

www.Sipario.it, 2 febbraio 2025

La pagina scritta, irriverente, realistica, ma anche gli interventi alla radio e nei talk televisivi contro il main stream che si trasformano anche in un one-man show. È la cifra originale di “Via Crux – Tutto quello che pensate e non avete il coraggio di dire”, recital di Giuseppe Cruciani, il protagonista del famoso programma La Zanzara di Radio 24. 

Il giornalista irrompe al grido “Libertà! Libertà!” scandito subito anche dal pubblico con cui interagisce costantemente. La scenografia è semplice ma d’effetto, con una croce luminosa e lampeggiante e il sottofondo delle note di Califano “Tutto il resto è noia! di Califano. Cruciani irride con forza argomentativa e tanta ironia in primis il politicamente corretto: l’uso dello “shwa” e degli asterischi (che, raffigurati simbolicamente in polistirolo, vengono distrutti sulla scena), la volontà assurda di voler essere tutti uguali, lo “stupro” della lingua italiana per distruggere il maschile e il femminile. E poi ancora le tesi folli della cancel culture che non riconosce il valore dei film e delle opere d’arte perché non inclusive, le etichette di “sessista” ed “omofobo” che diventano quasi degli intercalari ossessivi della nostra quotidianità.

La voce registrata di alcuni vocali di David Parenzo (con cui fa coppia nella trasmissione radiofonica) cadenza le varie “stazioni” di questa via dolorosa: attraverso dei controcanti ideologici, tutti all’insegna del più becero buonismo, con piglio canzonatorio il collega gli propone delle tesi opposte per dare il ritmo al ragionamento e scatenare la contestazione.

E allora il razzismo, il gay friendly, le gender neutral toilet, il femminismo di comodo, la legalizzazione della prostituzione, l’immigrazione clandestina, il Santo Padre, l’ambientalismo a tutti i costi… insomma Cruciani ne ha per tutti e non è indulgente con nessuno! I suoi giudizi sono veementi, taglienti e rovesciano qualsiasi consolatorio luogo comune, qualsiasi conformismo opportunista, citando assurdi articoli di giornale, grafiche e clip di ottusa attualità (come non disperarsi per la studentessa che piange per “ecoansia” o per la giornalista che vede nell’uso degli idrocarburi la tabe del patriarcato?). Il risultato è un mashup provocatorio che scaccia la cappa perbenista, l’ostentazione di finti sentimenti e che finisce con un liberatorio lancio di mutande al pubblico, ultimo atto di chi si proclama vero testimonial degli ecologisti poiché – come è noto – usa pochissima acqua in quanto restio a lavarsi.

Bisogna ribellarsi alla tirannia delle parole e avere il coraggio di dire tutto quello che si pensa, demistificando le regole di facciata della comunicazione. È questo il messaggio dell’opinionista più libertario, liberale e provocatore del panorama italiano. Per lui, che sa andare oltre i limiti e rivendica un pensiero indipendente, un teatro giustamente tutto esaurito.

Elena Pousché

Ultima modifica il Sabato, 15 Febbraio 2025 05:27

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