sabato, 08 febbraio, 2025
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PARENTI TERRIBILI (I) - regia Filippo Dini

"I parenti terribili", regia Filippo Dini "I parenti terribili", regia Filippo Dini

Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
Fondazione Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale
Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini
Teatro Stabile Bolzano

presentano
FILIPPO DINI
I PARENTI TERRIBILI
di Jean Cocteau
traduzione Monica Capuani
con
Milvia Marigliano, Mariangela Granelli, Filippo Dini, Giulia Briata, Cosimo Grilli
regia FILIPPO DINI
scene Maria Spazzi 
costumi Katrina Vukcevic
luci Pasquale Mari
musiche Massimo Cordovani 
assistente alla regia Alma Poli
assistente scene Chiara Modolo 
assistente volontario Gennaro Madonna 
direttore di scena Federico Paolo Rossi
macchinista Nicola Baldini
elettricista Gianluca Quaglio
fonico Andrea Lambertucci
sarto Gabriele Coletti
foto e video Serena Pea 
amministratrice di compagnia Federica Furlanis 
personaggi ed interpreti
Yvonne / Mariangela Granelli
Léonie / Milvia Marigliano
Georges / Filippo Dini
Madeleine / Giulia Briata
Michel / Cosimo Grilli
Roma – Teatro Quirino Vittorio Gassman 14-19 gennaio 2025

www.Sipario.it, 15 gennaio 2025

Lo diciamo subito: I parenti terribili, diretto e interpretato da Filippo Dini, è uno spettacolo bellissimo, e il Quirino ha fatto bene ad ospitarlo (solo per una settimana purtroppo: peccato). Adesso, però, vediamone le ragioni.

Il testo di Cocteau mostra quanta ipocrisia regni, all’apparenza, nel comportamento di una famiglia normale. L’autore non si scaglia contro questa istituzione sociale millenaria, ma contro certi atteggiamenti che cercano di nascondere l’evidenza delle piccolezze umane, evitando così di prenderne coscienza.

Un marito, una moglie, il figlio e la sorella di lei convivono sotto lo stesso tetto. La storia comincia quando un equilibrio, già precario, viene sconvolto da una notizia: Michel, ecco il nome del ragazzo, ama una donna. La madre Yvonne, che più che madre si sente amica e quasi proprietaria di suo figlio, non prende bene la notizia. Ma peggio ancora, non la accoglie serenamente neanche il padre Georges, che si limita però a mostrare preoccupazione. Perché? Le ragioni le confida, in un momento in cui vengono lasciati soli, alla cognata Léonie (che si scoprirà essere sempre stata innamorata di lui, pur avendo fatto un passo indietro – apparentemente – in favore della sorella): Madeleine, la ragazza amata da Michel, è la sua amante. La quale, dopo aver tenuto il piede in due staffe – almeno per i primi tempi –, poi decide di amare solo Michel. Viva la sincerità, dunque. Sembrerebbe tutto risolto. E invece no, perché il padre del ragazzo innamorato, per salvare – così sembra, ma è credibile? – suo figlio dalle insidie di una donna non sincera – e lui lo sa bene –, costringe quest’ultima a farsi lasciare semplicemente facendole dire una menzogna, e cioè che ha una relazione segreta con un altro uomo. Michel è disperato, soffre. Sua madre sembra felice, perché nessuno le ha portato via il figlio. Ma sua sorella? Lei sembra parteggiare per il nipote, ma così non è. Deciderà, convincendo il cognato a dire tutta la verità, a far tornare insieme i ragazzi. In questo modo, almeno crede lei, potrà finalmente mettersi insieme all’uomo tanto amato. Ci riuscirà? È quanto rimane in sospeso perché, dopo l’ennesimo colpo di scena – la morte della madre che si suicida avvelenandosi – il sipario si chiude.

Filippo Dini ha compiuto un lavoro di regia eccellente, cogliendo del testo il lato grottesco, oltre alla critica al perbenismo di certa borghesia dell’epoca (di sempre, in realtà). Una chiave che gli ha consentito di realizzare uno spettacolo leggero, divertente, a tratti drammatico, mai patetico.

Bravissimi, eccellenti lo stesso Dini nei panni di Georges, padre ipocrita e vigliacco; Milvia Marigliano si è rivelata una zia Léonie comicamente manipolatrice e impietosa, e proprio grazie a questo aspetto buffo mai cadendo nell’antipatia. Cosimo Grilli (Michel), Mariangela Granelli (sua madre Yvonne) e Giulia Briata (Madeleine, compagna di Georges e poi di Michel) con le loro interpretazioni hanno conferito un giusto, ma mai ingombrante, tono drammatico allo spettacolo. 

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Venerdì, 17 Gennaio 2025 11:39

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