di Antonio “Tony” Baladam
regia Antonio “Tony” Baladam
con Camilla Violante Scheller, Giacomo Tamburini, Antonio “Tony” Baladam
produzione Teatro Franco Parenti
Teatro Franco Parenti, Milano, dal 29 novembre al 2 dicembre 2022
Tre giovani mettono in scena gli effetti collaterali dell’economia capitalista che subiamo ogni giorno. Tra gli effetti collaterali, protagonista e imputato principale è il Lavoro con le sue dinamiche perverse. La condizione femminile sul luogo di lavoro e la flessibilità a senso unico a favore dell’impresa assumono drammaturgicamente una parte importante verso cui sono rivolte le accuse degli interpreti. “Flessibilità, flessibilità, flessibilità!!” è il ritornello che sentiamo spesso, in scena, quasi fosse un mantra a cui non possiamo sottrarci. Il pubblico partecipa attivamente a ciò che accade e spesso viene chiamato in causa: un teatro nel teatro in cui la chiave principale del linguaggio è comica. Non c’è mai un cambio di scena, ma un flusso continuo in cui gli attori non vestono i panni di un personaggio ma restano nudi a se stessi a al pubblico, offrendo i loro dubbi e critiche verso un capitalismo che è appunto surrealista. Non c’è salvezza possibile. Resta solo la possibilità di diventarne consapevoli, ridendoci sopra. L’alternativa è il silenzio. Come quello a cui assistiamo quando, intelligentemente, uno degli attori esce dalla sala e gli altri due rimagono seduti, in silenzio, ad aspettarlo. Un silenzio pieno e non vuoto come quello, posssibile, di rimanere passivi di fronte alle catastrofi esistenziali di un capitalismo all’eccesso. Antonio “Tony” Baladam ci regala un pamphlet teatrale brillante, fresco come fresca è la recitazione degli attori. È uno spettacolo “nudo” che punta al sodo; resta la curiosità, magari, di come sarebbe all’interno di una scelta registica più strutturata.
Andrea Pietrantoni