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PICCOLI CRIMINI CONIUGALI - regia Nicola Pistoia

Giancarlo Fares e Sara Valerio in “ Piccoli crimini coniugali“, regia Nicola Pistoia. Foto Luigi Cerati Giancarlo Fares e Sara Valerio in “ Piccoli crimini coniugali“, regia Nicola Pistoia. Foto Luigi Cerati

di Eric Emmanuel Schmitt
Regia: Nicola Pistoia
Aiuto regia: Loredana Piedimonte
Traduzione del testo: Sergio Fantoni
Interpreti: Giancarlo Fares e Sara Valerio
Scene e costumi: Saval
Light designer: Francesco Barbera
Elettricista: Andrea Vannini
Macchinista: Antonella Perazzo
Produzione: Associazione Culturale Saval Spettacoli
Borgio Verezzi, Piazza S. Agostino, 28 luglio 2022

www.Sipario.it, 30 luglio 2022

Eric-Emmanuel Schmitt, classe 1960, è un drammaturgo, traduttore, regista e sceneggiatore francese naturalizzato belga. I suoi testi sono tra i più rappresentati sui palcoscenici d'Europa. Dopo avere esordito nel 1991 ha vinto, nel 1993, tre Premi Molière per Il visitatore come “Rivelazione teatrale” della stagione". La prima messa in scena italiana del copione sopra citato avviene tre anni più tardi, ad opera del regista Antonio Calenda, con Turi Ferro e Kim Rossi Stuart. Da due sue opere sono stati tratti gli omonimi film: Le libertin (2000) e Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano. Tema portante delle sue opere è l'indagine attenta su quanto siano complessi e mai scontati i rapporti nella vita privata. L'autore, dati i suoi studi, dà spesso un taglio filosofico, talvolta religioso, ai suoi romanzi e drammi destinati al palcoscenico. Ciò che colpisce maggiormente è il lato introspettivo, psicologico delle vicende e dei personaggi portati alla ribalta. Schmitt predilige un punto di vista inedito, o quantomeno alternativo.
Originale è l'occasione di Piccoli crimini coniugali (2003), testo in cui un uomo, Guido (nell'originale Gilles) al ritorno dall'ospedale dove è stato ricoverato in seguito ad un colpo ricevuto in casa sulla testa perde, almeno così dichiara, la memoria e la propria identità. Guido ragiona ma non ricorda, arrivando a non riconoscere neppure la moglie. Questa tenta di ricostruire la loro vita di coppia tassello dopo tassello, cercando di oscurarne le ombre. Lisa si sforza a ricostruirne il passato grazie agli effetti personali, le stanze della casa coniugale e così via. Una delle battute iniziali è “Questa è casa mia? E tu sei veramente mia moglie?”. E se Lisa e Guido mentissero? Attraverso serrati dialoghi, repentini cambi d'umore e continui colpi di scena non si saprà a quale dei due credere. Il drammaturgo scrive una commedia nera che è una amara riflessione sui problemi che possono crearsi in una coppia oramai dilaniata. La pièce era stata allestita nel 2005 da Andrea Jonasson e Giampiero Bianchi per la ottima regia del compianto Sergio Fantoni (1930-2020), qui nella veste di traduttore del copione. Nel 2017 Alex Infascelli ha tratto un film interpretato da Sergio Castellitto e Margherita Buy. Del 2021 è poi la regia teatrale di Michele Placido nell'interpretazione di Placido e di Anna Bonaiuto. Lo spettacolo è un atto unico delle durata di un'ora e dieci minuti. La perdita della memoria di Gilles, affermato autore di romanzi polizieschi, lascia molti sospetti sulla reale autenticità. Ancora meno convincente è il racconto di Lisa, sua moglie, sulla casualità dell'incidente domestico che l'ha provocata. Quasi sicuramente è stata lei colpire il maito con un corpo contundente. I due sono oramai una coppia in profonda crisi incapaci come sono di comunicare. Lui è tutto dedito narcisiticamente alla sua attività di scrittore, lei ha una dipendenza dall'alcool. Guido e Lisa sono una coppia come tante. Da vent'anni anni si trovano a vivere solo in apparenza un tranquillo ménage familiare. Lui non è un grande fautore del matrimonio, convinto che si tratti di un’associazione finalizzata alla distruzione del compagno/a. Lei, casalinga e moglie fedele, all'apparenza è innamorata del marito, magari sedotto da una donna più giovane. Un misterioso incidente domestico fa perdere a Guido la memoria. L’episodio diventa la causa scatenante di un sottile e distruttivo gioco al massacro. Una vera e propria battaglia verbale ricca di colpi di scena e venata di malinconia, tra parole dette e non dette. Come è possibile continuare ad amarsi quando rancori, gelosie ed egocentrismi fanno di tutto per ostacolare la felicità singola e della coppia? I due attori dimostrano abilità con l’uso della parola e della tempistica. L'interessante copione, che risente di alcuni influssi pinteriani, presenta guizzi creativi che rendono lo spettacolo agro-dolce e insieme drammatico. La prima nazionale dello spettacolo sollecita il pubblico a dare delle risposte agli interrogativi posti che riguardano l’amore, la famiglia e la coppia. Il pubblico ha apprezzato la recitazione intensa e misurata dei due protagonisti, Giancarlo Fares e Sara Valerio. Guido e Lisa potrebbero essere due assassini che hanno cercato in passato di uccidersi. Piccoli crimini coniugali è un thriller d’amore senza l'arma del delitto. Uu recensore lo ha definito “Un giallo che non è un giallo, una pièce tra il divertimento e il dramma”. Insieme è una impietosa radiografia della vita a due. Guido al rientro a casa ha la testa fasciata e, dichiara ripetutamente di avere perso la memoria. Ma perdere la memoria potrebbe essere un modo per conoscere meglio il proprio partner, scoprire il modo in cui l’altra persona ci guarda e capire quello che vorrebbe fossimo. Si susseguono allora aspri litigi, rivelazioni inaspettate, sinceri slanci amorosi in cui i due ora si avvicinano e ora si allontanano. Attraverso un percorso fatto di scoperte e un confronto, a volte doloroso, i due attempati coniugi tenteranno di ricucire il loro logoro rapporto. Nella pièce sono messe a nudo le contraddizioni e le ambiguità della vita di due persone Le battute a doppio senso, folte di misteriose allusioni permettono a Schmitt di svelare i meccanismi su cui si fonda la coppia e nel contempo ne osserva con uno sguardo lucido e partecipe, venato da ironico scettismo, le dinamiche. Lo snellimento della pièce mantiene nell'allestimento l'ottimo ritmo dell' incalzante atto unico. Le interpretazioni intense e mai sopra le righe dei due attori, la regia sicura e senza sbavature di Nicola Pistoia, le luci e le sobrie scenografie firmate da Saval e da Francesco Barbera contribuiscono al successo della rappresentazione.

Roberto Trovato

Ultima modifica il Martedì, 02 Agosto 2022 09:30

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