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MONOLOGO NON AUTORIZZATO. CON I PEZZI FORTI - scritto, diretto e interpretato da Enrico Montesano

"Monologo non autorizzato. Con i pezzi forti", scritto, diretto e interpretato da Enrico Montesano "Monologo non autorizzato. Con i pezzi forti", scritto, diretto e interpretato da Enrico Montesano

Scritto, diretto e interpretato da Enrico Montesano
Thalia Produzioni srl
Teatro Tirso de Molina - Roma dal 26 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020  

www.Sipario.it, 12 gennaio 2020

Dai tempi di Trash non si butta via niente, per Enrico Montesano il teatro è occasione per riflettere su vizi, pregi, storture ed aspetti buffi della società e del nostro vivere quotidiano. Dopo anni trascorsi a portare sulla scena commedie musicali sui personaggi dell’immaginario mitologico romano – Rugantino, il Marchese del Grillo e il Conte Tacchia – eccolo tornare al genere che più gli è affine: il one-man show brillante, con uno spettacolo in parte nuovo e in parte di repertorio: Monologo non autorizzato. Con i pezzi forti. Lo scopo? Schernire il politically correct, affrontando temi scabrosi solo in apparenza.
L’opera di demitizzazione inizia subito, perché Montesano ad apertura di spettacolo invoglia il pubblico ad ascoltare alcune barzellette su tematiche che, per la communis opinio, sono delicate da trattare – l’omosessualità, la moralità, l’adulterio, il dolore, il razzismo. Poi ecco sopraggiungere il racconto dei tempi che furono, durante i quali un giovane attore alle prime armi, invogliato dall’agente di allora, si ritrovava a partecipare a fiere di paese per fare spettacoli, e ad assistere al modo originale e poco ortodosso di praticare la fede da parte di anziane signore spiritosamente chiamate pie donne. Per non parlare di un mito automobilistico degli anni del boom italiano: la Seicento, dove la gioventù di allora viveva, fra mille difficoltà di spazio interno al veicolo, le prime avventure amorose. Tra nuovi personaggi – Femo Blas, per gli amici Blas Femo, difensore della libertà dell’uso delle parole – e noti – la Romantica Donna Inglese e Torquato il pensionato – si riflette anche, ma con ironia, sulla creazione dell’attuale Unione europea, la moneta unica e la situazione finanziaria preoccupante per le sorti della nostra nazione.
Il pregio di Enrico Montesano? La sua capacità di saper instaurare con il pubblico un contatto vivo che, per la durata dell’intero spettacolo, non va mai sopendosi. Dalla prima all’ultima battuta, non vi è spettatore che non rida ad una gag, un motto di spirito, un paradosso raccontato con ironia lievemente perfida. Ciò che è possibile grazie ad una dote difficile da riscontrare nei giovani stand-up comedians: i tempi comici brillanti ottimamente gestiti. In questo, Montesano è matematico: sa bene quando è il momento di dire una battuta o prolungare una pausa. Il tutto avviene senza sbavature, esitazioni, istanti vuoti, avvalendosi di un’ottima gestione del palco e di una espressività mimica e corporea ottimamente controllate.
Quando recita i suoi monologhi, Montesano non tenta mai di creare un’ambiente comune, un’armonia quasi preconcetta con il pubblico così da renderlo suo complice. Semmai, egli preferisce esprimere idee e tematiche che, forse, potrebbero anche incorrere nel disaccordo di qualche spettatore. Dettaglio, questo, su cui ci si può non preoccupare, dato che l’essere scorretto e non conforme è stato, e da sempre, nelle corde di questo brillante e maestoso mattatore delle scene italiane.

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Lunedì, 13 Gennaio 2020 17:52

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