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LIBERTÀ (LA). PRIMO EPISODIO - di e con Paolo Nori

"La Libertà. Primo episodio", di e con Paolo Nori "La Libertà. Primo episodio", di e con Paolo Nori

di e con Paolo Nori
musiche di Alessandro Nidi
eseguite da Alessandro Nidi, Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi e Filippo Nidi
luci di Luca Bronzo, a cura di Paola Donati
produzione Fondazione Teatro Due
al Teatro Due di Parma, 16 marzo 2023

www.Sipario.it, 28 marzo 2023

Come raccontare La libertà. Primo episodio di e con Paolo Nori? Un modo potrebbe essere quello di sintetizzare il racconto di resistenza e di passione, di vita e di emozioni che lo scrittore e studioso di letteratura russa fa nella sua Parma. Così Paolo Nori racconta della figura di Daniil Charms, nato nel 1905 e morto nel 1942 in manicomio, dimenticato da tutti, morto in manicomio, autore per bambini, ma con opere e poesie al limite dell’assurdo che lo hanno reso uno dei grandi della letteratura russa della prima metà del Novecento. In realtà ciò che porta in scena Nori è una temperatura emotiva, è un racconto intimo che si fa ancora più intimo perché accade nella sua Parma, quella città che nel 1922 resistette, unica in Italia, ai fascisti che, guidati da Italo Balbo, avevano cercato di conquistarla. Quella stessa Parma che dieci anni dopo, quando ormai aveva ceduto al fascismo, aveva accolto la visita di Italo Balbo, reso famoso per la trasvolata sull’Atlantico, con una scritta in vernice bianca che diceva. «Balbo, t’è pasé l’Atlantic mo minga la Pärma». E il legame fra Charms e quella scritta lungo il Parma è così suggerito da Nori: «Charms ha scritto una volta. Voglio che le parole che scrivo siano come pietre, che se le butti contro la finestra si spacchi la finestra». In un continuo passare dalla Russia a Parma, dalla storia della letteratura a quella privata di Nori, La libertà. Primo episodio regala una serata fatta di emozioni e di parole, regala la capacità dello scrittore di affabulare con leggerezza. Lo scrittore/raccontastorie trasforma in musica e ritmo la sua scrittura paratattica e sporcata di oralità che colorata con l’accento parmigiano ben predispone, diverte e commuove. Il dialogo fra parola e musica è un dialogo sottile e continuo, le parole si nutrono del respiro musicale e la musica sembra assumere connotati verbali e narrativi, il tutto in una cornice scenica che ammicca al teatro e all’intimità di uno studio di scrittore. Nel riferire de La libertà. Primo episodio c’è la necessità di restituire la freschezza e piacevolezza di una serata che ha saputo essere affettuosa e intima, in grado di coinvolgere anche chi di Parma non è, ma proprio perché così ben connotata geograficamente in grado di dare concretezza a parole e luoghi, volti e vite, anche quando si parla di Russia e di quell’Unione Sovietica che fu utopia e regime totalitario, quasi senza soluzione di continuità. Paolo Nori officia al rito del teatro con una spontaneità che commuove e lui stesso si commuove quando elenca ciò che può considerarsi paradiso, vita oltre la morte, eternità intravista nelle cose di tutti i giorni, nelle gioie e nei dolori piccoli e grandi di un vivere normale, in cui sguardi e affetti divengono il valore assoluto che sconfigge la morte e l’oblio un po’ come accade per il dialogo che Nori intesse con i suoi autori, con Anna Achmatova, Lev Tolstoj, Gogol’, Dostoevskij, Iosif Brodskij, Ivan Gončarov, solo per citarne alcuni. Al termine de La libertà. Primo episodio si esce leggeri ed emozionati, commossi e divertiti con un retrogusto malinconico che rende bella una tersa serata a Parma con le stelle che brillano come non mai. Grazie. 

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Martedì, 28 Marzo 2023 22:57

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