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RITRATTO DI SARTRE DA GIOVANE - regia Ennio Coltorti

Ritratto di Sartre da giovane Ritratto di Sartre da giovane Regia Ennio Coltorti

di Maricla Boggio
regia: Ennio Coltorti
con Ennio Coltorti, Gianna Paola Scaffidi, Glenda Canino
costumi: Rita Forzano
allestimento scenico: Lucianella Cafagna
Roma, Teatro Stanze segrete, dal 2 al 20 dicembre 2009

Il Messaggero, 10 dicembre 2009
www.Sipario.it, 4 dicembre 2009
Stanze Segrete, il bel “Ritratto di Sartre” della Boggio, con Coltorti e la Scaffidi

Avete due buoni motivi per andare al teatro Stanze Segrete in via della Penitenza, ai piedi del Gianicolo. Il primo, se non lo avete mai fatto, è vedere di che tipo di spazio si tratta, intimo e accogliente, un piccolo salotto letterario che ben si presta a valorizzare il secondo motivo per cui è consigliato andare in questi giorni: riscoprire grazie al testo di Maricla Boggio un “Ritratto di Sartre da giovane”. Un ritratto che racconta la storia dello scrittore e filosofo dell’esistenzialismo (interpretato da un disinvolto Ennio Coltorti) attraverso la sua relazione con Simone De Beauvoir (giusta Gianna Paola Scaffidi per questo ruolo non facile), con uno sguardo al passato e uno al futuro. “Io sono soltanto questo: una persona che guada il cielo del mattino”, dice lui. Lei, che Sartre chiamava amorevolmente “mio bel Castoro”, qui sembra vestire i panni sia dell’amante che di un’intervistatrice, tanto doveva essere stimolante il dialogo tra due dei più importanti intellettuali nella Parigi della prima metà del secolo scorso. Non da altro legati se non da una affinità elettiva quasi soprannaturale, che seppe resistere fino alla morte proprio alimentandosi della consapevolezza dell’unicità della relazione, pur senza mai cercare una formalizzazione ufficiale. E’ con una frase de “La Cérémonie des Adieux” di Simone che si chiude lo spettacolo: “La sua morte ci separa. La mia morte non ci riunirà. È così; è già bello che le nostre vite abbiano potuto accordarsi per un così lungo tempo”. La regia è dello stesso Coltorti, che dà alla giovane Glenda Canino la possibilità di cimentarsi in tutti i ruoli di contorno. Fino al 20 dicembre.

Paolo Polidoro

Il fascino della parola

Se il teatro è l’arte del pensiero fattosi parola, questo testo, intenso e profondo come gli anni in cui è stato scritto, non poteva trovare migliore accoglienza. Scarno ed elegante nella sua messa in scena, il “Ritratto di Sartre da giovane” di Maricla Boggio, del 1987, ridotto, diretto ed interpretato da Ennio Coltorti che è anche anfitrione di questa scatola magica - Stanze segrete – ci ha proiettato immediatamente in quegli anni con le tensioni, le aspirazioni, le domande che oggi appaiono forse ingenue e velleitarie.
“Dalle parole all’amore il passo è breve”: il racconto dolce del rapporto con la Beauvoir, una vera carezza, attraversa quegli anni con un sorriso, accogliendo la poligamia, i tradimenti, con una solidarietà e complicità invidiabili che accompagnano il poeta dell’esistenzialismo sino alla morte.
L’eleganza di Gianna Paola Scaffidi, perfetta nel ruolo materno ed affettuoso di Simone, narra ed inquadra, in una sorta di intervista, i tratti salienti del Sartre-pensiero. I quadri si alternano sui diversi livelli, quinte naturali, pannelli delle fascinose “stanze segrete” di Trastevere, con Glenda Canino che interpreta le evasioni sentimentali del filosofo.
Se “l’intelligenza è una necessità” indispensabile all’uomo per dare un senso alla propria esistenza, questa pièce, sebbene ridotta rispetto il testo originale, è un esercizio mentale che ci cimenta con pensieri ormai lontani e dimenticati. Chi si interroga più sul senso della vita o dell’amore? Irreggimentati nelle schiere del correre, guidati dai mass-media, abbiamo lasciato il cervello nel secolo scorso.

Cosimo Manicone

Ultima modifica il Lunedì, 23 Settembre 2013 18:43

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