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PERTURBATION - regia Krystian Lupa

Perturbation Perturbation Regia Krystian Lupa. Foto Elizabeth Carecchio

dal romanzo di Thomas Bernhard
regia, adattamento, scene, luci Krystian Lupa
traduzione Bernard Kreiss © Edition Gallimard
collaborazione artistica di Łukasz Twarkowski
costumi Piotr Skiba
video Karol Rakowski
construzione scenografie Théâtre Vidy-Lausanne
con John Arnold, Thierry Bosc, Valérie Dréville, Jean-Charles Dumay, Pierre-François Garel, Lola Riccaboni, Mélodie Richard, Matthieu Sampeur, Anne Sée, Grégoire Tachnakian
Théâtre national de la Colline, Parigi, dal 27 settembre al 25 ottobre 2013

www.Sipario.it, 27 ottobre 2013

"Perturbation" per Krystian Lupa. "Le malattie sono per l'uomo il più breve cammino per arrivare a sé".

"Un viaggio alla scoperta del mondo tramite la malattia". Questa potrebbe essere la definizione giusta per lo spettacolo "Perturbation" (Perturbazione) per la messa in scena del regista polacco Krystian Lupa, che rielabora liberamente l'omonimo romanzo di Thomas Bernhard.

Ci troviamo nella campagna austriaca, dove un medico va a fare visita ai suoi malati. Quel giorno è andato a trovarlo il suo giovane figlio Thomas, che insiste per accompagnare il padre durante le sue visite, perché vuole capire quali siano i veri tormenti dell'umanità; vuole comprendere, appunto, il mondo tramite la malattia – d'altra parte, come scrive Bernhard: "Le malattie sono per l'uomo il più breve cammino per arrivare a sé". Comincia così il loro iter, dove saranno innumerevoli gl'incontri che piano piano faranno crescere in Thomas la consapevolezza dell'essenza umana. Una donna in fin di vita, uno scrittore esibizionista, un giovane violoncellista diventato paraplegico e assistito dalla devota sorella... sono i tasselli di questo viaggio verso una "vera verità" che supera l'altra solo apparente verità sociale. Nella seconda parte della pièce arriviamo all'apice della nostra scalata verso la coscienza e questa vetta è incarnata nel personaggio del Principe Saurau, incontrato dai personaggi nel suo castello, dove ancora, ogni anno, viene data una rappresentazione teatrale. Per questo personaggio il termine "perturbazione" riveste il significato di "immaginazione" e di "solitudine", o meglio, della necessità d'immaginare ciò che non esiste a causa della solitudine. In effetti, le apparizioni delle sorelle e delle figlie del Principe in scena sono solo delle apparizioni o, invece, dei personaggi reali? Probabilmente sono delle apparizioni, apparizioni che recitano – nel vero senso della parola, visto che si tratta di un gioco meta-teatrale – come vuole il principe, il regista della messa in scena, che alla fine del dramma confesserà, tramite una voce narrante: "Ogni giorno mi sporgo dalla finestra e spero di vedere arrivare mio figlio, ogni giorno ci spero...".

Krystian Lupa si prende cura anche della scenografia. Sono degli interni dall'intenso realismo quelli delle stanze dei malati; interni incorniciati da luci rosso sangue, come a identificare il tormento dei personaggi. Assistiamo anche a un uso molto suggestivo, e di buon gusto teatrale, dei video proiettati sullo sfondo, con cui gli attori interagiscono e che illustrano i momenti di viaggio in auto del padre e del figlio, prima del raggiungimento dei diversi luoghi di visita.

Da evidenziare la grande prova di tutta la componente attoriale, di cui annovero Jean-Charles Dumay nei panni del medico, Matthieu Samper nel ruolo di Thomas e lo straordinario Thierry Bosc, che nell'interpretazione del tragico e comico Principe Saurau mette un po' tutti gli altri in ombra.

Spettacolo organico ed estremamente interessante, si perde forse solo un po' nel secondo tempo, quando il dialogo simultaneo, quasi un "concertato" operistico tra le due figlie da una parte e le due sorelle del Principe da un'altra, è decisamente troppo lungo e un po' infastidente.

Stefano Duranti Poccetti

Ultima modifica il Lunedì, 28 Ottobre 2013 09:58

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