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QUATTRO DONNE - regia Tommaso Rotella

Chiara Buratti in "Quattro donne" regia Tommaso Rotella Chiara Buratti in "Quattro donne" regia Tommaso Rotella

di Chiara Buratti
scritto in collaborazione con Giannino Balbis
con Chiara Buratti e Tommaso Rotella
costumi Alessandra Maregatti
copricapi realizzati da Doria 1905
sonorizzazioni dal vivo Antonio Gatti
regia Tommaso Rotella
produzione Orlantibor
Cento (Ferrara), Auditorium Centro Pandurera, 8 marzo 2022

www.Sipario.it, 11 marzo 2022

Quattro donne, quattro figure femminili simbolicamente rappresentanti anche di tutte le altre, in scena l’8 marzo. Quattro personalità diverse eppure così accomunate da una certa sensibilità che affiora subito, riempie la scena e arriva con una forza mostruosa anche giù, agli spettatori. E’ l’ottimo spettacolo di Chiara Buratti, interprete (e autrice insieme a Giannino Balbis), che sul palcoscenico dell’Auditorium del Centro Pandurera divide la scena con Tommaso Rotella. Le varie vicende delle donne, raccontate in prima persona, vengono introdotte da una figura che ricorda un angelo, vestito di bianco, a piedi nudi, giustamente desideroso di invitare le quattro protagoniste a raccontarsi, a farsi conoscere, a far arrivare la loro storia segnata in qualche modo da destini particolari. Con una possibilità da parte di chi assiste, quella di poter far tornare sulla terra a rivivere, attraverso una emblematica e originale votazione a iconiche rose colorate, una di loro. L’angelo sparge nella sala effluvi diversi, creati da Hilde Soliani, che a loro volta risultano contornanti e appartenenti alle donne, a seconda della loro rivelazione, della loro esistenza, dei sentimenti raccontati. Persone che sono state qualche volta felici, ma che hanno conosciuto anche il dolore, e tutto si manifesta nel racconto, negli spigolosi, difficili momenti della loro vita all’apparenza quasi sempre radiosa, che invece va a fare i conti col destino. Sono Pannonica de Koenigswarter, nobile mecenate della musica jazz, importante per la vita e la carriera di Thelonius Monk in particolare, la matematica iraniana Maryam Mirzakhani, vincitrice a 37 anni del Nobel dei matematici, la Medaglia Fields, grande contributrice della teoria ergodica e scienziata in qualche modo poetica, sognatrice della sua materia. E poi l’incredibile leggenda tennistica Suzanne Lenglen, La Divine, estrosa e molto forte ma anche fragile, e la quarta donna, Molly, la portiera di un hotel che vivacemente vive e pensa che anche lei avrebbe dovuto avere qualche possibilità in più, come molti di noi, in fondo. Quattro destini narrati con pathos, ricevuti con molta attenzione da parte del pubblico che si immedesima, anche se tre su quattro hanno carriere eccezionali, per dire. E’ l’immedesimazione nella persona, nella donna che soffre anche se non propriamente davanti i riflettori, e che quasi si aspetta la sua fine. Attraverso i quattro racconti vanno in scena amicizie, gesti eroici per i compagni di avventure, amori sospesi, a volte magari poco compresi ma delineati di passione, a volte purezza. Consapevolezze che vanno comprese, sviluppate, che nel progetto teatrale visto danno delle scosse, fanno ritornare all’idea della fragilità che chiunque anche non accorgendosene subisce. La loro fine, sebbene abbia circostanze diverse fa riflettere come ogni morte, mette in relazione la stessa con l’esistenza, il futile e l’importante, la sensibilità di fronte al resto. Molly, la portiera d’albergo, quella che è in credito con Dio, e che si è fidata di una sola persona, ha, delle rose di vario colore, quella bianca. E’ la donna che muore violentata, dopo una serata in allegria, per mano di chi non si aspettava. Ma, pur essendo la vincitrice del sondaggio floreale, dichiara di non voler tornare sulla terra, perché sta bene dov’è, simbolicamente vicina e come tutte le altre, guarda dall’alto. Tommaso Rotella disegna il suo angelo con grazia e molto tatto, discrezione, e Chiara Buratti rende con trasporto, cupidigia umana la passione per le sue eroine, saltando di registro in registro, ecletticamente dosata e incisiva. Tra il pubblico, certamente felice del risultato finale, anche Roberta Bellesini Faletti di Orlantibor, la produttrice dello spettacolo. Molti gli applausi, meritati.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Venerdì, 11 Marzo 2022 18:29

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