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SALUTI DALLA TERRA - regia Monica Morini, Bernardino Bonzani

"Saluti dalla Terra", regia Monica Morini, Bernardino Bonzani. Foto Alessandro Scillitani "Saluti dalla Terra", regia Monica Morini, Bernardino Bonzani. Foto Alessandro Scillitani

Teatro dell’Orsa
Ideazione Monica Morini, Bernardino Bonzani, Annamaria Gozzi
Regia Monica Morini, Bernardino Bonzani
Drammaturgia sonora Antonella Talamonti
Con Bernardino Bonzani, Monica Morini, Lucia Donadio, Gaetano Nenna, Elia Bonzani
Musiche originali Antonella Talamonti, Gaetano Nenna
Video Alessandro Scillitani
Ricerca Annamaria Gozzi
Oggetti scenici Franco Tanzi
Luci Lucia Manghi 
Visto a Europa Teatri, Parma, sabato 26 marzo 2022

www.Sipario.it, 31 marzo 2022

Dalla responsabilità cominciano i sogni, per parafrasare Yeats (“dai sogni comincia la responsabilità”). Non si potrebbe in fondo sintetizzare in questa frase la vicenda di Greta Thumberg? Il suo sogno e quello del movimento che ne è seguito parte da un’assunzione di responsabilità: dobbiamo uscire dal miraggio della crescita infinita che i nostri padri hanno costruito.

Forse il verso “rovesciato” di Yeats potrebbe fare da chiave a questo “Saluti dalla Terra”. Un vademecum di ciò che avevamo dimenticato e che il movimento del Friday for future (la cui rappresentanza di Reggio Emilia la compagnia ha coinvolto nel processo di lavoro) ci ha squadernato davanti agli occhi in questi anni. Lo spettacolo è tutto contenuto nella cornice che vede due figure in cerata gialla (simile a quella che si vede sulla copertina del libro della militante svedese) che danno il tempo per l’imbarco su un’arca in vista della fine del mondo. Aprono e chiudono, in una circolarità entro la quale si mostrano le fasi preliminari e operanti della catastrofe: la storia dell’attivista Chico Mendes, dati ed esempi sulle cause e gli effetti del cambiamento climatico, argomenti negazionisti, restituiti in racconti, scenette, canti, piccole danze, dialoghi surreali, con musiche eseguite dal vivo o elaborate elettronicamente (la drammaturgia musicale è un intreccio di suoni del mondo che scompare e che resiste) e un monito: di fronte alla catastrofe non si ha cuore e mente per crederci.

“Saluti dalla Terra” è un gustoso catalogo di sketch dove l’attivismo è colorato da un’ironia leggera e amabile; niente toni apocalittici ma neanche banalizzazioni da varietà engagé. Prende forma nella giusta misura tra presa di coscienza e commedia, in un linguaggio raffinato, dove gli attori si muovono tra sorridente didascalismo brechtiano e figurazioni pop dei personaggi; dove si mostrano le prove di una situazione di paradosso sistemico che paralizza nell’indecidibilità delle azioni possibili.

Ogni momento delle nostre scelte quotidiane sta ora in equilibrio instabile su una soglia. Prendere o no l’aereo, mangiare o no carne ecc., vale a dire accettare o no di guardare con occhio straniato le abitudini di tutta un’epoca. Se non lo si accetta, si rischia di rimanere preda dell’identificazione totale con lo status quo. Così se i ghiacci si sciolgono ai poli l’unica tragedia possibile sarà esemplificata dall’assurdità beffarda di una frase come “niente ghiaccio niente spritz. Moriamo tutti”. Tuttavia, sembrano dire i bravi attori dell’Orsa, non tutto è perduto se a cogliere l’enormità della situazione è una commessa dell’autogrill che s’imbatte per caso nel libro della Thumberg tra gli scaffali dello shop o un contadino piantatore di alberi che le si accosta – entrambi toccati dalla grazia di quel misto tanto emiliano di ironia e bonomia – mentre il deplorevole aroma di un paio di bistecche di manzo comincia a sprigionare da una piastra incandescente. Un varietà della fine del mondo sincero, appassionato, tenero, divertente, dove lo humour umetta appena il pessimismo della ragione.

Franco Acquaviva

Ultima modifica il Giovedì, 31 Marzo 2022 09:48

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