The Legend of quick-change
di e con Arturo Brachetti
produzione Arte Brachetti Produzioni e Spettacoli
Trieste, Politeama Rossetti, 21 febbraio 2022
Il quick change è la caratteristica che l’ha reso famoso a livello mondiale. La sua capacità di cambiare personaggio, trascolorando in nuovi vestiti, forme e personalità trascende qualsiasi immaginazione, qualsiasi aspettativa. A ciò si aggiunge la velocità con cui la sua versatilità si manifesta: qualche secondo e sul palcoscenico appare un’altra figura, di tutto punto vestita e perfettamente atteggiata nei modi in cui può diventare subito riconoscibile. La magia di Arturo Brachetti è tutto questo caleidoscopio di persone, immagini e suggestioni che il suo rutilante trasformismo regala allo spettatore, suscitando in lui una continua sensazione di meraviglia e incredulità.
“Solo” è un one man show che si sviluppa con un imprevedibile crescendo, avvolto in un’atmosfera poetica, sospesa, magrittiana. Brachetti attinge ai suoi ricordi familiari più intimi per inanellare fili narrativi e tipi umani (sessanta in tutto) sempre diversi. Prima dell’inizio campeggia sulla scena una testa surreale, a sua somiglianza, aperta sulla sommità che con un vibrante gioco di videoproiezioni ed effetti sonori (caratteristica su cui sarà costruito tutto lo spettacolo) rovescia sul pubblico un fiume di fantasia. A cominciare dalla sua casa, una romantica doll’s house, ricca di ricordi e di sorprese: tramite una piccola telecamera si avventura al suo interno per riassaporare, attraverso i mobili e gli oggetti che ha amato, le abitudini della sua infanzia. Ed ecco allora il televisore che trasmette i telefilm leggendari Hulk, Star Trek, Batman, la signora Fletcher, Wonder Woman, la Famiglia Addams… e l’apparizione istantanea dei loro protagonisti. E poi il cappello del nonno ritrovato nel solaio, i mille pensierini scritti su foglietti, il libro delle fiabe, il corridoio come stanza del tempo perduto dove non ci si ferma mai, il rapporto conflittuale con la propria ombra (Kevin Michael Moore) come Peter Pan, tanti elementi a tessere sempre una nuova storia, nuovi eroi e nuovi linguaggi: oltre al trasformismo, dalla chapeaugraphie all’arte del mimo, dalla prestidigitazione alle ombre cinesi, dai combattimenti col raggio laser al sand painting. Il segreto di Brachetti è restare sempre bambini, invecchiare senza maturare e poi immaginare il mondo in un granello di sabbia… anche la sua ombra, nel finale, è felice di vederlo volare.
Elena Pousché