Regia di Paolo Genovese
Interpreti: Dino Abbrescia (Lele), Anna Ferzetti (Carlotta), Marco Bonini (Cosimo),
Alice Bertini (Bianca), Rosario Lisma (Rocco), Valeria Solarino (Eva), Massimo De Lorenzo (Peppe)
Scene: Luigi Ferrigno
Costumi: Grazia Materia. Luci: Fabrizio Lucci
Produzione: Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo, Teatro della Toscana e Lotus Production
Teatro Vittorio Emanuele di Messina dal 9 all’11 maggio 2023
Che gli smartphone ci abbiano complicato la vita lo hanno capito ormai tutti, diventando spesso motivo di litigi e divorzi perché un lui o una lei ha scoperto messaggini e/o WhatsApp nascosti. Sono certamente utili questi apparecchi ma diventano delle vere e proprie scatole nere perché in grado di conservare qualunque scritto o immagine e inchiodare il/la fedifrago/a. Meglio non rivelare a nessuno i nostri segreti. Questo il messaggio di Perfetti sconosciuti, film di successo nel 2016 di Paolo Genovese con un cast stellare (Battiston, Giallini, Mastandrea, Rohrwacher e altri), diventato adesso, sempre con la sua regia, uno spettacolo che registra sold out dappertutto, pure al Vittorio Emanuele di Messina, in grado d’intrigare gli spettatori con risate e applausi fragorosi in quei frangenti in cui, ciò che succede sulla scena, può investire la propria vita reale. Confesso d’aver visto il film solo di recente su Netflix e devo dire che la brillante sceneggiatura è rimasta pressoché immutata, mentre gli ambienti della bella casa di Rocco e Eva (Rosario Lisma e Valerina Solarino) sono sintetizzati da Luigi Ferrigno in un ampio salone con divano e poltrone, lampade e luci basse con annessa cucina e bagno dietro un velatino. Naturalmente i protagonisti sono diversi dal film, ma altrettanto in forma e ben calibrati, in grado di accalappiare il pubblico per gli argomenti trattati. Come possono essere quelli che sorgono durante una cena a casa di amici che si conoscono da ragazzi, raffigurati qui dalle coppie di Lele e Carlotta (Dino Abbrescia e Anna Ferzetti), di Cosimo e Bianca (Marco Bonini e Alice Bertini) e Peppe (Massimo De Lorenzo) senza Lucilla, dove si può parlare di qualunque cosa e fare pure un gioco pericoloso, come quello indetto da Eva e che tutti accettano. Quello cioè di mettere i propri cellulari sul tavolo attivando la viva voce e rispondere allo squillo di chi chiama. La serata è piacevole, coincide con un’eclissi lunare che il gruppo segue di tanto in tanto e c’è qualcuno come Lele che scambia il cellulare con Peppe perché nottempo riceve da una donnina immagini erotiche, che Carlotta chiaramente non deve vedere, quest’ultima pure rea di ricevere messaggi da un uomo che le aveva detto di togliersi le mutande prima d’andare a quella cena. Intanto al cellulare di Rocco telefona sua figlia Sofia riguardo a dei preservativi che suo padre le ha messo in borsa per una serata col suo fidanzato tutta da incorniciare e scoppia un casino quando al cellulare di Peppe (quello scambiato con Lele) telefona un tale Lucio, attuale suo compagno, diventando Lele per un paio d’ore gay, meravigliando tutti che scoprono in realtà che il vero omosessuale è Peppe. Non è immune Cosimo chiamato da una tale Marika, centralinista del servizio taxi, che gli dice che è in cinta, facendo fuggire in bagno Bianca, anche lei scoperta a parlare con un ex-fidanzato che vuole essere aiutato ad affrontare una nuova relazione. Sembra tuttavia che il più monello degli amici sia Cosimo, che oltre a Marika ha come seconda amante proprio Eva, la moglie di Rocco che ha voluto questo gioco al massacro e che si rivelerà essere mai davvero accaduto, perché alla fine, dopo una sbirciatina a quell’ecclissi e ad un selfie collettivo, tutti andranno via ridendo e ringraziando i padroni di casa, mentre Rocco dirà a sua moglie Eva chi le abbia regalato quegli orecchini nuovi. Spettacolo gradevole con un eccellente cast, registrando ancora una volta come tanti film di successo diventano spettacoli teatrali.
Gigi Giacobbe