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P.P.P. PRESENTE, PASSATO, PASOLINI - regia Aurelio Gatti

"P.P.P. PRESENTE, PASSATO, PASOLINI dal Carteggio e Pilade", regia e coreografia Aurelio Gatti "P.P.P. PRESENTE, PASSATO, PASOLINI dal Carteggio e Pilade", regia e coreografia Aurelio Gatti

dal Carteggio e Pilade di Pier Paolo Pasolini

regia e coreografia Aurelio Gatti
con Valeria Busdraghi, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Arianna Di Palma, Matteo Gentiluomo,
Polina Lukanska, Paola Saribas e Chiara Meschini, Gipeto, Sebastiano Tringali
costumi Marina Sciarelli Genovese

musica originale Marcello Fiorini
Produzione Mia Produzioni Danza

Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere (CE)

nell’ambito della rassegna Teatri di Pietra in Campania 2022 5 agosto 2022

www.Sipario.it, 8 agosto 2022

L’orecchio attento riconosce subito i versi del poeta corsaro, come tuoni rimbombare nella notte d’estate: scuotere l’uditorio, con una potenza che non accenna a diminuire nel tempo. Intanto, le musiche fanno da contraltare tragicomico; i movimenti di scena e le danze rapiscono, affascinano, ma nel contempo puntualizzano, come accenti e solchi a sottolineare le accuse, le disamine, gli appelli al pensiero critico.
Magica è la location, l’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere e magico è l’originale allestimento P.P.P. PRESENTE, PASSATO, PASOLINI dal Carteggio e Pilade, presentato da Mda Produzioni Danza.
«L’unica cosa che può contestare globalmente la realtà attuale è il passato. Per fare vacillare il presente basta metterlo a diretto confronto con il passato». È a partire da questa citazione che, nell’ambito della rassegna Teatri di Pietra in Campania, Pier Paolo Pasolini trova un più che naturale – e doveroso – inserimento: anzi, all’autore di origini friulane è affidata la conclusione di un ciclo di eventi, ospitato dall’Anfiteatro Campano, dedicato alla cultura classica, con autori come Menandro, Aristofane, Dante e Virgilio.
Pasolini viene affrontato dal regista Aurelio Gatti come fosse un tragico greco, in un progetto di danza, teatro e musica che affronta «l’urgenza e la necessità di un profondo cambiamento, sociale, culturale, economico – si legge in una nota di Gatti –, attraverso la visione complessa e poliedrica del poeta e intellettuale multiforme, eclettico, estremamente libero, che ha vissuto immerso nelle contraddizioni del suo presente riuscendo con la stessa lucidità a leggere i segni di scenari futuri e a non distogliere mai l’attenzione dal passato».
La musica originale, curata da Marcello Fiorini, i costumi di Marina Sciarelli Genovese, le performance canore e le coreografie degli interpreti – Valeria Busdraghi, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Arianna Di Palma, Matteo Gentiluomo, Polina Lukanska, Paola Saribas e Chiara Meschini, Gipeto, Sebastiano Tringali – contribuiscono insieme alla cornice dell’Anfiteatro Campano a creare la magia della sospensione del tempo: i quadri di danza sono, in realtà, performance degne della tradizione dei mimi; i gesti e le espressioni dei protagonisti circondano il pubblico di quella suggestione eterna definita classicità.
Ma la voce di Pier Paolo Pasolini è quanto mai moderna: la sua critica all’omologazione, all’abbrutimento e passivazione della ‘massa’, unitamente alla denuncia dei “fascismi” «come culto della violenza senza scopo, come conformismo gregario da caserma».
La rassegna Teatri di Pietra in Campania si conclude con uno spettacolo bello e importante, dal punto di vista dell’impegno civile. 


Giovanni Luca Montanino

Ultima modifica il Martedì, 16 Agosto 2022 10:40

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