di Rosario Lisma
con Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma, Fabrizio Lombardo, Andrea Narsi
e
con Gianni Quillico
luci Luigi Biondi
tema musicale Gipo Gurrado
aiuto regista Francesco Traverso
direttore dell'allestimento Alberto Accalai
macchinista Mattia Fontana
attrezzista Alessia Margutti
costumi Neva Viale ripresi da Simona Dondoni
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
si ringrazia Alessia Donadio
produzione Teatro Franco Parenti in collaborazione con Jacovacci e Busacca
Teatro Franco Parenti, Milano, dal 21 novembre al 14 dicembre 2017
"L'operazione" riuscita di Rosario Lisma
Quattro attori seduti attorno a un tavolo studiano un copione teatrale. Vogliono portare in scena una pièce sulle Brigate Rosse, intitolata "L'operazione". Ma soprattutto vogliono farsi vedere da un famoso critico teatrale, loro vera ossessione e possibile punto di svolta per la carriera artistica dei quattro. La preparazione dello spettacolo procede lentamente, frenata da alcuni "incidenti" di percorso (come la tentazione di chi vorrebbe aderire a un progetto televisivo più remunerativo o come l'impossibilità di esserci di chi scopre una presunta paternità) che potrebbero mandare a monte la riuscita dell'"operazione". Il tutto è reso ancora più complicato quando si viene a sapere che il critico tanto agognato, per impegni improvvisi, non sarà presente tra il pubblico alla prima. Ma l'obiettivo del gruppo di rimanere fedele, idealmente, a una vocazione artistica e attoriale supera gli ostacoli. E si va in scena.
È questa una prima parte dello spettacolo, scritto e diretto da Rosario Lisma (anche interprete oltre a Ugo Giacomazzi, Fabrizio Lombardo, Andrea Narsi e Gianni Quillico) in cui sotto i toni emotivi vicini a registri drammatici, al di là della superficie dell'impianto drammaturgico, si nascondono certe tematiche importanti, più generali, che investono il "mondo" esistenziale dell'attore. Lisma ci "butta" in faccia tutta la difficoltà della purezza dell'essere artisti che nasce nel momento in cui l'ideale artistico, specificatamente teatrale, si scontra con la realtà, con il bisogno economico di sussistenza o con imperativi morali di una stabilità genitoriale.
Lisma affronta anche, criticamente e con intenti non certo benevoli, il tema della critica e di un certo modo di fare teatro. È una critica alla critica, vista come un mondo giudicante autoreferenziale e snob ma, in ultimo, necessario lasciapassare per il successo ed è una critica alle forme estetiche dal sapore sperimentale di alcuni spettacoli teatrali. È su questi binari drammaturgici, al di là dei relativi e opinabili sottofondi significativi, che la prima parte dello spettacolo procede verso gli applausi registrati di un pubblico immaginario che ha visto la messinscena dell' "L'operazione". Vediamo i quattro attori felici nei camerini del teatro ma risentiti per l'assenza, in sala, del critico. È in questo momento che Lisma opta per una svolta drammaturgica davvero divertente ed originale. I quattro, in linea con i loro personaggi, decidono di sequestrare il critico obbligandolo a vedere lo spettacolo seduto, imbavagliato e legato fantozzianamente a una poltrona. E non diciamo come andrà a finire. La trovata è comica, ci diverte, ci risuscita un'attenzione improvvisa, completa una prima parte dello spettacolo comunque riuscita ma avvalorata dalla seconda parte; è un finale che vale tutto lo spettacolo. Avremmo voluto che "L'operazione" continuasse ancora su questo piano esilarante (già apprezzato in altri spettacoli in cui Lisma dimostra di saperci fare con lo stile comico) nella bravura di tutti gli attori (una nota particolare va a Fabrizio Lombardo) applauditi, nel finale, a più riprese dal pubblico.
Andrea Pietrantoni