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IFIGENIA/ORESTE - regia Valerio Binasco

Giordana Faggiano in "Ifigenia", regia Valerio Binasco Giordana Faggiano in "Ifigenia", regia Valerio Binasco

di Euripide
con (in ordine alfabetico) Giovanni Anzaldo, Sara Bertelà, Valerio Binasco, Giovanni Calcagno, Giovanni Drago,
Giordana Faggiano, Jurij Ferrini, Nicola Pannelli, Letizia Russo, Arianna Scommegna, Matteo Leverano
regia e adattamento Valerio Binasco
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Alessio Rosati
musiche Paolo Spaccamonti
assistenti regia Giulia Odetto e Micol Jalla
assistente costumi Agnese Rabatti
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

Personaggi e interpreti
IFIGENIA 
Agamennone / Valerio Binasco
Soldato / Nicola Pannelli
Menelao / Jurij Ferrini
Primo Messaggero / Giovanni Drago
Secondo Messaggero / Giovanni Anzaldo
Clitemnestra / Arianna Scommegna
Ifigenia / Giordana Faggiano
Achille / Giovanni Calcagno
Oreste bambino / Matteo Leverano

ORESTE
Elettra / Giordana Faggiano
Elena / Sara Bertelà
Oreste / Giovanni Drago
Menelao / Nicola Pannelli
Tindaro / Jurij Ferrini
Pilade / Giovanni Anzaldo
Messaggero / Giovanni Calcagno
Ermione / Letizia Russo

Fonderie Limone di Moncalieri fino al 12 giugno 2022
Debutto nazionale

www.Sipario.it, 10 giugno 2022

Dare vita alla tragedia greca. Missione impervia. A parte qualche Edipo Re, tout court indistruttibile, il teatro bimillenario è materia urticante. Eppure dopo anni di allestimenti museali, roboanti ed esteriori, ecco un’operazione che restituisce il respiro a testi che sono stati tramandati perché imperituri. Davvero. Valerio Binasco dà vita alle tragedie. Le riscrive anche, le ritocca, però senza violentarle. Le asserzioni folgoranti, snellite, sfrondate degli interventi dei cori, sono quelle autentiche e antiche di un drammaturgo sensibile e profondo. Il garbuglio di odi e violenze, di responsabilità che si rimpallano, che passano dal contesto umano a quello divino, l’efferatezza e insensatezza di un conflitto enorme per un motivo a ben vedere piccino (ma ci sono mai motivi sensati per scatenare la violenza? non dovrebbe l’umano impegnarsi a sedare la ferinità?), nella versione contemporanea di Binasco e della sua squadra acquistano forza e attualità stupefacenti. Ingrediente principe di questo disegno palpitante sono gli attori e le attrici, così carichi di energia grezza. Interpreti da aggettivare, per onorare, almeno in parte, la fatica di un mestiere misterioso. E’ dolente e dolce, fragile e indistruttibile Giordana Faggiano nel doppio ruolo di Ifigenia ed Elettra; Binasco è un Agamennone autoritario e tentennante, straziato ma certo del sacrificio da compiere perché la sua flotta possa partire; Jurij Ferrini è sia Menelao sia il vecchio Tindaro, un soldato sdrucito e un anziano lucido e fermo con note di cupezza nel timbro vocale, protagonista con Binasco del compatto e conturbante dialogo tra fratelli (Agamennone e Menelao); di grande icasticità la Clitemnestra di Arianna Scommegna; Giovanni Calcagno incarna un sorprendente Achille pulcioso, soldato quasi refrattario al consesso umano; Nicola Pannelli è Menelao in Oreste, raziocinante e rabbioso, poi devastato dal precipitare degli eventi oltre la misura del copione originale. E’ generoso e sciamanico Giovanni Drago in Oreste, posseduto dal demone della vendetta; è sfarfallante e accartocciata la pentita Elena di Sara Bertelà. Un duplice allestimento pregno di ritualità e completamente aperto verso il pubblico, che ricambia rapito.

Maura Sesia

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Giugno 2022 08:20

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