Di William Shakespeare
Regia di Valentino Villa
Coproduzione Politeama s.r.l. – Teatro di Roma
e Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”
Interpreti (In ordine alfabetico)
Leonte EROS PASCALE
Ermione ANNA BISCIARI
Mamilio DANIELE DI PIETRO
Pèrdita VANDA COLECCHIA
Camillo VINCENZO GRASSI
Antigono/Pastore MARCO SELVATICO
Cleomene/Edorca GIULIA SESSICH
Dione/Mopsa DORIANA COSTANZO
Paulina ILARIA MARTINELLI
Polissene MARCO FANIZZI
Florizel LORENZO CIAMBRELLI
Autolico ALESSIO DEL MASTRO
Contadino FEDERICO FIOCCHETTI
Nobile DOMENICO PINCERNO
Scene FRANCESCO GHISU
Costumi MARIA SABATO
Movimenti MARCO ANGELILLI
Assistenti alla Regia ANDREA LUCCHETTA, LUIGI SIRACUSA
Assistente costumista DARIA LATINI
Sound Designer FEDERICO MEZZANA
Parrucchiera ANNA FONTANA
Roma – Gigi Proietti Silvano Toti Globe Theatre
Stagione 2022
Dal 19 al 28 agosto 2022
Bisognerebbe proprio essere cattivi a trovare qualcosa che non va nel Racconto d’inverno diretto da Valentino Villa in scena al Gigi Proietti Globe Theatre. Vedendolo, ci si è trovati di fronte a uno spettacolo non solo ben congegnato nelle sue parti e nei tempi, ma che ha dimostrato di saper cogliere in pieno l’ironia di Shakespeare, quel suo tono leggero anche quando la storia prende la piega della tragedia, quel caratteristico non banalizzare mai un lieto fine.
Gli attori sono stati semplicemente bravissimi. Gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico hanno dimostrato una competenza recitativa, associata a un rispetto mai reverenziale per i personaggi interpretati, tali da non renderli mai ieratici né da farli apparire figure statuarie, inverosimili, descrizioni su carta inscenate per ragioni professionali.
Eros Pascale ha dato vita a un Leonte, gelosissimo re di Sicilia, dall’aspetto e dal comportamento simili a quelli di un adolescente che inizia a rendersi conto delle cose del mondo, ma interpretandole da una prospettiva sbagliata e incurante dei particolari. E per tale ragione, egli diviene cattivo. Ma è una cattiveria capricciosa, frignona, che non sfocia mai in perfidia vera.
Marco Fanizzi ha disegnato un Polissene, re di Boemia, dall’aspetto fiero, orgoglioso, particolarmente ricettivo e intuitivo. Qualità che l’interprete ha espresso sia attraverso un movimento mimico tipico dei sovrani d’un tempo, che da una voce calda, severa e roca all’occorrenza.
Vincenzo Grassi ha impersonato un Camillo furbo, trasognato, all’apparenza umile e obbediente; ma, in verità, furbo come una volpe. Intelligenza, questa sua, che è sempre messa al servizio di una giusta causa: quando salva Polissene dai malevoli disegni di Leonte che vuole uccidere l’amico per gelosia, o fa convolare a nozze Florizel, figlio di Polissene, con Perdita, figlia di Leonte, disconosciuta dal padre perché creduta, sempre per gelosia, frutto d’un amore incestuoso col sovrano di Boemia. Occhiate furbe, una capigliatura ordinata con la scriminatura da un lato, un sorrisetto arguto tipico di chi la sa lunga: con questo repertorio mimico, affiancato a una recitazione misurata e mai fuori le righe, Vincenzo Grassi ha dato prova di un’interpretazione divertita, mai seriosa, qui e lì fanciullesca come il personaggio richiede.
Brava Anna Bisciari, soprattutto nel rendere il dolore di Ermione, moglie di Leonte, nobile, mai disperato, sempre elegante.
Ilaria Martinelli ha dato vita a una Paulina sicura di sé, lievemente buffonesca, sempre coraggiosa e coerente.
Un Racconto d’inverno, questo di Villa, che ha saputo destreggiarsi con grande maestria fra la tragedia e la commedia mostrando come l’una sia il cielo stellato dell’altra: un gioco di specchi nel quale le immagini si riflettono fra loro dando vita a un disegno complesso senza perdere il fascino semplice tipico delle migliori fiabe.
Caratteristiche con le quali Shakespeare ha arricchito l’intera sua opera poetica.
Pierluigi Pietricola