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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE - regia Massimiliano Bruno

"Sogno d'una notte di mezza estate", regia Massimiliano Bruno "Sogno d'una notte di mezza estate", regia Massimiliano Bruno

di William Shakespeare
adattamento e regia Massimiliano Bruno
con Violante Placido, Stefano Fresi, Augusto Fornari, Renato Arcuri
e Alessandra Ferrara, Maurizio Lops, Antonio Gargiulo,
Tiziano Scrocca, Sara Baccarini, Rosario Petix,
Dario Tacconelli, Zep Ragone e Maria Vittoria Argenti

musiche Roberto Procaccini
coreografie Annalisa Aglioti
scene e costumi Carlo de Martino
prodotto da Francesco e Virginia Bellomo per Corte Arcana
teatro Comunale, Vicenza, 18-19 marzo 2019

www.Sipario.it, 21 marzo 2019

Uno Shakespeare che va al di là del semplice divertimento e del passatempo, questo "Sogno" messo in scena da Massimiliano Bruno, e andato in scena al Comunale di Vicenza in una sala strapiena di gente,di habituè e moltissimi giovani. La commedia shakespeariana, rappresentatissima anche in quanto esempio di presa abbastanza sicura sul pubblico, stavolta si spoglia dell'originale veste per assumerne una ancora più gioviale e godereccia in qualche modo, che strizza l'occhio al pubblico con un adattamento brillante e indovinato, proprio per favorire l'arrivo immediato allo spettatore. Lo spettacolo è una ripresa dello stesso del 2018, seppur con qualche cambiamento di cast (a Vicenza Ruffini non c'è, ma è stato egregiamente sostituito), ed è un modo come un altro per "facilitare" la poesia shakespeariana e offrirla senza tante elucubrazioni al pubblico intervenuto. Degli intrecci storici della trama ne vien fuori un variabile e ritmatissimo congegno che tutti gli attori sostengono con inesauribile passione e voglia di trasmettere allegria. L'ambientazione è più che mai circense, e il testo certo questo lo favorisce, facendosi ancor meglio seguire sui binari di una freschezza multi tinte e dal sapore picaresco e, per andar sul gastronomico, dal sapore di peperoncino. Molta visione surreale anima tutta la durata del "Sogno", con una complicità tra gli attori raramente vista in teatro. Tutto o quasi tende volutamente a voler "ringiovanire" il testo, tra mezzi di locomozione e costumi assai moderni, tra gergo popolar-giovanile e suadenti-sensuali movimenti di scena, per non parlare della colonna sonora, che mescola sonorità moderne e suoni che allo stesso tempo richiamano l'antica regola del teatro. E che mette alla prova (ma non c'era bisogno perché lei è un'apprezzata cantante e musicista) anche Violante Placido, nel suo bel canto e nei sensuali, appunto, movimenti, oltre che nel portamento elegante. Stefano Fresi fa del suo meglio e lo fa al meglio davvero, assieme ai suoi compari artigiani, comici senza misura e scadenza, strampalati personaggi che amano far ridere e amano ridere. Tutto il cast merita di essere applaudito per l'impegno profuso, per non aver mai, e poi mai, mancato una frazione di secondo nella convinzione dei propri personaggi, in un ultra testato spettacolo di due ore e passa che tra le sue qualità ha anche quella di non stancare minimamente, anzi. Assieme a Fresi, ormai confermato attore di qualità sia al cinema che sul palcoscenico, come già accennato, c'è Violante Placido, di una bellezza sfolgorante, al pari della sua bravura qui espressa totalmente, senza un attimino di minima indecisione o tentennamento, qualora qualcuno lo avesse anche pensato, segno di maturità raggiunta oramai da tempo. Un'attrice che fa onore allo spettacolo italiano, e che sta camminando per conto proprio da sempre o quasi, anche se con un cognome "conosciuto e stimato". Con loro una serie di compagni di avventura come Augusto Fornari e Renato Arcuri, (un Puck riflessivo, attraente) che altrettanto bene disegnano i loro personaggi. Quindi, trovarsi a teatro, passare due ore e più in divertimento, tra le braccia di Shakespeare e della sua poesia, in un adattamento che potremmo definire di lusso non può che essere un piacevole viaggio, al quale il pubblico di Vicenza risponde ottimamente, dapprima ridendo di vero gusto e lasciandosi andare, per poi donare entusiastici applausi a tutti, ma proprio tutti, gli interpreti. E di conseguenza a tutta la macchina del "Sogno", col regista Massimiliano Bruno in testa. E con la quasi certezza che quella follia di Puck, ma forse di tutti i personaggi della commedia, alberga in tutti noi, che è sogno e vita insieme, e che rende l'amore una follia universale senza spiegazioni.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Venerdì, 22 Marzo 2019 10:05

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