venerdì, 16 maggio, 2025
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ROMANZO D’INFANZIA - regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori

"Romanzo d'Infanzia", regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori "Romanzo d'Infanzia", regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori

Teatro - danza
Vincitore del premio Stregagatto 1997-8 
Testo Bruno Stori
Coreografia e interpretazione Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
Regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori
Musiche Alessandro Nidi
Ideazione delle luci Lucio Diana
Elaborazione sonora Mauro Casappa
Costumi Evelina Barilli
Voce fuori campo vers. Italiana Silvano Pantesco
Coproduzione Teatro Testoni Ragazzi
Siena, Teatro dei Rozzi, 15 marzo 2025

CERCASOGNI, rassegna teatrale per ragazzi

www.Sipario.it, 18 marzo 2025

Se questo Romanzo d’Infanzia di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni gira in Europa da trent’anni, e vanta centinaia di recite, un motivo ci sarà, ci siamo detti. E abbiamo scelto di andarlo a vedere. Ha perfino il testo recitato in tre lingue… Per noi in italiano, naturalmente. 

Si tratta di uno spettacolo di teatro danza pensato per un pubblico che va dalle scuole primarie in su, e i bambini in questi ultimi trent’anni sono assai cambiati, si dice: trent’anni fa il mondo era così diverso, lo sappiamo.

Gli interpreti sono gli stessi di allora, ma non importa, interpretano ora come allora bambini e adulti, genitori e figli, ma la storia a noi sembra molto antica, sembra proiettarci in un mondo così lontano, i bambini in platea cosa avranno pensato di quei genitori che vanno a ballare e lasciano i figli da soli in casa, sarei stata proprio curiosa di sentire i loro commenti. Tanto più che rischiano di bruciare la casa, e per punizione al ragazzo tocca il collegio. Ripenso a quando un mio nipote mi disse “nonna, ma la mamma di Cappuccetto Rosso non avrebbe dovuto farla andare nel bosco da sola, ti pare?...” E questi due bambini dello spettacolo, fratello e sorella, sono proprio come quelli delle fiabe, il pericolo non sanno cosa sia, tant’è che la storia si conclude con loro che se ne vanno in giro per il mondo da soli e ben contenti, perché i genitori che gli sono toccati non gli vanno a genio. 

Non è una storia facile, con quel realismo delle fiabe popolari. E quell’incanto delle fiabe popolari, così lontane dalle famigliole politicamente corrette e dalle storie educative. Eppure tutti, ma proprio tutto il pubblico (due spettacoli nello stesso pomeriggio) hanno seguito con attenzione assoluta, forse con ansia chissà, chissà quante spiegazioni avranno chiesto ai loro genitori poi, tornando a casa. Gli interpreti, che pure oggi hanno i capelli grigi, piroettano come ragazzi, e quando a metà spettacolo scendono tra il pubblico danzando e facendo il chiasso scatenano grande entusiasmo, e tanti  poi vorrebbero seguirli sul palco. Ma saranno davvero così cambiati i bambini di oggi, rispetto a quelli di una volta?

Annamaria Pellegrini

Ultima modifica il Domenica, 23 Marzo 2025 16:43

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