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ODISSEO – COLUI CHE CORSE AL DI LA’ DEL MARE – regia Giovanna Cordova

"Odisseo - colui che corse al di là del mare", regia Giovanna Cordova. Foto Francesca Lotti "Odisseo - colui che corse al di là del mare", regia Giovanna Cordova. Foto Francesca Lotti

di Giovanna Cordova
con Giuseppe Pambieri, Imma Quinterno, Linda Atzori e gli attori di Tema Cultura Academy
coreografie Silvia Bennett
scenofonia Eleonora Biasin
produzione Tema Cultura, Associazione Musicale Francesco Manzato
regia Giovanna Cordova
76.mo Ciclo di Spettacoli Classici
Vicenza, Teatro Olimpico, 13, 14, 15 ottobre 2023  PRIMA NAZIONALE

www.Sipario.it, 16 ottobre 2023

Quintessenze e simbolismi vanno a braccetto in questa prima nazionale di Tema Cultura Academy scritta da Giovanna Cordova, e diretta da lei stessa per i Classici del Teatro Olimpico, dove Odisseo si materializza all’estremo lato destro del palco, davanti a un leggìo, e narra una e più vite. Lo si capisce, accanto ha uno psicanalista (invisibile, per la cronaca) a cui confida da subito, appunto, una quintessenza che lo vede bambino insieme al cane Argo, eroe e mito che un giorno ritroverà dopo mille e più battaglie, ricerche, viaggi, esperienze. Pronto a ripartire. Il narratore è Odisseo che nei suoi racconti vede e fa vedere le sue varie trasformazioni, vede i volti e i corpi di altri giovani interpreti nella dimostrazione cadenzata d’altre età del percorso d’Ulissiana memoria. L’incarnarsi nel tempo e il viverlo. Storia e memoria, dunque, per questo allestimento che affronta i tanti e spessi temi della vita cara agli Dei, il viaggio su tutti. Un viaggio tormentato, lungo che riconosciamo al giorno d’oggi proprio come odissea, che qui spazia in più Tempi e luoghi pure moderni (esempi, un distributore, un pub) facendo subentrare integerrimi e tortuosi percorsi, desideri assetati di ventura, parabole umane. Perchè il viaggio è nostos ma anche un girovagare curiosi, in libertà, un fine che è mezzo e che può svelare nella ricerca viandante altre soddisfazioni continue, ripetute. Il tutto nel cantilenante e quasi ossessivo muoversi del coro in scena, forza centripeta presente e onnipresente. E’ sentirsi straniero ma curioso, una simbologia eterna che lo colloca direttamente sul mare in tempesta da attraversare, sui porti d’arrivo, curioso tra i curiosi e scopritore di nuova energia. Ricordi in balia degli stessi, incontri con persone e propri simili che si affiancano paralleli all’oggi, direi in contrapposizione quasi agli effimeri, disastrosi strati incivili e violenti del mondo moderno. Odisseo narra, il coro dimostra senza mai staccarsi l’uno dall’altro, è proprio l’azione corale rafforzata a spiegare gli avvenimenti, a cospargere di situazioni emotive. Occorre provare a mettere dei punti fermi, a ragionare sul muoversi e sullo stupirsi: un rimescolare seguito dopo seguito, incontro dopo incontro. Le epoche si mescolano, perlomeno in alcuni tratti verbali, si uniscono per sembrare una sola, un solo seguito comune, con lance in resta, ritmi serrati. Cantilenandosi. Le simbologie s’intersecano, si ascoltano sbuffi dei treni anche se non letteralmente, si beve nei locali e si cammina, sempre, perenni in attesa di qualcosa. O di nulla, è il solo vivere, l’esplorare. Che passa attraverso persino una colonna sonora a tratti non sempre centrata, per esempio nel brano dei Queen We will rock you, esperimenti che personalmente in certi spazi trovo sempre inappropriati se rapportati al classicismo. La regia di Giovanna Cordova è lineare e propositiva, i giovani interpreti  son messi all’ennesima prova e s’impegnano molto, risultano certe volte in qualche ruolo acerbi, e conservano a tratti, e non tutti, qualche incertezza nei movimenti pur regalando momenti recitativi anche interessanti. C’è fermento nell’aria, l’emozione di essere nel tempio Palladiano per eccellenza, pur non essendo la prima volta. Dal canto suo l’ottimo Giuseppe Pambieri narra, mettendo a disposizione degli intervenuti una presenza e una voce importanti ma nei due minuti finali, quando si stacca dal leggio, dà il meglio di sé in questa storia. Successo e applausi.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Lunedì, 16 Ottobre 2023 15:30

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